sabato 15 giugno 2013

Sparatoria dentro la scuola
bidello uccide un'insegnante

A Vittoria, in provincia di Ragusa, l'omicidio. La professoressa, che insegnava religione, ha subito cinque colpi di pistola all'addome ed è morta in ospedale. L'uomo stava per andare in pensione anticipatamente
di FEDERICA MOLÈ
Sparatoria dentro la scuola bidello uccide un'insegnante VITTORIA (RAGUSA) - Giovanna Nobile, 54 anni, insegnante di religione, è stata uccisa con cinque colpi di pistola all'addome da Salvatore Lo Presti, 69 anni, bidello dell'istituto Pappalardo di Vittoria. L'omicidio è avvenuto questa mattina a scuola. La donna si trovava in segreteria per firmare una graduatoria quando è stata affrontata e poi rincorsa per le scale dall'uomo che le ha puntato l'arma addosso. Poi i cinque colpi, un sesto proiettile non ha colpito la donna, grazie a un altro bidello che è intervenuto alzando il braccio di Lo Presti. Giovanna Nobile è stata trasportata all'ospedale Guzzardi di Vittoria dove è morta poco dopo il ricovero. Lo Presti è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di omicidio volontario. 

Sconvolto il dirigente scolastico dell'istituto, Sebastiano Lima. "Stavo facendo esami in una scuola di Acate - ricostruisce  - quando mi hanno telefonato. Stentavo a crederci, perchè il bidello era solito sproloquiare ma non aveva dato in precedenza motivi di preoccupazione. Non so cosa sia scattato nella sua mente. Il primo caldo, la rabbia per dovere andare in pensione anticipatamente perchè poteva rimanere ancora in servizio". "Ecco per questo motivo aveva un chiodo fisso, ma da qui a sparare ce ne vuole... Questa tragedia - chiosa Lima - mi sconvolge, non ce la faccio proprio a sostenere il peso di questo dramma".
 
Era noto come 'il poeta', per la sua passione di scrivere testi, ma sembrava anche "uno che ce l'aveva col mondo intero". È descritto così Salvatore Lo Presti. "Ce l'aveva col mondo intero  -  dice un suo collega, Biagio Cirica  -  ma non andava al di là dello sproloquio. In fondo era uno tranquillo, mai e poi mai avrei pensato che gli scattasse questo raptus".


"Anche stamattina stava facendo i soliti discorsi  -  ricostruisce il bidello  -  quando è arrivata la professoressa Nobile l'ha seguita per le scale e appena dentro la segreteria ha cominciato a sparare. Ma non mi sono preoccupato perché conoscendolo ho pensato che avesse sparato a salve, invece aveva fatto terribilmente sul serio. È stato un mio collega, Salvatore Gallo, a bloccarlo e a disarmarlo prima che arrivasse la polizia".

"Lo conosco da quasi 30 anni  -  sottolinea Cirica  -  perché abbiamo preso servizio a scuola nel 1985 e che potesse avere questo scatto non ci avrei mai creduto. Che nascondesse odio verso la professoressa o avesse un debole per lei come si fa a dirlo? È tutto assurdo".

Racconta Giovanna Mallia, vicaria dell'istituto: "Mi trovavo nella stanza accanto, stavo sistemando i registri, quando ho sentito i colpi di pistola e le urla della segreteria Concetta Insaudo e degli altri due applicati di segreteria che hanno assistito alla scena. Ho sentito dei colpi uno dietro l'altro. Tra i due c'era stata qualche discussione in passato ma cose normali in un istituto scolastico. Che la cosa potesse degenerare non era ipotizzabile". 

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