sabato 15 giugno 2013

INDAGATO BRUNO VESPA PER GLI ABUSI EDILIZI DELLA SUA VILLA A PONZA 

ADG vespa_ponza
Bruno Vespa è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Latina per presunti abusi edilizi nella sua villa di Ponza. L’ipotesi di reato è abusivismo edilizio e violazione dei vincoli paesaggistici.
L’inchiesta era già aperta ma il giornalista non risultava iscritto nel registro degli indagati. La decisione è arrivata dopo gli accertamenti disposti dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia ed effettuati dal Nipaf del Corpo Forestale.  Vespa ha così commentato  la notizia: “Non ho ancora ricevuto nessuna comunicazione. Risulta anche a me, peraltro, di essere stato iscritto nel registro degli indagati per una presunta irregolarità relativa a un intervento di consolidamento statico in una intercapedine di aerazione preesistente, posta in una zona sovrastante l’abitazione e interna alla roccia“.

Questi lavori – precisa il giornalista – che a giudizio del magistrato sarebbero ancora in corso e che avrebbero modificato la destinazione del locale, sono stati in realta’ eseguiti e completati nella primavera del 2007 come abbiamo documentato con dichiarazioni del progettista e dell’impresa, esibendo contratto, fatture relative e documentazione fotografica di data certa“.
In realtà – conclude Vespa – prima ancora dell’intervento del magistrato, per evitare equivoci mi ero gia’ dichiarato disponibile a ripristinare le dimensioni originarie del cunicolo, che era stato ampliato di circa un metro di larghezza, ma abbassato di uguale misura per poter imbrigliare la montagna con centine d’acciaio, come documentano le foto consegnate al magistrato“.
Tutte giustificazioni che non sono evidentemente bastate dal procuratore aggiunto di Latina, che l’ha indagato.
ADG cassazione
Per la cronaca e per “pesare” e fare meglio valutare ai nostri lettori  l’affidabilità di Bruno Vespa è bene ricordare ai nostri lettori il suo curriculum giudiziario (e conseguente fedina penale):
- La Corte di Cassazione (Terza civile, sentenza 16917/2010 depositata ieri) ha condannato Bruno Vespa per diffamazione di due pm napoletani che, negli anni’90, avevano ordinato l’arresto del manager Vito Gamberale, che poi era stato assolto. Vespa, citato a giudizio per un passaggio del suo libro “La sfida” in cui l’intervistato Gamberale definiva «illegittimo» il suo arresto, si era difeso sostenendo di aver solamente riportato la «sostanziale verità dei fatti», peraltro confutata da due sentenze di merito e anche da un’indagine ispettiva del ministero.
- La Quinta sezione penale della Corte di Cassazione (quindi sentenza definitiva) ha confermato la condanna, che era già stata inflitta in appello, a mille euro di multa ciascuno, per il giornalista e conduttore tv Bruno Vespa e per la giornalista Valentina Finetti, accusati di diffamazione nei confronti del costruttore Pietro Mattei per un servizio sull’omicidio della contessa Alberica Filo della Torre avvenuto nella zona dell’Olgiata a Roma il 10 luglio del 1991. nel programma mandato in onda da Vespa, venne offesa la reputazione di Mattei e dei figli, «accostando l’omicidio a misteriosi conti miliardari, ad una relazione extraconiugale della vittima con un funzionario del servizi segreti, a un desiderio della stessa vittima di divorziare, ai fondi neri del Sisde, a presunti depistaggi». Nel resoconto di «Porta a Porta» si affermava «che Pietro Mattei era stato sospettato dell’omicidio della moglie ma scagionato grazie all’analisi del dna e che era stato accusato da una donna che avrebbe fornito ai magistrati nuovi elementi consegnando anche gli abiti che l’uomo avrebbe indossato il giorno dell’omicidio, omettendo di riferire che la donna era stata condannata per diffamazione a mezzo stampa ai danni di Mattei».
ADG demarini_vespa
Concludendo ci piace raccontare qualcosa di cui difficilmente si parla a “Porta a Porta” che abbiamo trato in rete. Chissà se Vespa ricorda qualcosa….su questo racconto testuale (per il testo originale leggete QUI) (*):
la vicenda è questa : io nel G8 di Genova avevo il ruolo di Vice-Capostruttura, con delega alla Logistica ed agli Eventi Culturali Collaterali. Nel svolgimento delle mie funzioni mi ero accorta che gli appalti erano assegnati prevalentemente agli amici di Gianni Letta, fra i quali il suo consuocero Ottaviani, che possiede a Roma vari alberghi ed una organizzazione di Catering. Quindi, tutta l’organizzazione dell’evento venne attribuita a Maria Criscuolo,  che gestì praticamente tutto… (guarda su internet e vedrai) La Criscuolo non è altro che la prestanome di “omissis” e “omissis”.
Io feci un esposto in Procura a Genova , ma venne subito trasferito a Roma e altrettanto prontamente archiviato! Dopo pochi mesi uscì l’annuale libro di Vespa : “La Scossa” ,dove a pag.395 si dedicò alla mia distruzione, presentandomi come una signora genovese che doveva organizzare “sfilate di moda” (sic) a Portofino, e invece ficcò il naso in problematiche che non la riguardavano, quali la logistica e l’ospitalità delle delegazioni, creando malumori e imbarazzo a Gianni Letta (ci credo). Nota che la “Cricca” del G8 dell’Aquila è composta dalle stesse persone: infatti non vi sono in un vertice “solo” gli appalti edilizi, ma quelli per tutta l’organizzazione, che hanno valore equivalente; e indovina chi ha organizzato il G8 dell’Aquila, e in passato il Vertice di Pratica di Mare, e il semestre di Presidenza a Bruxelles italiano ecc. ecc.. : Maria Criscuolo e Ottaviani
E’  la primissima volta, a quanto mi risulta, che Vespa viene condannato anche in Appello. Ti assicuro che non è stato per niente facile trovare un Avvocato con tali attributi da andare contro la coppia Vespa-Iannini (penso che tu ben sappia che generino è la moglie di Vespa, Giudice già inquisito per il caso Squillante e messa da Berlusconi a dirigere il Ministero di Grazia e Giustizia…  Appena avrò copia della sentenza te la manderò, ma forse l’articolo apparso il 18 sul “Corriere Mercantile” del 18 e queste mie poche righe possono già esserti utili!
Isabella De Martini
 http://www.adgnews24.com/2013/06/06/indagato-bruno-vespa-per-gli-abusi-edilizi-della-sua-villa-a-ponza/

