lunedì 24 giugno 2013

Turchia: a Taksim anche manifestazione per transessuali

Erdogan, chi va in piazza e' 'forza occupazione'



Circa mille persone hanno manifestato a Piazza Taksim, luogo simbolo nel cuore di Istanbul della rivolta anti-governativa dei giovani turchi, per chiedere più diritti per i transessuali del Paese. La manifestazione non è stata disturbata dalla polizia, che la notte scorsa ha invece disperso con violenza migliaia di manifestanti anti-Erdogan 'armati' di garofani rossi. Il corteo per i diritti dei transessuali si è spostato da Taksim verso via Istiklal, cantando "essere transessuale non è una malattia" e "i transessuali arrivano".
ERDOGAN, MANIFESTANTI TAKSIM 'FORZA OCCUPAZIONE' - Il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha definito oggi a Erzurum, davanti a una folla di simpatizzanti del partito islamico Akp, "una forza di occupazione" le migliaia di manifestanti che ieri si sono riuniti pacificamente, garofani rossi in mano, su Piazza Taksim, da dove sono stati allontanati con la violenza dalla polizia. "Ho dato l'ordine alla polizia di mandare via i manifestanti e di liberare Piazza Taksim" ha affermato Erdogan.
DOPO GEZI MINACCIATO DISTRUZIONE PARCO SACRO ALAWITI  - Dopo quello di Gezi a Istanbul, la cui distruzione annunciata è stata il detonatore delle manifestazioni anti-governative delle ultime settimane, un altro parco di alto valore simbolico è minacciato in Turchia con il rischio di nuove proteste. Hurriyet riferisce che una Corte di Tunceli, nell'Anatolia Orientale, ha respinto il ricorso del sindaco della città contro la distruzione, nel quadro di un progetto di lago idroelettrico artificiale, del parco di Jara Gola Cetu, considerato un luogo sacro per la minoranza alawita. Il tribunale, su richiesta dello stato, ha anche inflitto una multa di 2,2 milioni di lire turche al comune per avere bloccato per ora l'abbattimento del parco. Il sindaco Edibe Sahuin ha annunciato che la popolazione della città, prevalentemente alawita, "non accetterà mai" che il parco finisca sott'acqua. Il comune presenterà ricorsi alla Corte Costituzionale e alla Corte europea dei diritti umani.
STAMPA, PER MINISTERO 2,5 MILIONI I MANIFESTANTI  - Secondo un documento del ministero degli interni di Ankara citato dal quotidiano Milliyet, in tutto il paese 2,5 milioni di persone sono scese in piazza per manifestare contro il premier Recep Tayyip Erdogan nelle ultime settimane. La maggior parte delle manifestazioni si sono svolte a Istanbul e Ankara. Ma la protesta è dilagata in 79 delle 81 principali città turche. Stando al rapporto citato da Milliyet, solo in due centri, Bingol e Bayburt, non ci sono state manifestazioni anti-governative. Secondo il documento del ministero degli interni 4.900 persone sono state arrestate e 4.000 sono state ferite, fra cui 600 poliziotti. L'Unione medici turchi (Tbb) ha indicato che 3 manifestanti sono stati uccisi, quasi 8mila feriti, 59 dei quali sono in condizioni gravi e 11 hanno perso la vista. Un poliziotto è morto cadendo da un ponte in costruzione mentre inseguiva dei manifestanti. La dura repressione delle manifestazioni pacifiche dei giovani turchi ha suscitato condanne in tutto il mondo.
(ANSA)

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