domenica 9 giugno 2013

Morti Accidentali in Stato di Fermo

Viator

Giorni fa è stata data la notizia secondo cui responsabile del decesso di Stefano Cucchi sarebbe stato il personale medico dell'ospedale in cui il ragazzo fu ricoverato - colpevole di  omissione di soccorso ad incapace - e non invece coloro i quali in ospedale lo spedirono a furia di botte.

Quello di Cucchi non è che il più recente degli episodi in cui le cosiddette "forze dell' ordine" sono state accusate di avere abusato del loro potere per infierire su un cittadino inerme.

La storia italiana - in particolare quella recente - è incredibilmente costellata di casi analoghi. Il sito Piazza Carlo Giuliani propone un lunghissimo elenco di cittadini che - dal 1948 ad oggi - sono stati vittime della "pubblica sicurezza". L'elenco prende avvio dalle continue aggressioni poliziesche contro i gruppi di ispirazione comunista subito dopo la Seconda guerra mondiale, all'ormai celebre caso di Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico "precipitato" da una finestra della questura di Milano nel dicembre 1969 (caso che ispirò una delle più note commedie di Dario Fo: Morte Accidentale di un Anarchico), all'episodio che vide coinvolto nel 2001 Carlo Giuliani,ragazzo ancora troppo ingenuo per comprendere che l'unica rivoluzione vincente è quella compiuta pacificamente, con la forza della ragione e la coerenza dei comportamenti individuali.
Dal 2005 ad oggi si contano i casi noti di Federico Aldrovandi, Riccardo Rasman, Gabriele Sandri, Stefano Frapporti, Aldo Bianzino Giuseppe Uva e - appunto - Stefano Cucchi. Tutti questi casi sono accomunati da un elemento di estrema gravità, giacchè riguardano veri e propri attentati (non tutti ancora definitivamente provatialla vita di liberi cittadini inermi.
Il fatto che soltanto adesso - dopo l'ennesima "morte sospetta" nel giro di pochi anni - l'opinione pubblica stia aprendo gli occhi sulla gravità della situazione, è già di per se un dato tragico. Tragico perchè testimonia  una evidente incapacità ed inadeguatezza sociale dei mezzi di informazione italiani. Tragico perchè sottolinea il decadimento delle istituzioni, colpevoli di disinteresse e corporativismo. Tragico perchè mette  miseramente a nudo lo stato di narcotizzazione ed imbarbarimento in cui versa la società civile.

Quando - il 6 luglio 2009 - il tribunale di Ferrara definì "colposo" l'omicidio Aldrovandi, condannando gli agenti responsabili a 3 anni e 6 mesi di reclusione (peraltro mai scontati grazie all'indulto) non mi è sembrato che mass media ed opinione pubblicaabbiano avuto gran che da obiettareQuando la nazione fu informata della agghiacciante vicenda che vide coinvolto Gabriele Sandri, vicenda inizialmentecorredata da goffi e "inspiegabili" "travisamenti" da parte dei mass media, non si verificò alcuna significativa rimostranza da parte dell'opinione pubblica. Quando il giovane padre di famiglia Aldo Bianzino fu pestato a morte in carcere, reo di avere coltivato qualche piantina di canapa nella propria abitazione, la notizia nemmeno fu accennata dai mass media tradizionali, e fu resa nota solo da qualche sito web, tra cui il blog di Grillo.

Oggi - troppo tardi - qualcosa si sta smuovendo. La gente sta aprendo gli occhi.Magari non immediatamente, ma di certo prima o poi inizierà a collegare gli episodi appena citati con molte altre "fattispecie", magari meno eclatanti ma altrettanto esplicative.  Inizierà a chiedersi come mai nessun capo mafia sia mai stato pestato a morte nel buio di una cella carceraria. Si chiederà perchè una persona "importante" fermata presso un posto di blocco stradale sia lasciata immediatamente ripartire con tante scuse, mentre una persona "qualunque" debba sottostare a test antidroga e perquisizioni. Si interrogherà sul motivo per cui una denuncia preventiva sporta da un cittadino "qualunque" quasi mai venga presa in considerazione, mentre ogni cittadino "importante" possa usufruire della massima disponibilità e protezione 24 ore su 24, 365 giorni l'anno.

Si chiederà se esista effettivamente il "garantismo" con cui molti uomini politici si riempiono la bocca. Se esista per tutti o solo per alcuni.

Prima o poi la gente intuirà che la propaganda allo arruolamento non è l'unica ragione per cui la tv letteralmente trabocca di fiction poliziesche. Fiction con le forze dell'ordine a fare da protagoniste.  Eroiche, benevole, salomoniche, infallibili, senza macchia e senza paura. Forze dell'ordine belle ed intelligenti che non pestano a morte ragazzini inermi, non sparano lacrimogeni su chi pacificamente manifesti il proprio dissenso, non inquinano prove compromettenti, non conoscono corruzione e ricatto, non difendono individui  e interessi indifendibili. E soprattutto, che rispettano la vitaOgni esistenza indiscriminatamente; ad iniziare da quella dell'ultimo emarginato sociale per finire con quella del Presidente della Repubblica, transitando per le innumerevoli esistenze di  cittadini "qualunque", che pagando le tasse assicurano loro uno stipendio.

Basta poco a tramutare il cameratismo in mafiosità, e singoli episodi in una tragica consuetudine. Risale a pochi giorni fa il filmato di alcuni immigrati pestati in una caserma. Mi auguro che i molti rappresentanti della pubblica sicurezza integri e dignitosi si dissocino al più presto da  questo trend. Che lo facciano con i fatti, e non solo a belle parole, perchè  le cose stanno precipitando, e le mele marce stanno inficiando l'intero paniere.

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