giovedì 13 giugno 2013

Dossier illegali: Telecom parte civile,
Tronchetti Provera cita in giudizio la società

Duro scontro tra il numero uno di Pirelli ed ex azionista di riferimento della società telefonica e Franco Bernabé, oggi alla guida del gruppo. La nuova gestione chiede e ottiene di essere parte civile nel processo del dossieraggio di Giuliano Tavaroli, mentre Tronchetti Provera cita Telecom per danni di immagine


MILANO - Il tribunale di Milano ha ammesso Telecom italia come parte civile nel processo a carico di Marco Tronchetti Provera, imputato per ricettazione in un processo su uno dei filoni sui cosiddetti dossier illegali. L'accusa di ricettazione nei confronti del presidente di Pirelli fa riferimento a dati che si ritiene siano stati rubati nel 2004 dal computer di un agente dell'agenzia investigativa Kroll da uomini della security Telecom, all'epoca guidata da Giuliano Tavaroli. Nel dettaglio, il cd al centro del procedimento conteneva dati copiati da un dipendente della Kroll e sottratti nell'ambito di una operazione di hackeraggio attribuita alla security di Telecom in un hotel di Rio de Janeiro. Secondo i magistrati, tali dati sono stati "illegalmente intercettati e sottratti alla Kroll" e di questo Tronchetti Provera era stato "informato della natura dei dati da Giuliano Tavaroli", considerando poi che "finirono poi alla segreteria di Tronchetti Provera".

Il giudice monocratico della settimana sezione penale del tribunale di Milano, oltre a Telecom Italia ha ammesso come parti civili anche il banchiere brasiliano Daniel Dantas, il Banco opportunity e l'ex presidente di Brasil Telecom Carla Cico. Nella richiesta di costituzione di parte civile, i legali di Telecom avevano indicato che le imputazioni "hanno cagionato oltre a un danno morale evidenti e significativi danni di immagine alla reputazione commerciale, tenuto conto dell'eco mediatica che questa vicenda e gli stessi reati presupposto della ricettazione qui contestata hanno determinato in Italia e all'estero almeno dal 2005 a oggi". Inoltre, per il gruppo di tlc "i fatti imputati all'ex presidente di Telecom Italia hanno dunque già cagionato danni patrimoniali alla società e sono suscettibili di cagionarne altri nel prossimo futuro". Daniel Dantas nella richiesta di ammissione ha lamentato un "danno di immagine come uomo e imprenditore", Carla Cico un "danno di carriera e di immagine" e il Banco opportunity un "danno di immagine".

Dal canto suo Tronchetti Provera si è presentato in Tribunale per rendere dichiarazioni spontane e far luce su una "storia inquietante che mi segue da più di sette anni" nella quale "il mio nome viene usato per distogliere dagli autori dei reati". Ricostruendo la vicenda, il manager, che ha presentato una memoria difensiva riassunta brevemente in aula, ha raccontato che in relazione alle informazioni raccolte sull'attività investigativa della Kroll "l'avvocato Chiappetta (ai tempi ufficio legale di Pirelli e Telecom Italia, ndr) mi chiarì che perlopiù si trattava di materiale confezionato con informazioni, in parte manipolate, presumibilmente preparate al fine di gettare discredito sulla mia immagine e su quella di Telecom Italia".

Per difendere il proprio operato e la propria immagine, Tronchetti Provera ha citato in giudizio Telecom. L'accusa in una memoria nella quale si precisa che la decisione è stata presa "in relazione ai comportamenti tenuti da quest'ultima nei suoi confronti, dopo l'uscita dal gruppo nel 2006, che hanno causato gravi danni alla propria immagine e onorabilità".

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