martedì 4 giugno 2013

No Equitalia? No “volto umano”. L’esattore privato costa di più ma non si vede


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di Riccardo Galli





 ROMA – Via il mostro Equitalia e largo al “volto umano” della riscossione. Una grande vittoria per i cittadini, rivendicata da Nord a Sud da politici di quasi ogni colore, con un modico aggravio del 25% per i contribuenti. La tanto odiata e vituperata società di riscossione “costava” infatti ai morosi per meno del 10% della sanzione. Ora che la successione è aperta, in alcuni comuni i privati, il cosiddetto “volto umano”, hanno spuntato aggi fin oltre il 30%. Dalla padella alla brace, cornuti e mazziati, quale che sia la definizione migliore lo scopriranno, i contribuenti, con le prossime multe. O più probabilmente non gli sarà fatto scoprire: pagheranno il di più sotto forma di più tasse e più deficit e debiti dei Comuni. Comuni che si guarderanno bene dal far sapere ai contribuenti che il servizio di riscossione in mano ai privati si paga di più. Ce lo terranno nascosto e noi pagheremo sotto forma di Irpef, Irap, addizionali. Oltre checornuti e mazziati, anche e soprattutto fessi e contenti.
Venti euro per ogni appuntamento con il contribuente, – scrive Mario Sensini sul Corriere della Sera – novanta centesimi per ogni comunicazione inviata ai cittadini (più 20 centesimi a foglio aggiuntivo), un aggio del 23% sulle somme incassate a seguito di accertamento e del 9% sulle riscossioni, che però scatta dopo appena un mese dall’ingiunzione (e non due come nel caso di Equitalia). E poi, ancora, l’1% sull’Imu pagata con bollettino postale, 1 euro per ogni versamento Imu con l’F24, il 9% per la riscossione spontanea delle multe stradali, che può arrivare al 21% se il debitore è straniero, il 23% più 20 euro a pratica per ogni ravvedimento operoso. Un tariffario ‘pesante’ quello della società che incassa le tasse locali e le contravvenzioni per i comuni della Provincia di Trento”.
Ricordate le roboanti promesse elettorali tipo “elimineremo Equitalia” o “liberemo Roma dal ‘mostro’”? Ecco, quelle promesse, hanno un costo, salato. E ovviamente a carico dei cittadini. Al di là del fatto che il tramonto dell’era “Equitalia” era ed è legge a prescindere dalle promesse elettorali, l’addio all’odiata società di riscossione dal prossimo primo luglio non è né merito né colpa di candidati premier e sindaci uscenti ma è semplicemente la realtà dei fatti. Doveva scattare dal primo gennaio di quest’anno ma, anche su richiesta dei Comuni non pronti al passaggio di consegne, era stato rimandato al prossimo primo luglio. E proprio oggi è arrivata una nuova proroga, un nuovo rinvio, figlio ancora una volta dell’impreparazione di diversi comuni, la nuova dead line è il prossimo 31 dicembre.
Questo passaggio poi, presentato da molti come una “liberazione”, come la fine del “regno del terrore” imposto dai “vampiri” di Equitalia, e nello stesso modo vissuto dalla maggior parte dei cittadini, sarà tutt’altro che un vantaggio per questi ultimi.
Sciorina altri numeri ed esempi Sensini:
“Il comune di Sperlonga, in provincia di Latina, ha fissato l’aggio per la riscossione coattiva al 18%, a Sora, in provincia di Frosinone, la base d’asta per l’appalto della riscossione fissata dal comune è del 15%. Più il rimborso delle spese. A Sannicandro, provincia di Napoli, la riscossione dei tributi costa il 15% se è volontaria, il 30% se avviene dopo un atto ingiuntivo. In altre città più grandi, dove il servizio di riscossione è gestito da privati, l’aggio è più basso. A Prato ed in alcuni comuni della Sicilia dove opera la Serit la percentuale è del 10%. (…) Alcuni comuni della provincia di Napoli hanno appena spuntato un 7,17% (lo stesso praticato dalla Soris a Torino) dai tre concorrenti che si sono qualificati per l’appalto, e attendono ulteriori ribassi. (…) A Tortona, comune dell’alessandrino di 30 mila abitanti, la gestione, dopo una gara pubblica, è passata da una municipalizzata a una società privata, e gli incassi si sono impennati del 62%. Il privato ha vinto la gara offrendo un aggio del 30% sul coattivo, del 3% sull’ordinario”.
Aggi e percentuali che vanno messi in relazione con quelli praticati da Equitalia per dar loro un peso ed una misura. Ed oggi, fino al 30 giugno prossimo, Equitalia pratica e praticherà un aggio del 9% sull’incasso dei vecchi ruoli e dell’8% su quelli emessi a partire da quest’anno. Cifre alla mano si comprende come, in molti comuni, la scomparsa di Equitalia non sarà sinonimo di risparmio per nessuno.

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