lunedì 10 giugno 2013

Afghanistan: attacco a militari italiani, un morto

Vittima il capitano Giuseppe La Rosa, 31 anni


 Giuseppe La Rosa, 31 anni, ucciso in Afghanistan

 Un mezzo dei militari italiani in Afghanistan

 Militari italian in Afghanistan (foto di archivio)

ROMA - L'aereo con le salma del capitano Giuseppe La Rosa, ucciso ieri in Afghanistan, atterrerà domani mattina all'aeroporto di Ciampino. L'arrivo, riferisce lo stato maggiore della Difesa, è previsto per le 9.30.
La morte di un soldato, a prescindere dalla nazionalità, lascia "un vuoto tangibile" in tutta la comunità della missione Isaf ed è per questo che ogni domenica mattina al Comando di Kabul si tiene una cerimonia di commemorazione per tutti i caduti della settimana. Al 'memorial service' di questa mattina è stato reso omaggio al capitano dei bersaglieri Giuseppe La Rosa, ucciso ieri a Farah. Il momento, spiegano dal quartier generale, è stato molto sentito e la cornamusa suonata da un soldato del contingente inglese ha aggiunto una nota musicale alle parole di cordoglio pronunciate dal cappellano americano Jesse Staunton, cui spetta il compito di officiare questa cerimonia domenicale. A turno, i nomi dei caduti sono stati scanditi da un rappresentante nazionale: quello di Giuseppe La Rosa dal colonnello dei Bersaglieri Cosimo Orlando.
BONINO, NON E' STATO BAMBINO, PROPAGANDA - Che sia stato un bambino a uccidere il nostro militare italiano è "propaganda dei talebani". Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino parlando alla trasmissione In Mezz'ora di Lucia Annunziata. "Dai contatti del ministro della Difesa Mauro emerge che l'attentato sia stato realizzato da un adulto", ha aggiunto il ministro.
Un morto e tre feriti per l'ennesimo attentato ai militari italiani in Afghanistan. Non il solito ordigno piazzato sulla carreggiata, stavolta, ma una bomba a mano lanciata all'interno di un Lince da un bambino di 11 anni, se e' vero quanto scrivono nella loro rivendicazione i talebani.
L'ATTENTATO - Erano le 10.30 locali, le 7 in Italia, ed un convoglio di militari italiani della task force sud stava rientrando nella base di Farah, nella parte piu' meridionale e pericolosa del settore ovest dell'Afghanistan controllato dal nostro contingente. Gli istruttori del Military advisor team avevano appena svolto un'attivita' di sostegno ai soldati afgani. All'improvviso, una esplosione scuote un blindato Lince, il primo dei tre mezzi italiani. Questa volta la particolare blindatura, che in passato ha salvato molte vite da mine ed 'Ied', i micidiali ordigni improvvisati, nulla ha potuto: la bomba e' stata infatti lanciata all'interno del mezzo.
LA VITTIMA, 'UN EROE' - Il capitano Giuseppe La Rosa - 31 anni, celibe, siciliano di Barcellona Pozzo di Gotto e da dicembre in servizio al 3/o reggimento bersaglieri della 'Sassari' - e' morto sul colpo. E' la 53/a vittima italiana dall'inizio della missione, nel 2004. ''Era un ufficiale solare, sempre disponibile. Professionalmente preparato'', lo ricorda il suo comandante, il colonnello Corrado Carlini. Alla sua seconda missione in Afghanistan, e in precedenza altre tre nei Balcani, si era da poco laureato. I genitori lo piangono in silenzio. ''Un eroe'', lo definisce il ministro della Difesa Mauro, perche' ''e' lui che si e' frapposto, contenendo con il proprio corpo le schegge, tra l'ordigno e gli altri occupanti del mezzo. Il suo sacrificio ci rende orgogliosi''.
I FERITI - Altri tre militari, appartenenti all'82/o reggimento fanteria 'Torino', che ha sede a Barletta, ad all'8/o bersaglieri di Caserta, sono rimasti feriti. Subito soccorsi, sono stati trasportati all'ospedale di Farah. C'e' chi ha riportato ferite da schegge alle gambe, come il maresciallo Giovanni Siero, 44 anni originario di Desenzano del Garda ma residente nel Casertano, e chi ha avuto altri traumi e lesioni, ma ''nessuno e' in pericolo di vita'', assicurano allo Stato maggiore della Difesa.
L'ATTENTATORE-BAMBINO - E' stato un ''coraggioso, eroico ragazzino afgano di 11 anni che ha lanciato la granata'', rivendicano i talebani. In realta', la ricostruzione dei fatti non e' ancora chiara. Il ministro Mauro dice che ''non ci sono riscontri'' a questa versione: ''mi sembra il tipico approccio della propaganda talebana'', afferma. Lo Stato maggiore della Difesa smentisce poi la notizia, circolata a caldo, che l'attentatore fosse un uomo con indosso una uniforme afgana. Nella sua versione ufficiale si limita a parlare di un attacco da parte di ''elementi ostili'', uno dei quali ''ha lanciato un ordigno all'interno del primo dei tre mezzi'' italiani, ''presumibilmente rallentato dal traffico nei pressi di un incrocio''. E' possibile, ma non ci sono conferme, che i militari abbiano aperto al bambino e che questi abbia cosi' inserito la bomba nell'abitacolo. Un ordigno probabilmente non di altissimo potenziale, e tale appunto da poter essere maneggiato da un ragazzino: lo dimostra il fatto, tra l'altro, che il mezzo e' potuto ''rientrare autonomamente'' alla base.
DOLORE E CORDOGLIO. E C'E' CHI CHIEDE RITIRO - ''Profonda commozione'' e' stata espressa dal capo dello Stato Napolitano, mentre i presidenti del Senato Grasso e della Camera Boldrini parlano di ''pesante tributo'' che l'Italia continua a pagare per la stabilizzazione dell'Afghanistan. Il premier Letta esprime cordoglio per un ''sacrificio lancinante'', cosi' come tutto il governo e il mondo della politica. Ma e' ampio il fronte - da M5S a Sel, dall'Idv a Prc, dalla Lega ai Verdi - che insiste nel chiedere l'immediato ritiro dei soldati italiani. A rispondere, a distanza, e' lo stesso Grasso: non si puo', dice, perche' ''ci sono degli impegni internazionali da rispettare. Questo e' prioritario''. Anche lo sport si e' fermato per un minuto di raccoglimento ricordando il bersagliere ucciso, il 53/o italiano caduto in Afghanistan.
(ANSA)

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