venerdì 21 giugno 2013

Il Potere dei Media



Noam Chomsky

Noam Chomsky, linguista, teorico della comunicazione, è uno degli intellettuali più influenti ancora in vita. In quanto studioso si è occupato di Mass-Media e Televisione in particolare, soprattutto del come questi mezzi attuino una distorsione delle informazioni e indirizzino gli individui e le loro Opinioni, appunto attraverso una Manipolazione Mediatica. Nel suo libro “Il Potere dei Media” del 1994, sorta di Enciclopedia per chi voglia avere un approccio all’argomento, presenta delle riflessioni che vale la pena riportare per avere una chiave di lettura sul controllo esercitato sui cittadini, basato su dieci punti:
-La strategia della distrazione, fondamentale per le grandi lobby di potere, al fine di mantenere l’attenzione del pubblico concentrata su argomenti poco importanti, così da portare il comune cittadino ad interessarsi a fatti in realtà insignificanti.
-Il principio del problema-soluzione-problema: si inventa a tavolino un problema, per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
-La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. (In questo noi italiani siam maestri).
-La strategia del differimento. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, al momento, per un’applicazione futura.
-Rivolgersi al pubblico come se si parlasse ad un bambino. Più si cerca di ingannare lo spettatore, più si tende ad usare un tono infantile. Il motivo? Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni, in base alla suggestionabilità, lei tenderà ad una risposta probabilmente sprovvista di senso critico, come un bambino di 12 anni appunto.
-Puntare sull’aspetto emotivo molto più che sulla riflessione. L’emozione, infatti, spesso manda in tilt la parte razionale dell’individuo, rendendolo più facilmente influenzabile.
-Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità rendendolo incapace di comprendere le tecniche del controllo attuate dal Potere.
-Imporre modelli di comportamento. Controllare individui omologati é molto più facile che gestire individui pensanti. I modelli imposti dalla pubblicità sono funzionali a questo progetto.
-L’autocolpevolizzazione. Si tende, in pratica, a far credere all’individuo che egli stesso sia l’unica causa dei propri insuccessi e della propria disgrazia, inibendo la capacità d’azione dei cittadini.
-In ultimo, i media tendono a conoscere gli individui più di quanto essi stessi si conoscano, questo determina che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un gran potere sugli individui.
Siamo sicuri di essere così liberi? Inoltre, queste esternazioni riportate dall’opera del linguista americano fanno al caso nostro. L’Opinione Pubblica Italiana è manipolata e studiata a tavolino, i nostri media giornalmente celano e trasformano l’informazione, rendono fruibili fatti che non hanno rilevanza pubblica, omettendo di parlare delle cose che davvero dovrebbero interessarci…

Nessun commento:

Posta un commento