mercoledì 5 giugno 2013

Arriva in Italia Napster, da pirata a streaming legale musica

Marchio 'cult' acquistato da Rhapsody


 Napster

ROMA - Agli inizi degli anni Duemila guidò la rivoluzione del file-sharing, poi fu chiuso per violazione del copyright ed è risorto come servizio di streaming musicale legale: è Napster, che arriva anche in Italia con una libreria di 20 milioni di canzoni. Funziona sul pc di casa, sui dispositivi Apple e Android e va ad arricchire la oramai vasta offerta del settore dello streaming già presidiata da Spotify e Deezer su cui si è affacciata Google e a breve, stando ai 'rumors', anche Apple.
Il marchio 'cult' dà la possibilità di scegliere playlist di brani diversi o di singoli artisti ma anche suggerimenti, sessioni dal vivo e interviste esclusive. Costa 9,95 euro al mese: gli utenti hanno accesso illimitato allo streaming via web o telefono mobile, sia online che offline. Il pagamento può essere effettuato con carta di credito, PayPal o con accredito diretto.
"E' importante lanciare Napster in un mercato che ha già mostrato un 13% di crescita nel primo quadrimestre 2013: ciò significa che possiamo contribuire a questo così positivo trend attraverso un'offerta particolare e innovativa", spiega Thorsten Schliesche, Napster Senior Vice President e General Manager Europe. Oltre che in Italia il servizio sbarca in altri 13 paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Francia, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera e Olanda). Napster è stato creato nel 1999 da Shawn Fenning e Sean Parker ed è rimasto attivo fino al 2001, poi fu chiuso per violazione del copyright. In seguito è stato acquistato da Rhapsody International, il primo dei servizi di streaming al mondo in attività dal 2001.

(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento