venerdì 7 giugno 2013

Salve le pensioni d’oro: per i giudici tassare i ricchi è incostituzionale

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 116 del 2013, ha bocciato il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro. Secondo i giudici è un prelievo illegittimo che va contro il principio di uguaglianza
 di Flavio Calcagno

Tassare i ricchi è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n. 116 del 2013, che di fatto ha bocciato il prelievo introdotto dal decreto legge n. 98 del 2011, il cosiddetto “contributo di solidarietà” sulle pensioni d’oro. 

Il contributo di solidarietà era stato introdotto con la prima manovra correttiva di luglio 2011 dell’ex Governo Berlusconi, e riguardava le pensioni di manager e dipendenti pubblici con importo compreso tra i 90mila e i 200mila euro annui. Il contributo di solidarietà poteva essere:
  • del 5% sui trattamenti previdenziali compreso tra i 90.000 euro e fino a 150.000 euro annui,
  • del 10% sui trattamenti previdenziali superiori a 150 mila.
Secondo i giudici però, non è possibile applicare un “prelievo” sulle pensioni d’oro perché in contrasto con il principio di uguaglianza, considerato che si andrebbe a colpire soltanto una categoria. Nella sentenza in particolare si legge: "è illegittimo, secondo la Consulta, qualsiasi prelievo fiscale sugli assegni previdenziali, nemmeno se questi superano i 90mila euro lordi, come previsto dal decreto legge 98 del 2011, perché costituisce un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini”. 

Una vera e propria grana da risolvere per il nuovo governo, dato che già il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, aveva annunciato nei giorni scorsi che i futuri provvedimenti sull’occupazione sarebbero stati finanziati anche tassando le pensioni d’oro.

Adesso invece, a sorpresa, si apre una fase di rimborsi del contributo già applicato sulle pensioni, sotto forma di ritenuta nell’assegno previdenziali, in vigore dal 2011. L’Erario dovrà trovare le risorse da rimborsare ai pensionati che hanno subito, illegittimamente secondo la Consulta, il prelievo introdotto dalla manovra estiva correttiva di luglio 2011. 

La sentenza indubbiamente farà discutere, sia perché arriva in un periodo di grave crisi economica in cui le pensioni minime sono già ridotte all’osso, sia perché a sollevare il ricorso della Corte è stato proprio un magistrato titolare di pensione d’oro. 

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