sabato 22 giugno 2013

Carla Del Ponte: quel magistrato donna, amica di Falcone.

Secondo il mio modesto parere, il vero Magistrato scomodo è colui che se attraverso un' inchiesta scopre legami scomodi per tutti, e quindi non favorisce una fazione politica oppure una determinata lobby di potere, l'indagine la porta comunque avanti a 360 gradi.

E sistematicamente viene fermato.

Oltre ad essere bollato come uno psicopatico, viene delegittimato dall'intera classe politica, da tutti i cittadini servi di un partito e dai suoi colleghi, compresi quelli appartenenti alla corrente chiamata "Magistratura Democratica".

Oggi viene tanto osannato il procuratore Bruto Liberati per la sua condanna verso Berlusconi e la difesa della Boccassini. Ma nessuno ricorda più che ostacolò la Forleo nella sua inchiesta sulle scalate bancarie non restituendo nell'immediatezza le carte che riguardavano il senatore del PD La Torre(Fonte).

Ma ora fa comodo non ricordare.

Ma non accade solo in Italia, e per questo vorrei parlarvi di un altro Magistrato svizzero, sempre una donna, che fu ostacolata in maniera non indifferente. Parlo di Carla De Ponte.

La lugana Del Ponte,appena divenne procuratore nel 1981, subito si interessò della criminalità organizzata e il suo traffico transnazionale. D'altronde operava in Svizzera, ove le Banche ancora adesso, nonostante una legge contro il riciclaggio del denaro sporco approvata grazie alla pressione della stessa Del Ponte, ne traggono enormi benefici.

E non a caso la Del Ponte collaborava con Giovanni Falcone. Vi ricordate l'attentato non riuscito sul pontile della sua villa all'Addauria? Insomma quello che, grazie alle indagini di adesso, sta emergendo che c'era il coinvolgimento di alcuni apparati dello Stato? Ebbene quella mattina del 1988, Carla Del Ponte era lì, insieme a Falcone. Stavano parlando di denaro riciclato, di Cosa Nostra, di Corleonesi e amici dei Corleonesi.

Carla Del Ponte cominciò ad avere i primi problemi e gravi accuse di delegittimazione proprio quando cominciava a far notare che la Svizzera contribuiva, attraverso le Banche, a rafforzare le criminalità organizzate. La maggior parte dei Partiti faceva pressione affinchè la trasferissero.

Dopo aver lavorato, con enormi difficoltà nella magistratura svizzera, Carla De Ponte nel 1999 diventa procuratore del Tribunale Penale Internazionale per l'ex Iugoslavia. E finché si limitò nella condanna di Milosevic andava bene. Ma
iniziarono forti pressioni per scoraggiarla quando, durante la sua inchiesta per incriminarlo, scoprì che in una fossa comune di serbi trucidati erano sottratti degli organi. Ancora di più quando denunciò che il Kossovo era in mano alla mafia albanese e che pian piano diventò il centro del traffico internazionale di organi.

Non ricevette minacce, ma molti infangamenti come accuse di corruzioni e qualche giornale cominciò a mettere in dubbio perfino la sua sanità mentale. Cose già sentite.

Ma prima o poi i nodi vengono al pettine e, notizia di qualche mese fa, proprio dopo qualche giorno che ne parlai, è che il Consiglio d'Europa ha avviato un' inchiesta contro il leader del Kossovo per il traffico internazionale di organi.

Carla De Ponte, in quegli anni, sotto il mandato dell'Onu doveva condurre un'altra inchiesta: quella sul genocidio del Ruanda!

Fu uno dei più sanguinosi episodi del xx secolo. Dal 6 Aprile alla metà di luglio del1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente (a colpi di armi da fuoco,machete e bastoni chiodati) una quantità di persone stimata tra le 800.000 e 1.071.000 unità. ( Fonte: wikipedia)

Ma il suo mandato non fu rinnovato e nonostante i diversi rapporti presentati alla Commissione per i Diritti Umani dell'ONU, il Consiglio di Sicurezza, a causa del veto USA , non riconoscette il genocidio in Ruanda. Cosa gravissima.

Ora la Del Ponte fa l'ambasciatrice svizzera in Argentina. Lì sicuramente non potrà fare più nessun "danno".

http://www.agoravox.it/Carla-Del-Ponte-quel-magistrato.html

http://incarcerato.blogspot.it/2011/02/carla-del-ponte-quel-magistrato-donna.html

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