Lui lei l'altra
Quello che ti racconto l’ho vissuto di prima persona ove ne
parlo’ a lungo anche la stampa.
Erano gli anni a cavallo della seconda guerra mondiale a
Roma.
Alle pendici di Villa Glori all’angolo di via Maresciallo
Pilsudski c’erano delle stalle ed uno dei stallieri era amico del mio povero
papa’.
Questo stalliere era di corporatura minuta aveva dei baffetti
sempre curati ed intriganti era simpaticissimo e nelle ore libere vestiva
sempre elegantemente
e godeva fama di essere un impenitente
donnaiolo.
Egli aveva un’amante e mio padre oltre che farlo ragionare
perche’ aveva una famiglia lo metteva sempre in guardia verso la moglie
notoriamente nota di essere peperina e stizzosa e non solo ma sempre sul
chivala’.
Ella venuta a conoscenza di mezze verita’ sussurrate
all’orecchio sul tipo ‘’io telo dico e qui lo smentisco’’, si mise caparbiamente
in cammino per cercare la veridicita’ di quanto sussuratogli.
La caparbieta’ nel cercare la verita’ fu premiata, venne
allora a conoscenza che l’amante in questione era una sua cara amica, allora
senza evidenziare emozioni o tensioni varie agi’ nei seguenti modi: alcuni
giorni dopo durante la cena mise nel piatto del marito un potente sonnifero che
gli causo’ una profonda e incontrollabile sonnolenza che indusse la moglie a
coricarlo, dopodiche’ lo eviro’ con la conseguente morte per
dissanguamento.
Alcuni giorno dopo nel cucinare il ragu’ ci mise anche il
pene accuratamente tritato e aromatizzato e sempre senza tradire emozioni o
forte tensione invito’ a pranzo l’amica e amante del marito adducendo il fatto
di stare insieme in virtu’della vecchia amicizia, il pranzo come si conviene tra
amici e’ andato alla grande con allegria, sorrisi, battute e rimembranze varie.
Terminato il pranzo la donna con inaudito cinismo comunico’ all’amica la
consistenza del pranzo consumato rilevandogli altresi’ di essere perfettamente
a conoscenza della tresca, all’istante la donna venne assalita da un forte
malore che la porto’ a morte per sincope in pochi istanti.
Conclusione: la moglie fu condannata per omicidio contenta
pero’ a suo giudizio di avere fatto giustizia su due persone
fedigrafe.
Antonio Bacolini
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