martedì 18 giugno 2013

Anacoretismo


Tra il monachesimo ascetico e i padri del deserto, oltre Pacomio, S.Antonio Abate, Atanasio etc figura importante e’ Santo Macario detto il grande. Nato in Egitto nel 300 d.c. e morto nel 390, Egli e’ il fondatore del monachesimo ascetico.
Egli operava la sua missione intrisa di stenti e privazioni alimentari poiche’ si cibava di erbe bacche quando erano reperibili l’acqua, il tutto nel deserto di Scete nel delta del Nilo.

Nel quarto secolo Inizialmente era un cammelliere poi pastore per poi unirsi ad un gruppo di monaci che si distinguevano per la forte sagacia e la diffusione di detti e preghiere prettamente cristiane ed erano nominati i padri del deserto,
Tra le preghiere e le privazioni varie era diventavo bravo a confezionare ceste, si racconta un episodio che lo coinvolse toccandolo nell’intimo, si narra che una una ragazza del luogo scopertasi incinta dette la colpa a Macario ed il suo parentado oltre che malmenarlo duramente lo costrinsero a mantenerla e provvedere al suo sostentamento, La verita’ venne a galla il giorno del presunto parto che’ non avvenne perche ella aveva mentito e tutto il parentado e i residenti le chiesero solennemente umile perdono, da questo episodio la sua figura di eremita anacoreta prese l’aspetto di figura luminosa al punto tale che le genti prendevano le sue omelie e preghiere come illuminanti scuola di vita. Questo lancinante episodio lo indusse ad isolarsi ancorpiu’ immergendosi nelle intense preghiere tra le tante divennero famose le sue omelie. Quando poteva si recava tra mille ostacoli a trovare il patriarca dei monaci del deserto S.Antonio Abate per trovare conforto ed immergersi con lui in lunghe ed estenuanti veglie di preghiere.

Prima di morire in santita’ nel 390 traverso’ un periodo molto travagliato perche’ il demonio innevorsito della sua luminosa figura intrisa di preghiere privazioni ed umiliazioni lo irreti’ tentandolo in molteplici modi; portandole l’acqua nei momenti di grande arsura, cibarie varie nei momenti di grande debolezza, tentazioni di carattere sessuale durante i lunghi isolamenti etc etc.
  
Credo che questa grande figura di Santo Anacoreta senza nulla togliere ai vari Atanasio, S Antonio Abate, di Padova, Pacomio ed altri sia un buon viatico per noi cristiani credenti purtroppo morsi irrìimediabilmente dal dilagante nichlilismo.

 Antonio Bacolini

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