maura-forteSono 29 gli indagati per falso ideologico, relativamente alla raccolta firme per le provinciali 2011 in Provincia di Vercelli.
Firme non riconosciute, altre autenticate in comuni dove gli autenticatori non potevano esercitare tale funzione, altre firme della stessa persona in più liste. Un vero pastrocchio all’italiana.
Eppure, ad eccezione di qualche giornale locale nessuno ne parla, forse perché oltre ai politici di centro destra di Pdl e Lega vi sono anche esponenti di spicco del centro sinistra locale, tra cui Maura Forte, segretaria provinciale del Pd, pupilla dell’onorevole Luigi Bobba leader dell’area teodem del Pd, già consigliere provinciale, comunale della città di Vercelli e candidata Sindaco in pectore per le amministrative 2014.
Con lei anche il Sindaco di Cigliano e Consigliere Provinciale Giovanni Corgnati, il Consigliere Comunale di Trino Alessandro Demichelis, l’Assessore di Santhià Giorgio Corradini, il camaleontico valsesiano Gino Corradini dell’Italia dei Valori e altri esponenti minori.
E’ una sorte di legge del contrappasso divina, quella che si è abbattuta a Vercelli, anche contro un partito che da anni invoca giustizia nei tribunali per l’esito delle elezioni regionali del 2010 relativamente alla posizione del Consigliere Regionale dei Pensionati Michele Giovine e che ora vede i suoi leader locali indagati per le stesse motivazioni.
Perché nessun quotidiano nazionale e pochissimi giornali locali ne hanno parlato?
Questa vicenda ricorda l’indagine che riguarda la quasi totalità della giunta Bresso, indagata relativamente alla questione dell’affidamento dei lavori all’Archi-star Fuksas, famoso per aver progettato la futuristica torre della regione, alla modifica cifra di 22 milioni di euro.
Chissà se gli stimoli di Qelsi faranno ravvedere qualche giornale.