lunedì 3 giugno 2013

Gli oceani salgono di 2,4 millimetri l'anno

La prima causa è lo scioglimento dei ghiacci


La Terra vista con gli 'occhi' dei satelliti Grace (fonte: University of Texas Center for Space Research – NASA)La Terra vista con gli 'occhi' dei satelliti Grace (fonte: University of Texas Center for Space Research – NASA)
Dal 2005 al 2011 lo scioglimento dei ghiacci è stata la prima causa dell'aumento del livello dei mari, cresciuto al ritmo di 2,4 millimetri l'anno. Lo dimostra l'incrocio dei dati rilevati dai satelliti Grace con quelli degli oltre 3.500 galleggianti che costituiscono la rete Argo per l'osservazione degli oceani. I risultati, elaborati dall'università del Texas ad Austin, sono pubblicati sulla rivista Nature Geoscience. 

Lo studio dimostra come lo scioglimento dei ghiacci polari e dei ghiacciai di montagna stia contribuendo in modo più pesante del previsto all'innalzamento dei mari: ciò sarebbe dovuto proprio all'accelerazione dello scioglimento registrata in questi ultimi anni.

I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver monitorato la massa degli oceani nell'arco di sette anni grazie all'occhio spaziale dei satelliti Grace, sviluppati dalla Nasa e dall'Agenzia spaziale tedesca Dlr. 
Sono due satelliti gemelli che orbitano intorno alla Terra a breve distanza l'uno dall'altro e che, attraverso uno scambio di segnali, riescono a valutare con estrema precisione i cambiamenti del campo gravitazionale terrestre. Grazie alle loro rilevazioni, i ricercatori hanno scoperto che la massa degli oceani è aumentata principalmente a causa dello scioglimento dei ghiacci, e che questo fenomeno a sua volta ha provocato un innalzamento del livello dei mari pari a 1,8 millimetri l'anno. A questo si è aggiunto poi un ulteriore aumento di 0,6 millimetri per anno dovuto alla riduzione della densità delle acque. Questo parametro è stato misurato grazie agli oltre 3.500 galleggianti robotici della rete di osservazione degli oceani Argo, un progetto internazionale nato nel 2000 ed al quale partecipano oltre 30 Paesi.

(ANSA)

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