giovedì 13 giugno 2013

Saviano: Il Tempio della TELECOM!

"Dedico questo articolo a Niki Aprile Gatti, ucciso da quei Poteri che nessuno vuole attaccare a viso aperto."




Decido di ritornare sulla trasmissione di Saviano e Fazio ospitata dal canale televisivo "La 7", proprietà della TELECOM. 

Saviano si fa portavoce della lotta alle mafie tramite l'utilizzo della parola. Alla prima puntata ha voluto ricordare l'inchiesta della Magistratura in merito l'utilizzo illecito (ancora da provare) dei fondi pubblici ai Partiti da parte della LEGA. Ha voluto ricordare, e ha fatto bene, il legame del tesoriere della LEGA con esponenti della 'Ndrangheta. Anche questo ancora da provare e solo alla fine del processo potremo tutti noi tirare le somme. 


Poi Saviano ha parlato delle società finanziarie dove molto spesso sono una copertura delle mafie e servono per riciclare il denaro sporco. Tutto vero e sono cose che i cittadini devono sapere.  Come però i cittadini dovrebbero sapere che oltre alle società finanziarie, le mafie fanno affari anche attraverso le società informatiche e telefoniche: un business, quello delle telecomunicazioni, non indifferente.  Un giro d'affari  molto  redditizio, ma come vedremo non trattano solo i soldi.



Saviano si è trovato ospite, appunto, di un canale televisivo che è ancora in mano alla TELECOM. Quest'ultima in tutti questi anni (in realtà da sempre, fin dai tempi della SIP dove il manager risultava iscritto alla P2) è stata oggetto di numerose inchieste (alcune ancora in corso) dove viene coinvolta, direttamente o indirettamente, anche  la criminalità organizzata. Dovremmo tutti noi aver paura e metterci in allarme perchè parliamo della più grande compagnia telefonica transnazionale che ha a che fare con la nostra intimità più profonda: può intercettare, può capire tutti i nostri movimenti e tutti i nostri segreti.


Prendiamo ad esempio l'inchiesta più famosa, quella dello scandaloTELECOM-SISMI. Un'inchiesta relativa alle intercettazioni illegali effettuate da alcuni responsabili della sicurezza di Telecom Italia, con 34 rinvii a giudizio di cui 21 arresti cautelari nei confronti di vari dipendenti di Telecom, di poliziotti e di militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.


Emerse tra l'altro che i dirigenti e funzionari della Telecom erano informati sui fatti. Finì con i patteggiamenti e per il funzionario dei servizi segreti Mancini fu "imposto" il segreto di Stato. Quindi intoccabile.

Ma l'inchiesta più interessante è quella relativa alla Fastweb-Telcom Sparkle.  E' emersa una regia della 'ndrangheta, eversione nera, grandi gestori telefonici e apparati dello Stato.  Da ricordare  il sodalizio criminale tra la 'ndrangheta, politica come il senatore Di Girolamo eletto grazie alle 'ndrine, ed eversione nera come l'imprenditore Gennaro Mokbel. Un uomo, quest'ultimo, legato ai NAR ed esponenti della Banda della Magliana che in una intercettazione si vantava di aver commesso ben 10 omicidi. Tempo fa avevo parlato, per fare una mia inchiesta non andata a buon fine, con uno dei coinvolti e mi disse che Mokbel si vantava dicendo :

Sto all'orecchio di qualcuno..."!


L' inchiesta partì dal 2004 fino al 2008, e si sovrappose quasi a quella condotta dalla procura di Firenze: la tristemente famosa "operazione premium" che portò all'arresto di 18 persone. Tra cui Niki Aprile Gatti , il quale fu l'unico che voleva parlare perchè si sentiva con la coscienza a posto, ma dopo solo tre giorni di galera fu ucciso. Anche se ufficialmente risulta suicidato.




Nell'inchiesta di Roma è emerso anche che una delle sedi del riciclaggio risiedono in Umbria, una regione colonizzata dalla 'ndrangheta ma ovviamente pochi ne parlano, e Saviano parla solo delle regioni del nord. D'altronde va di moda visto che c'è la Lega.


Invece l'inchiesta di Firenze sembra aver omesso tutto questo, dico sembra perchè nessuno sa più niente che fine abbia fatto. Forse è stata abbandonata, forse è stata  archiviata, forse lo Stato non condannerà mai se stesso. 


In tutto questo, in quel periodo, il 30 ottobre del 2008, l'antitrust decise di sanzionare ben 13 società, tra le quali la TELECOM.


Purtroppo la 'ndrangheta oltre ad impadronirsi degli appalti di costruzione, del traffico della droga, della politica, si è impadronita anche della gestione informatica e telefonica.


E allora provate ad immaginare che qui non si tratta solo di ricavare denaro, ma anche poter accedere ad informazioni segrete, intercettare illegalmente le persone e magari ricattarle come la storia di Marrazzo. Giusto per fare un esempio conosciuto.

L'ultima inchiesta che riguarda la Telecom è recente, e ovviamente nessun giornale ci tiene informato sugli sviluppi. In pratica i PM della Procura di Milano  stanno indagando su dipendenti e dealer per associazione per delinquere, ricettazione e falso legate agli "ingiusti profitti" per 231 milioni di euro realizzati dalla società nel 2008.


Secondo la Procura le Sim Card della TELECOM venivano utlizzate anche da esponenti della criminalità organizzata. 


Parliamo di argomenti e storie molto grosse. Ognuno è libero di dire ciò che vuole, scegliere i luoghi per diffondere la "parola". Ognuno può anche omettere quello che non reputa importante. Saviano è un uomo "libero", no? Io ho semplicemente approfittato per ricordare chi è, e su che cosa sia indagato il proprietario de "La 7". 


Concludo dicendo che pur trattando inchieste sulla criminalità organizzata, io non credo alle Istituzioni e tanto meno ai Tribunali. I Giudici non sono altro che delle pedine (consapevoli o non) del Potere che condannano altrettante pedine che non fanno più comodo al Potere medesimo. E a volte ci rimettono magari delle persone che non c'entrano assolutamente nulla. La Giustizia nella logica dello Stato serve solo per poter attuare delle logiche repressive e strumenti di tortura come il 41-bis e altre forme di regime carcerario speciale. Tutti strumenti che non rispettano la dignità delle persone e servono per poter dare una parvenza di giustizia ai familiari delle vittime della mafia. In realtà se si volesse aspirare ad una vera forma di Giustizia è augurarsi la fine di chi garantisce questo Sistema: ovvero lo Stato.

Non lo dice solo un anarchico libertario come me, ma lo disse anche un moderato come Leonardo Sciascia.

Forse basterebbe un po' di buonsenso e vero studio del problema, senza farsi ammaliare dalle parole vuote dei tanti guru della Storia che fanno tanto comodo al Sistema vigente.

http://incarcerato.blogspot.it/search/label/telecom

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