sabato 20 aprile 2013

Terremoto PD, Prodi 'impallinato' si ritira Bersani da' l'addio. Bindi si e' gia' dimessa



Lascera' segreteria dopo elezione Capo dello Stato: 'Uno su quattro tra noi ha tradito' Annuncio choc all'assemblea grandi elettori PD. Vendola: 'Ora convergere su Rodotà'


 Pierluigi Bersani

 Romano Prodi e Rosy Bindi

'Oggi mi è stato offerto un compito che molto mi onorava anche se non faceva parte dei programmi della mia vita. Ringrazio coloro che mi hanno ritenuto degno di questo incarico. Il risultato del voto e la dinamica che è alle sue spalle mi inducono a ritenere che non ci siano più le condizioni. Ritorno dunque serenamente ai programmi della mia vita. Chi mi ha portato a questa decisione deve farsi carico delle sue responsabilita'. Io non posso che prenderne atto''.Questa la dichiarazione con la quale Romano Prodi rinuncia alla candidatura al Quirinale
Pierluigi Bersani si dimettera' da segretario dal momento in cui sarà eletto il nuovo presidente della Repubblica. Lo ha annunciato all'assemblea dei grandi elettori del PD. "Abbiamo prodotto una vicenda di gravità assoluta, sono saltati meccanismi di responsabilità e solidaretà, una giornata drammaticamente peggiore di quella di ieri". Così Pierluigi Bersani all'Assemblea del Pd. 'Al prossimo voto per il capo dello Stato ci asteniamo e faremo un' assemblea, mi auguro che si trovi una proposta con le altre forze politiche. Noi da soli il presidente della Repubblica non lo facciamo" ha aggiunto."Fra di noi uno su quattro ha tradito" ha attaccato Bersani  riferendosi all'ultimo scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica. "Ci sono pulsioni - ha aggiunto Bersani - a distruggere il Pd" 'Nella situazione che si è creata bisogna riprendere contatti con altre forze politiche per impostare la soluzione" per l'elezione del presidente repubblica, ha continuato Bersani. "Abbiamo preso una persona, Romano Prodi, fondatore dell'Ulivo, ex presidente del consiglio, inviato in Mali e l'abbiamo messo in queste condizioni. Io non posso accettarlo. Io non posso accettare che il mio partito stia impedendo la soluzione. Questo è troppo" ha concluso il segretario.
Romano Prodi ha ricevuto alla IV votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica 395 voti, molto al di sotto del quorum richiesto di 504. I voti del centrosinistra sommati sono di 498 anche in considerazione del fatto che i presidenti di Camera e Senato non votano. 78 preferenze sono andate a Anna Maria Cancellieri, 213 a Stefano Rodotà e 15 a Massimo D'Alema. I risultati ufficiali sono stati letti dalla presidente della Camera, Laura Boldrini.
MONTI VEDE CAV, IPOTESI CANCELLIERI. SI ASPETTA PD- Nelle prossime ore i vertici di Scelta Civica vedranno il Pd mentre - si apprende dopo l'incontro di Mario Monti con Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Dellai a Palazzo Chigi - per domani mattina è probabile una 'pausa', con scheda bianca per il Pdl e per i montiani. Non una sconfessione della candidatura di Scelta Civica per Anna Maria Cancellieri, che Monti conferma con forza come possibile punto di intesa, ma un tentativo di trovare, dopo il quinto voto, un nome che "anche se non fosse votato da tutti sia visto come non ostile da nessuno", spiega chi ha partecipato al vertice a Palazzo Chigi. La riunione, si apprende ancora, "é servita a fare un'analisi della situazione, in attesa di capire cosa uscirà dall'incontro con il Pd". Intanto, domani mattina alle 9,30 Silvio Berlusconi riunirà i suoi gruppi parlamentari, mentre Monti tornerà ad incontrare i grandi elettori di Scelta Civica in un vertice alle 8 del mattino. L'incontro dei vertici di Scelta Civica con il Pd, probabilmente con Pier Luigi Bersani, è previsto in nottata.
"Per tutto il giorno sono stato accusato su Facebook di sostenere una candidatura, quella di Romano Prodi. Ora l'accusa è opposta: aver complottato contro la candidatura Prodi. Se non ci fosse di mezzo l'Italia sarebbe da ridere": così un post di Matteo Renzi. "Io le cose le dico in faccia, sempre. I doppiogiochisti non mi piacciono".
"Tutti i nostri voti sono andati a Romano Prodi ed erano 'segnati', sono andati tutti a Romano Prodi". Lo spiega il capogruppo di Sel alla Camera Gennaro Migliore. A chi gli chiede se le loro schede fossero 'R. Prodi', Migliore replica di sì.
Il Pd sta facendo un congresso in una fase drammatica per il paese, Sel è molto arrabbiata perché i dem mantengono l'Italia dentro una contesa intestina. Lo afferma il leader della sinistra ecologista Nichi Vendola, parlando a Sky.
Beppe Grillo insiste sul suo candidato, Stefano Rodotà, anche se il costituzionalista dice di non voler essere di ostacolo nel caso in cui i Cinque Stelle decidessero di puntare su altri candidati. Ma è Beppe Grillo a stroncare qualsiasi illusione: "Nessuno in M5S si è mai sognato di votare Prodi e non se lo sognerà nemmeno in futuro". I candidati, dunque, restano tre. E così, complice il rischio - sempre alto - di 'franchi tiratori' fra i democrat, l'elezione del professore bolognese non pare affatto scontata. La Cancellieri, al momento, anche con l'appoggio del centrodestra non supererebbe i 342 voti. Stefano Rodotà, il più votato nel terzo scrutinio (dove le schede bianche sono state 465) ha incassato 250 preferenze. Più dei voti a disposizione di grillini e Sel.
(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento