lunedì 15 aprile 2013

Wikileaks Cablegate


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OTT

Postato da  il 17-10-2011 alle ore 16:27:37


2 dicembre 2010 di Justin Podur
I cablo delle ambasciate USA diffusi da Wikileaks non sono la verità. Sebbene già ne fossi a conoscenza sono rimasto deluso da quanto ideologici sono alcuni di essi. Si prenda #09TELAVIV1060. “Il deputato Wexler ha discusso dell’Iran con servizi segreti dell’esercito israeliano”. L’intera discussione verte sulla minaccia che l’Iran costituisce per Israele. Persino tra di loro, persino quando pensano che le loro comunicazioni siano segrete, si impegnano nel mercato della paura. Molti dei cablo riguardano scambi di opinioni di questo tipo. E’ solo quando queste opinioni vengono passate ai giornalisti nelle conferenze stampa o in interviste telefoniche anonime per diventare “funzionari USA hanno detto”, che questo tipo di speculazioni assume l’apparenza di fatti.
Per coloro che prestano profonda attenzione, i punti di vista espressi nei cablo appartengono alla stessa visione del mondo che questi stessi funzionari esprimono sui media. Seguendo gli eventi in Israele/Palestina senza alcun accesso ad alcun cablogramma segreto si sarebbe portati a concludere che gli Stati Uniti e Israele abbiano lo stesso tipo di ossessioni (controllo della regione, Iran) con differenze molto minori tra loro (nessuna delle quali a vantaggio dei Palestinesi). Così, quando l’ambasciata di Tel Aviv (#09TELAVIS1060) informa per cablo che “il deputato Wexler ha affermato di aspettarsi che Israele sarà piacevolmente sorpreso dall’accettazione, da parte del Presidente, di tutte le possibili opzioni riguardo all’Iran” non è una gran sorpresa.
A volte, tuttavia, i cablo mostrano effettivamente come i diplomatici USA a volte abbiano una comprensione accurata delle situazioni, che il modo di procedere USA non utilizza. Ad esempio #091ISLAMABAD2295, relativo al desiderio USA di combattere al Qaeda nelle aree di confine di Afghanistan e Pakistan. “Un aumento di operazioni unilaterali in queste aree rischia di destabilizzare lo Stato pachistano, alienandoci sia il governo civile sia i vertici militari e provocando una più vasta crisi di governabilità in Pakistan senza raggiungere alla fine l’obiettivo”. Ovviamente la reazione degli USA in seguito è stata: aumento di operazioni unilaterali che hanno destabilizzato lo stato Pachistano alienando il governo civile e i vertici militari ….
Dunque i dati non riveleranno che gli USA stessero realmente cercando di agire nel mondo con benevolenza né che gli USA dicano la verità nelle loro trattative con la propria gente o con altri paesi. Non riveleranno che le ambasciate USA non spiano o non complottano per organizzare colpi di stato. Invece mostreranno semplicemente a che cosa, per anni, si sono dedicati i funzionari USA, cosa hanno pensato e cosa hanno riferito, la maggior parte delle quali cose potrebbe essere dedotto dagli effetti delle azioni intraprese e leggendo tra le righe delle affermazioni ufficiali.
E allora perché gli USA (e l’Australia e il Canada, con gente come Tom Flanagan pronta a fare dichiarazioni orribili per conto dei potenti) hanno apparentemente perso la testa al riguardo, con il sospetto della fuga di notizie, Brad Manning, in prigione con politici che sollecitano la sua esecuzione e il fondatore di Wikileaks Julian Assange in fuga (con gente come Flanagan che frivolmente ne sollecita l’uccisione)?
L’affermazione che le informazioni “mettono a rischio delle persone” è ridicola ed è stata smentita molte volte (la gente che mostra una simile preoccupazione riguardo al mettere a rischio le persone comprende quelli che hanno ordinato gli assassinii di massa documentati nei relativi database). Dovrebbe essere consentito agli stati di mantenere segrete cose simili? Perché? Perché la sanno più lunga della gente? Se così fosse, il nostro accesso ai loro dati segreti non dovrebbe portarci ad ammirarli e rispettarli di più? E se così non fosse non dovrebbero essere in grado di spiegarci il perché, di fornirci il contesto che ci manca? O il ragionamento implicito è che loro così enormemente più in gamba di noi che semplicemente noi non siamo in grado di capire perché prendono certe decisioni … a nome nostro? E’ un’idea particolarmente ingiuriosa ma, a meno di essa, il caso contro le notizie trapelate decade. O le loro decisioni sono in grado di superare una verifica o non lo sono. Uno sguardo ai dati è il modo migliore (forse l’unico modo) per constatare la falsità della pretesa della “sicurezza nazionale”. Il valore di questo tipo di ragionamento dipende dal fatto che noi non si sappia e non si sia in grado di sapere. Una conseguenza positiva di questa fuga di notizie potrebbe essere che un numero maggiore di persone non si beva più l’idea della “sicurezza nazionale” come motivo del fatto che noi non si abbia il diritto di sapere le cose.
Ma se non è per qualche tipo di preoccupazione per la sicurezza nazionale, perché gli USA e i loro alleati cercano di punire la pubblicazione delle informazioni come se si trattasse di un crimine pari ai bombardamenti aerei o alla distruzione finanziaria delle economie? L’indispensabile Jonathan Cook scrive che il fatto che si sia verificata questa fuga di notizie, così come il contenuto di esse, dà l’ “impressione di un mondo che sta andando fuori dal controllo americano”. Penso che le implicazioni potrebbero essere anche maggiori. E se queste notizie creassero il precedente che i governi non possono tenere segrete le loro informazioni? Che qualsiasi cosa facciano devono farla apertamente e soggetti a verifica? Che i dati relativi alle loro azioni saranno disponibili e analizzati? Molto di quello che gli Stati Uniti hanno fatto e che è stato rivelato da queste fughe di notizie (il Diario di Guerra dell’Afghanistan, il Diario di Guerra dell’Iraq e i cablo del Cablegate) dopo tutto, è stato fatto apertamente e con il consenso di almeno una larga parte della popolazione. E allora perché tenerlo segreto? Forse perché si temeva che se le informazioni non fossero state segrete non si sarebbe riusciti a farla franca. E’ un pensiero incoraggiante. I governi dovrebbero aver timore nel fare cose che non possono giustificare e la gente dovrebbe avere le informazioni per sapere cosa stanno facendo. Se gli USA demoliscono Wikileaks e terrorizzano altri che potrebbero cercare di imitarne l’operato andrà perso un momento molto interessante. Difendete le fughe di notizie e utilizzate i dati.
P.S. Ho passato un po’ di tempo (e ho in programma di passarne altro) esaminando i dati dei Diari di Guerra dell’Iraq. La mia impressione è che sono stati eccessivamente revisionati. I cablo del Cablegate non sembrano molto revisionati, il che è positivo. Spero che alla fine vengano diffusi i dati non revisionati. Non sono sicuro della strategia di Wikileaks di diffonderne poche centinaia di cablo al giorno invece che diffondere l’intero malloppo. Capisco che i dati sono così tanti che sarà difficile rendere loro giustizia, ma data l’intensità dell’attacco cui Wikileaks è sottoposta, temo che i cablo completi non vedranno la luce del giorno prima che gli USA riescano a bloccarli.
Traduzione a cura di Giuseppe Volpe – Fonte: znetitaly.org

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