sabato 22 giugno 2013


Il santo eremita


Oggi ti racconto sinteticamente la storia di Pietro l’Eremita ‘’quello Italiano’’malgrado non ci sia  traccia precisa della sua data di nascita e dei suoi genitori, si sa solo che e’ nato  Rocca di Botte vicino Trevi nel Lazio ove e’ morto il 30 Agosto 1052, tutto il resto si e’ perso nella notte dei tempi ed inghiottito  dall’oblio.

 Il tutto molto probabilmente si svolge intorno agli anni 1000, si narra che il giovane Pietro nel territorio di Rocca di Botte , in piena estate dei contadini  esausti dal lavoro e dalla forte calura si disperavano, il giovane Pietro trovatosi a passare con il fido mulo udendo questa supplica tocco’ con il suo bastone una parte di una viva roccia nei pressi facendo scaturire una sorgente di acqua limpida e salutare che ancor’oggi i paesani la riconoscono come ‘’fontana di S Pietro’’ attribuendogli anche prodigi e miracoli.
Si narra anche che Pietro con il padre e il fratello mentre si recava a seminare nei campi, il padre si accorse che Pietro aveva nel suo sacco poco grano quindi insufficiente per la semina, fu aspramente rimproverato e malmenato tant’evvero che egli si distacco’ da loro e si reco’ in un luogo appartato pregando il Signore affinche avesse perdonato il genitore per questa malvagia azione, ritornato nel luogo della semina si accorse che il grano nel suo sacco si era moltiplicato mettendolo in condizione di effettuare la semina, in virtu’ di tutto cio’ i paesani hanno battezzato questo luogo ‘’campo del miracolo’’.
Poiche Pietro anelava la vita monastica amava isolarsi per lunghi periodi stando a contatto con la natura cibandosi di erbe, bacche e quant’altro i boschi e la montagna gli offriva e quando era possibile anche l’acqua.
Egli aveva piu’ volte chiesto al Vescovo di Tivoli di entrare in comunita’ monastica, il Vescovo appreso della condotta di questo  giovane incline alla preghiera alla contemplazione e al perdono ed incapace di comprendere il male e tutti i godimenti terreni altresi’ dall’animo e dagli occhi trasecolanti come un  puro bambino acconsenti’ e gli accordo’ la prima tonsura affidandogli altresi’ la canonica croce di ferro ‘’di gran moda allora nel mondo ecclesiastico’’  imponendogli altresi’ di portare tra le genti la parola di Dio in specialmodo nei paesi limitrofi.

Si narra anche che un giorno mentre percorreva la carrareccia che porta Rocca di Botte con il fido mulo esso non senti’ ragione nell’andare avanti e Pietro fu’ costretto a tornare indietro verso Trevi nel Lazio e che il mulo con mansuetudine  acconsenti’, ‘’un annuncio della sua morte’’ ?. 

Si narra anche che dietro questo suo puro apostolato accompagnato dalle preghiere, dalle suppliche e dalle astinenze abbia operato altri miracoli sia a Subiaco che a Rocca di Botte e Trevi nel Lazio ove ha passato buona parte della sua vita, il diavolo irretito da tutto cio’ lo abbia disturbandolo molte volte fino alla sua morte avvenuta Il 30 Agosto 1052 a Trevi nel Lazio, in virtu’ di tutto cio’ queste due localita’ da Pietro vissute, i paesani a vicenda si chiamano compari e poiche’ si contendono l’originalita della ricorrenza della sua morte il 30 Agosto di ogni anno durante le festivita’ nascono litigi anche violenti ove sovente intervengono anche  le forze dell’ordine, come peraltro accade similmente tra Formello e Campagnano per la ricorrenza della Madonna del Sorbo e tante altre localita’ ove il culto e talmente forte da inasprire gli animi. 

Antonio Bacolini

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