venerdì 14 giugno 2013

Giro Italia in kayak, ultima tappa in Sardegna

Ex pubblicitario completa la circumnavigazione, occhio al cemento di Cagliari


GIRO D'ITALIA IN KAYAK, ULTIMA TAPPA IN SARDEGNA

GIRO IN KAYAK, ALBA SU COSTA ORISTANESE
GIRO IN KAYAK, GRUGNOLA DAVANTI A COSTE ORISTANESI
GIRO ITALIA IN KAYAK, ULTIMA TAPPA IN SARDEGNA
GIRO IN KAYAK, TAPPA IN PORTO SARDEGNA
In kayak periplo della Sardegna
La Sardegna vista dal kayak tra spiagge da paradiso e pezzi di costa occupati dalle raffinerie. Passando per riserve marine con i pesci che fanno festa intorno alla piccola imbarcazione e per litorali con le stellette dei militari.
 Con il giro dell'isola, Guido Grugnola, milanese con un passato di pubblicitario e con una grande esperienza di mare (come velista ha partecipato a numerose regate internazionali compreso il giro del mondo), ha concluso la circumnavigazione dell'Italia cominciata due anni fa a Trieste, toccando le coste sino a Ventimiglia per poi spostarsi nel 2012 in Sicilia e nel 2013 in Sardegna.
Per la Sardegna tanti complimenti, ma anche un avvertimento: "Un'isola splendida - spiega mentre aspetta al porto di Cagliari il traghetto che lo porterà a Civitavecchia - ma vista dal kayak mi sembra di notare uno slancio verso l'edificazione. Soprattutto nel nord vedo tanti insediamenti turistici, alcuni anche gradevoli, con le casette basse. Sì, ma non bisogna dimenticare che se si costruisce dappertutto poi il litorale bello come è ancora adesso poi finisce". Il giro in Sardegna era partito quaranta giorni fa da Marina Piccola (Cagliari), ma ci sono state molte soste forzate a causa delle burrasche: due settimane a Stintino e tre giorni a Caprera. Grugnola ha tenuto un diario di bordo e documentato tutto con foto e video. Il messaggio è sempre quello: tutelare le coste. "Badate che quando c'é una riserva naturale marina si vede eccome - osserva l'altleta - Le cose cambiano: i pesci non scappano ma seguono il kayak. Si vede dai fondali, dal mare". Film belli e meno belli. "Beh - racconta - senz'altro quando segui la costa e passi dalle spiagge selvagge ai fumi delle raffinerie cambia davvero tutto. Sardegna bellissima, ma bisogna fare tesoro anche delle criticità: costruzioni, alcune abbandonate, proprio sul mare e muri realizzati a poca distanza dall'acqua. Ci vuole più consapevolezza dei tesori che si possiedono". Durante tutto il percorso durato complessivamente 198 giorni di cui 140 di navigazione effettiva, Grugnola ha potuto scoprire tratti incontaminati ma anche molti degradi e abusi, come testimonia la ricca documentazione iconografica che ha prodotto nel suo percorso. "Terminato questo percorso - annuncia - voglio creare un'organizzazione che si chiamerà Tuilik, con la quale istituire corsi, vendere dotazioni di bordo e kayak, curare seminari su argomenti specifici come quello già in programma dal 15 al 17 giugno prossimi all'Argentario per il corso di Guide Marine di Sottocosta, e svolgere attività di guida per piccoli gruppi".

(ANSA)

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