(*)

Bruno Vespa condannato in appello per diffamazione della nostra amica e collaboratrice Prof. Isabella De Martini

Ma se cercate la notizia sulle agenzie, o sui giornali online, non ne trovate traccia, salvo che sul "Corriere Mercantile" di Genova, che non è scaricabile se non per gli abbonati. Invano si cercherebbe la notizia sui podcasts dei siti RAI, e crediamo di non sbagliare affermando che certamente Minzolini si sarà dimenticato di dare la notizia... Ma ecco cosa mi scrive Isabella:

Caro Antonio.
"Corriere Mercantile" del 18 Giugno 2010        
Causa-Vespala vicenda è questa : io nel G8 di Genova avevo il ruolo di Vice-Capostruttura, con delega alla Logistica ed agli Eventi Culturali Collaterali. Nel svolgimento delle mie funzioni mi ero accorta che gli appalti erano assegnati prevalentemente agli amici di Gianni Letta, fra i quali il suo consuocero Ottaviani, che possiede a Roma vari alberghi ed una organizzazione di Catering.

Quindi, tutta l'organizzazione dell'evento venne attribuita a Maria Criscuolo,  che gestì praticamente tutto... (guarda su internet e vedrai) La Criscuolo non è altro che la prestanome di Ottaviani e Letta...

Io feci un esposto in Procura a Genova , ma venne subito trasferito a Roma e altrettanto prontamente archiviato! Dopo pochi mesi uscì l'annuale libro di Vespa : "La Scossa" ,dove a pag.395 si dedicò alla mia distruzione, presentandomi come una signora genovese che doveva organizzare "sfilate di moda" (sic) a Portofino, e invece ficcò il naso in problematiche che non la riguardavano, quali la logistica e l'ospitalità delle delegazioni, creando malumori e imbarazzo a Gianni Letta (ci credo). Nota che la "Cricca" del G8 dell'Aquila è composta dalle stesse persone: infatti non vi sono in un vertice "solo" gli appalti edilizi, ma quelli per tutta l'organizzazione, che hanno valore equivalente; e indovina chi ha organizzato il G8 dell'Aquila, e in passato il Vertice di Pratica di Mare, e il semestre di Presidenza a Bruxelles italiano ecc. ecc.. : Maria Criscuolo e Ottaviani...

