sabato 15 giugno 2013

Avanti tutta, ma con stile


Giorni fa navigavo su internet alla ricerca di qualcosa di vagamente interessante; durante i miei pomeriggi più noiosi uso cercare interviste o interventi di personaggi famosi vecchi di almeno dieci anni, o anche più. Casualmente scrissi ‘’Aldo Busi’’ e, tra i vari video, ritrovai una incontro scontro tra Aldo Busi e Dario Bellezza in un programma chiamato ‘’Mixer Cultura’’ del 1987; probabilmente il programma analizzava un testo di Busi con un ospite e un pubblico molto striminzito. Far riaffiorare delle trasmissioni del genere dove, ciliegina sulla torta, si è citato anche Sandro Penna, mi ha portato ad una considerazione sulla televisione odierna: in modo lento ma costante le televisioni hanno adattato i loro palinsesti ad una popolazione che invecchia cerebralmente.
Non pochi anni fa sulle reti generaliste era possibile osservare programmi come ‘’Maurizio Costanzo show’’ dove la cultura ha sempre spadroneggiato e il confronto delle coscienze era all’ordine della puntata.
Le poche finestre culturali ancora aperte sono da ricercare, e con molta difficoltà, dal canale 7 in poi, sempre che non ci si perda tra una televendita e una puntata di ‘’Sarabanda’’ dove l’uomo gatto vince per l’ennesima volta la puntata senza portare a casa il montepremi.
La TV generalista sembra abbia decisamente abbandonato il ruolo di educatore aggrappandosi a vecchi classici dell’ignoranza o a rivisitazioni senza logica di programmi del passato: siano come esempi il ricambio di contenitori televisivi dopo la crisi di ‘’Buona domenica’’ o il riutilizzo dello storico marchio ‘’Carosello’’ da parte della rete ammiraglia della RAI. Tra un ‘’7, la Sardegna’’ e l’ennesima sconfitta di Freezer la moltiplicazione dei programmi non ha portato ad una moltiplicazione delle idee anzi, esse sono riutilizzate fino allo sfinimento.
Eppure tutto ciò si potrebbe anche fare mostrando programmi che hanno segnato la storia della cultura e del costume italiano: penso a ‘’Milleluci’’ o a ‘’Indietro tutta’’. Sicuramente non costerebbe tanto e permetterebbe alla gioventù di oggi di conoscere leggende dello spettacolo italiano che sono state dimenticate a spese di un mondo troppo patinato e pieno di monsoni televisivi di cui presto ci dimenticheremo. Sarebbe troppo organizzare delle ripubblicazioni dei grandi classici del mondo cinematografico, ma almeno un briciolo di cultura in questa televisione andrebbe inserito.
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