venerdì 12 aprile 2013

Znet Italia – Collettivo propone in italiano petizione FAIR appoggio a WikiLeaks


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DIC


Znet Italia, collettivo che svolge un lavoro analogo al nostro, ci segnala la disponibilità della petizione di appoggio a WikiLeaks in italiano. La pubblichiamo per loro gentile concessione:
Perché appoggiamo WikiLeaks – 15 Dicembre 2010 – Di autori diversi
December 14, 2010
In qualità di giornalisti, attivisti, artisti, studiosi e cittadini, condanniamo le minacce e gli attacchi contro l’organizzazione giornalistica WikiLeaks. Dopo la decisione del sito, in collaborazione con diverse organizzazioni internazionali dei media, di pubblicare centinaia di dispacci diplomatici classificati del Dipartimento di Stato molti esperti, commentatori ed eminenti politici USA hanno sollecitato che siano intraprese azioni severe per interrompere l’operatività di WikiLeaks.
Aziende di grande rilievo come Amazon.com, PayPal, MasterCard e Visa hanno agito per distruggere la capacità del gruppo di pubblicare. Autorità legali USA e altri hanno ripetutamente suggerito, senza fornire prove, che la diffusione da parte di WikiLeaks di segreti governativi sia una forma di comportamento criminale, o che, al minimo, tale attività dovrebbe essere resa illegale. “Nella misura in cui ci sono falle nelle nostre leggi” ha proclamato il Procuratore Generale Eric Holder (29.11.2010) “ci muoveremo per porvi rimedio”.
Nel corso di questa vicenda i giornalisti e i canali mediatici più in vista hanno largamente evitato di difendere il diritto di WikiLeaks di pubblicare materiale di considerevole importanza giornalistica e di ovvio interesse pubblico. Sembra che queste organizzazioni mediatiche esitino a schierarsi a favore del diritto alla libera espressione di questo particolare canale mediatico perché ritengono riprovevoli le presunte motivazioni politiche dietro WikiLeaks.
Ma la verifica dell’impegno per la libertà di stampa non consiste nel fatto che si sia o meno d’accordo con ciò che un canale pubblica e con la maniera in cui lo pubblica. WikiLeaks non va certamente esente da critiche. Ma la considerazione principale dovrebbe essere riservata alla libertà di pubblicazione in una società democratica, compresa la libertà di pubblicare materiale che un particolare governo preferirebbe mantenere segreto. Quando funzionari governativi e canali mediatici dichiarano che gli attacchi a una particolare organizzazione mediatica sono giustificati, trasmettono una messaggio agghiacciante riguardo ai diritti di ciascuno di pubblicare materiale che potrebbe scuotere od offendere poteri consolidati.
Con la presente noi ci schieriamo a sostegno dell’organizzazione mediatica WikiLeaks e condanniamo gli attacchi alla sua libertà come un attacco alle libertà giornalistiche di tutti.
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Daniel Ellsberg
Noam Chomsky
Glenn Greenwald (Salon)
Barbara Ehrenreich
Arundhati Roy (author)
Medea Benjamin (Code Pink)
Tom Morello (musician)
John Nichols (The Nation)
Craig Brown (CommonDreams)
Glen Ford (Black Agenda Report)
DeeDee Halleck (Waves of Change, Deep Dish Network)
Norman Solomon (author, War Made Easy)
Tom Hayden
Fatima Bhutto (author)
Viggo Mortensen (actor)
Don Rojas (Free Speech TV)
Robert McChesney
Edward S. Herman (Wharton School, University of Pennsylvania)
Sam Husseini
Jeff Cohen (Park Center for Independent Media)
Joel Bleifuss (In These Times)
Maya Schenwar (Truthout)
Greg Ruggerio (City Lights)
Thom Hartmann
Ben Ehrenreich
Robin Andersen (Fordham University)
Anthony Arnove (author, Iraq: The Logic of Withdrawal)
Robert Naiman (Just Foreign Policy)
Dan Gillmor (Knight Center for Digital Media Entrepreneurship)
Michael Albert (Z Magazine)
Kate Murphy (The Nation)
Michelangelo Signorile (Sirius XM)
Lisa Lynch (Concordia University)
Rory O’Connor (Media Is a Plural)
Aaron Swartz
Peter Rothberg (The Nation)
Doug Henwood (Left Business Observer)
Barry Crimmins
Bill Fletcher, Jr (Blackcommentator.com)
Bob Harris (writer)
Jonathan Schwartz (A Tiny Revolution)
Alex Kane
Susan Ohanian
Jamie McClelland (May First/People Link)
Alfredo Lopez (May First/People Link)
Antonia Zerbisias (Toronto Star)
Mark Crispin Miller (NYU)
Jonathan Tasini
Antony Loewenstein
(Organizzazioni/Istituzioni elencate a soli fini di identificazione)

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