E'  la primissima volta, a quanto mi risulta, che Vespa viene condannato anche in Appello. Ti assicuro che non è stato per niente facile trovare un Avvocato con tali attributi da andare contro la coppia Vespa-Iannini (penso che tu ben sappia che generino è la moglia di Vespa, Giudice già inquisito per il caso Squillante e messa da Berlusconi a dirigere il Ministero di Grazia e Giustizia...

Appena avrò copia della sentenza te la manderò, ma forse l'articolo apparso il 18 sul "Corriere Mercantile" del 18 e queste mie poche righe possono già esserti utili!
Isabella De Martini
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Cara Isabella,

aspetto copia della sentenza, che ovviamente pubblicherò con tutto il risalto che merita. Comunque il nostro insetto non è nuovo a condanne per diffamazione. Leggi qui:


Bruno Vespa condannato per diffamazione. La Cassazione: "Porta a Porta deve smentire ipotesi prive di riscontri"
Torniamo a parlare di Bruno Vespa e Porta a Porta. Ieri l’approfondimento sulla presunta violazione del Codice di autoregolamentazione emanato lo scorso maggio dall’Agcom in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni televisive. E’ giusto monitorare la situazione perché qualcosa si sta muovendo: il conduttore di Porta a Porta, infatti, è stato condannato a una multa di mille euro e risarcimento dei danni ai familiari della contessa Alberica Filo Della Torre in merito alla puntata del suo programma dedicato all’omicidio della stessa avvenuto all’Olgiata: stiamo parlando della puntata andata in onda il 13 febbraio del 2002. E’ stato respinto il ricorso dopo che il marito della vittima aveva ritenuto lesivo tale servizio. I motivi sono esattamente quelli di cui disquisivamo ieri: si legge nella sentenza della Cassazione che la colpevolezza è stata attribuita al conduttore “per non avere impedito che nel corso della trasmissione andasse in onda un servizio (per il quale è stata condannata anche l’autrice - ndr) in cui la morte della nobildonna era stata gratuitamente accostata ad una serie di ipotesi oggettivamente diffamatorie, in un contesto oscuro e inquietante di servizi segreti con conseguenziale pregiudizio per l’onore e la reputazione dei familiari”.
[Continua su TVblog.it]

Sulla magistratessa Augusta Iannini: ne sono un grande "cultore", da quando ho scoperto che era al famoso tavolo del Bar Tombini col giudice Squillante, noto falantuomo, ed altri. Insomma, "quattro amici al bar". Conservo gelosamente questo articolo:

"... Bionda, minuta, 46 anni, nata a L' Aquila, la Iannini e' moglie del giornalista televisivo Bruno Vespa. Il suo nome e' diventato famoso quando fece arrestare Carlo De Benedetti per le tangenti che sarebbero state pagate dall' Olivetti per la vendita di computer obsoleti alle Poste. Fino a ieri, la Iannini non era fra i magistrati romani "chiacchierati". Di lei, comunque, si era parlato in occasione della scoperta della famosa microspia al bar Tombini: c' era infatti anche lei attorno al tavolino dove furono intercettate le conversazioni di Squillante, Napolitano e Savia. Perche' la Iannini e' finita sotto inchiesta? Nell' ufficio dell' avvocato romano Marcello Petrelli (per il quale ieri e' stato emesso un provvedimento cautelare di sospensione dai pubblici uffici per due mesi) sono state sequestrate carte relative all' inchiesta su Italsanita' , nella quale furono coinvolti Giuseppe Ciarrapico e Mauro Leone, figlio dell' ex capo dello Stato. Un' indagine della quale la Iannini si e' occupata nel passato. Il "giorno nero" degli uffici giudiziari romani ha coinvolto anche altri magistrati...

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