venerdì 24 gennaio 2014

Arte rubata: Italia minaccia azione legale a Londra per riavere 700 reperti etruschi

Robin Symes – racconta l'Independent - è stato per tre decenni uno degli antiquari di Londra di maggiore successo, con uno stile di vita lussuoso e proprietà a Londra, New York e Atene. Cadde in disgrazia quando il suo partner e compagno, Christo Michaelides, morì nel 1999 per una caduta accidentale in una villa in Umbria. Un'aspra disputa con la famiglia greca di Michaelides e un'azione legale portarono Symes alla bancarotta. Per questo fu mandato in prigione nel 2005 (dove scontò una breve pena). Nel 2006, il libro "The Medici Conspirancy", scritto dal giornalista investigativo Peter Watson, lo collegò alla rete di traffico illecito di antichità di Giacomo Medici.
Ora, mentre i liquidatori sono alle prese con la società di Symes per pagare le tasse dovute al fisco britannico, rischia di scoppiare una disputa con l'Italia sulla restituzione di 700 reperti.
Maurizio Fiorilli, l'avvocato di Stato che si occupa del caso per l'Italia, afferma: «La realtà è che i 700 oggetti sono italiani e ci sono le prove che sono italiani. Il governo italiano intende chiedere la loro restituzione», si legge sull'Independent.
L'Italia avvierà un'azione legale se la Bdo, la società di revisione contabile che sta liquidando la Robin Symes Ldt., non risponde entro la fine del mese. «Questi oggetti sono stati presi da scavi illegali in Italia. Abbiamo le carte appropriate - dice Fiorilli. - I liquidatori devono dirci se intendono restituire gli oggetti».
L'avvocato italiano sta lavorando al recupero degli oggetti, con l'aiuto di esperti, dal 2007. Ha tentato di contattare i liquidatori con una lettera, inviata nel 2012, in cui dettagliava gli oggetti da restituire, ma non ha avuto una risposta sostanziale. «Non si tratta di soldi. Si tratta di riportare pezzi culturalmente importanti nella loro giusta sede», aggiunge Fiorilli.
I pm italiani potrebbero fare causa contro i liquidatori in Gran Bretagna in base al Dealing in Cultural Offences Act. «È un reato penale in Gran Bretagna», sottolinea l'avvocato, dicendo che non aspetterà il verdetto prima di andare avanti con una causa civile.
I 700 oggetti sono stati scavati illegalmente e poi venduti «illecitamente», sostiene l'avvocato. Si tratta di sculture, gioielli e vasi, in gran parte etruschi, provenienti dal Lazio e dalla Toscana. I legali italiani sperano nella collaborazione del governo britannico, ma di recente si sono preoccupati per le voci secondo cui i liquidatori avrebbero cercato di vendere gli oggetti. La Bdo tuttavia afferma che «non prenderà iniziative per vendere antichità soggette a rivendicazioni da parti terze».
Se i casi di arte rubata sono stati spesso al centro di lunghi contenziosi internazionali, per fortuna molte opere italiane si trovano all'estero legittimamente. La Bbc dà notizia di un capolavoro del pittore veneziano Francesco Guardi acquisito dal governo britannico e che diventerà un fiore all'occhiello del museo Ashmolean, a Oxford.
Il capolavoro - Le Fondamenta Nuove la laguna e l'isola di San Michele – fu dipinto nel 1758 per un turista britannico che faceva il classico Grand Tour. Venezia era particolarmente apprezzata dai turisti britannici che visitavano l'Italia. Il dipinto, in olio su tela, è una delle prime vedute della laguna realizzate dal Guardi.
Ora il dipinto è stato acquisito come patrimonio della Gran Bretagna grazie allo schema Acceptance in Lieu (Ail), che permette di pagare una tassa di successione per trasferire alla nazione importanti oggetti d'arte. Per il dipinto del Guardi sono stati pagati quasi 2 milioni di sterline, anche con l'aiuto di sovvenzioni e contributi.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-01-22/arte-rubata-italia-minaccia-azione-legale-uk-riavere-700-reperti-etruschi-132655.shtml?rlabs=2

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