martedì 11 giugno 2013

150 milioni di bambini lavoratori nel mondo

Hanno tra i 5 e i 14 anni e sono impiegati nel lavoro minorile


Un bimbo lavora in una fabbrica di mattoni vicino KabulUn bimbo lavora in una fabbrica di mattoni vicino Kabul
Tarek, 12 anni lavora in un'officina di Gaza
Due bimbi davanti ad una formace a Kabul
Un bimbo yemenita impegato nel ricliclare le bottiglie di pastlica
Una famiglia afghana nella loro fabbrica di tegole
Due bambini raccolgono spazzatura in una via di Phnom Penh
Il lavoro minorile e' una piaga che coinvolge molte aree del mondo
Una bimba di 7 anni trasporta canna da zucchero
Oltre 150 milioni di bambini impegati costretti a lavorare
Bambini utilizzati per recuperare oggetti nelle discariche
Una bimba vende bibite nei pressi di una scuola a Phnom Penh
Un gruppo di bimbi afghani riceve una tazza di te durante una pausa di lavoro
Centocinquanta di bambini tra i 5 e i 14 anni, nel mondo, sono impiegati nel lavoro minorile. Lo stima l'Unicef in occasione della Giornata contro il lavoro minorile che si celebra domani 12 Giugno.
Dei 115 milioni di bambini di età compresa tra i 5 e i 17 anni impiegati nelle forme peggiori di lavoro minorile, come quelle che prevedono carichi pesanti, contatto con sostanze chimiche e un orario di lavoro prolungato, il 60% risulta impiegato nell'agricoltura; il 7% nell'industria e il 26% nei servizi.
Nell'Africa subsahariana più di un terzo dei bambini lavora. "Il lavoro minorile è sia causa che conseguenza della povertà e del disagio sociale", ha detto Giacomo Guerrera, Presidente dell'Unicef Italia. "Nei paesi in via di sviluppo - ha aggiunto - molti bambini sono costretti a lavorare perché sono orfani o separati dalle famiglie, o perché devono sostenere il reddito familiare. La crisi finanziaria globale ha ulteriormente spinto i minori ad avviarsi precocemente al lavoro, specie verso le forme di lavoro più pericolose.
E per le bambine la situazione è ancora più pesante, perché oltre a lavorare, esse devono occuparsi dei lavori domestici e della cura dei fratellini più piccoli, rinunciando alla scuola. Se è vero che la povertà è il seme del problema, bisogna intervenire per spezzare il circolo vizioso povertà-lavoro minorile-ignoranza-povertà". Contro il lavoro minorile, l'Unicef concentra il suo impegno sull'istruzione, giudicata l'arma migliore per allontanare lo spettro di un'ignoranza che è in primo luogo non conoscenza dei propri diritti e delle proprie potenzialità, e sulla diffusione della cultura della Responsabilità Sociale d'Impresa. Per l'Unicef, "la Responsabilità Sociale d'Impresa consiste nel tutelare i diritti dei bambini stringendo collaborazioni efficaci tanto con i Governi quanto con le imprese al fine di promuovere da un lato la responsabilità degli Stati nel garantire, dall'altro quella delle aziende nel rispettare e sostenere i diritti dei bambini nei luoghi di lavoro, nel mercato e nella comunità.
Al fine di supportare imprese e governi nella tutela dei diritti dei bambini, l'Unicef sta sviluppando delle linee guida in materia".
(ANSA)

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