venerdì 12 aprile 2013

Tim Cook gay più potente in America



Boss di Apple non ha mai fatto outing, ma per lui ci pensa rivista 'Out'


 Tim Cook


Di Alessandra Baldini
NEW YORK - Tim Cook non ha mai fatto 'outing' ma oggi c'é chi ci ha pensato per lui: il boss di Apple è il 'cover boy' della classifica degli omosessuali più potenti d'America compilata annualmente dalla rivista Out. Mentre i senatori Usa fanno a gara ad avallare la spinta data dal presidente Obama alla legalizzazione delle nozze gay sembra in realtà strano che sia ancora necessario per un vip dell'industria o una celebrità mantenere riserbo sul proprio orientamento sessuale. In passato Out aveva incluso personaggi come Jodie Foster e la star della Cnn Anderson Cooper che ancora all'epoca non erano 'usciti dall'armadiò: soltanto l'anno scorso entrambi hanno annunciato di essere gay dopo esser finiti nel 2007 in copertina della rivista omosessuale. Per Cook che l'anno scorso ha preso il posto di Steve Jobs al timone della 'mela col morso' è la terza volta in testa alla classifica, anche se in passato ogni qual volta la sua omosessualità è comparsa sui media l'insinuazione era stata salutata da aspre polemiche. "Vendicativo, meschino e in ultima analisi triste", era stato il commento del MacDailyNews quando il sito di gossip online Gawker ne aveva fatto menzione l'anno scorso.
Altri vip inclusi da Out che non hanno mai fatto parola della loro sessualità sono il blogger Matt Drudge di Drudgereport e, al dodicesimo posto, il miliardario delle comunicazioni Barry Diller, marito di Diane Von Fustenberg. Entra anche, subito dopo Cook, la star della tv Ellen DeGeneres, che ha fatto outing molti anni fa, ma non la Foster che si è dichiarata lesbica agli ultimi Golden Globes: "Quest'anno - ha spiegato la rivista - perché non ha nessun progetto significativo in cantiere". Terzo, nella classifica di out, è Peter Thiel, il co-fondatore di PayPal. Secondo Aaron Hicklin, il direttore di Out, è impossibile per il magazine non mettere nella hit parade figure influenti ancora non pubblicamente in piazza: "L'idea non è di fare uno scandalo: è di stilare una lista significativa e se li escludessimo mon lo sarebbe". La hit parade, tesa a mostrare chi ha la maggiore influenza su un più vasto spaccato dell'America, è soprattutto composta di maschi e di bianchi, una disparità che Hicklin spera che cambierà in futuro. "Se è difficile per gli uomini e le donne gay, è ancora più difficile per i neri gay o per i trans", ha spiegato il direttore.

(ANSA)

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