domenica 23 giugno 2013

Massa: sì a proteste, Paese migliori

Pilota Ferrari a favore della 'rivolta dell'aceto'


 Felipe Massa

dell'inviato Leonardo Nesti
FIORANO (MODENA) - Un occhio ai campi da calcio, uno alle piazze. Felipe Massa è un figlio del Brasile: in questi giorni la stagione di Formula Uno è nel vivo, a breve ci saranno una serie di appuntamenti decisivi per la stagione, ma un pezzo del suo cuore è nella sua terra d'origine. Sia perché in campo c'é la Selecao, attesa domani sera nella sfida con la sua patria adottiva, sia perché nelle piazze di San Paolo, di Rio e di altre città la protesta sociale chiede una maggiore giustizia. Massa è un grande appassionato di calcio e sa bene che nel suo paese il pallone è una cosa serissima. Ma ancora più seria é la voglia di crescere di diventare un paese ancora più grande, ma anche più giusto.
Felipe, in un'intervista con l'ANSA, si schiera senza esitazioni al fianco della 'rivolta dell'acetò: "Io sono a favore di queste proteste, perché in Brasile ci sono tante cose che devono migliorare, tante cose per il popolo brasiliano, per la gente: io sono sicuramente a favore. Speriamo che sia una prima cosa - è il suo auspicio - per i politici e per la gente che è in Brasile perché lavorino per fare quello di cui c'é bisogno. Il Brasile è un paese gigantesco, che è cresciuto tanto, ma in certi aspetti deve crescere ancora tanto. Ovviamente sono contrario ad ogni tipo di violenza".
Ma da buon brasiliano, Massa sente crescere la febbre del pallone, in vista del mondiale dell'anno prossimo che il Brasile, in casa, è condannato a vincere. Un percorso, quello che segna la strada verso la coppa, che domani sera passerà da una sfida che, per lui, è un po' particolare. Il suo paese se la vedrà con la sua seconda patria: quella che lo ha adottato, lo stesso da dove, tanti anni fa, i suoi nonni partirono per cercare fortuna. "Quando non gioca il Brasile - ha detto Massa - io sono italiano e tifo Italia. Ma quando in campo c'é la Selecao sono verde-oro, non c'é dubbio: per questo domani sera io tiferò Brasile".
Quando Felipe aveva 13 anni, i suoi coetanei, in Italia, stavano piangendo perché Baggio aveva sbagliato un rigore. Per lui e per il suo paese era un trionfo, quello dei mondiali negli Stati Uniti, che mancava da 24 anni. Un trionfo che sarebbe bello replicare in casa l'anno prossimo. A Maranello in questi giorni Massa è impegnato fra riunioni tecniche, allenamenti in palestra e al simulatore. E' amato e coccolato da tutti e lui, per tutti, ha un sorriso e una parola: dai dirigenti della Ferrari ai custodi. Nonostante questo, domani sera, spera di dare agli italiani un piccolo dispiacere.
(ANSA)

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