venerdì 19 aprile 2013

STUDIOSO, GIOCONDA INCOMPIUTA PER PARESI DI LEONARDO


La GiocondaVINCI - Alcuni capolavori di Leonardo da Vinci, come la celebre Gioconda e la Sant'Anna, potrebbero non essere stati completati come il maestro avrebbe desiderato a causa di una paralisi che lo avrebbe colpito negli ultimi anni della sua vita. E' l'ipotesi dello studioso Alessandro Vezzosi, che rilancia la possibilita' della malattia invalidante supportandola con l'interpretazione di un nuovo ritratto che raffigurerebbe un Leonardo sofferente e con la mano destra pesantemente colpita.
Vezzosi, direttore del Museo Ideale di Vinci, presentera' alcune nuove teorie sulla vita e le opere di Leonardo sabato 30 aprile durante un evento organizzato nel paese di nascita dell'artista.

''La probabilita' che Leonardo fosse stato colpito da una forma di paralisi non e' una novita' - spiega Vezzosi - la fonte e' un documento risalente al 1517, un anno e mezzo prima della morte. A quell'epoca Leonardo aveva 65 anni e viveva ad Amboise, in Francia. Li' ricevette la visita del cardinale Luigi d'Aragona e del suo segretario Antonio De Beatis il quale scrisse nel diario di viaggio che Leonardo soffriva di una 'certa paralesi ne la dextra'. L' infermita', secondo i testimoni, ostacolava il maestro nel dipingere ma non nel disegnare, in quanto Leonardo era mancino''. La testimonianza viene ora rafforzata da un disegno, mai esposto in pubblico e conservato nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia, attribuito ad un anonimo lombardo del XVI secolo, che mostra un Leonardo anziano e sofferente. Il disegno e' stato pubblicato recentemente da Giunti editore in un volume a cura di Carlo Pedretti, Giovanna Nepi Scire' e Annalisa Perissa Torrini.

''Il ritratto ci mostra un Leonardo ormai anziano e molto umano - dice Vezzosi - In particolare la mano destra in una posizione tra la contrazione e l'inerzia, sostenuta dal panneggio come da una fasciatura. La fisionomia del volto corrisponde in maniera assoluta al 'Ritratto' autografo di Torino, abitualmente datato 1512-1515, avvalorando la tesi, talvolta controversa, che si tratti di un autoritratto. Il disegno veneziano, eseguito con la particolare tecnica a sanguigna, ovvero con l'uso prevalente di una matita rossa, fornisce anche utili indicazioni relative alle origini di una tipologia dell'immagine di Leonardo che raffigurava il maestro come un Eraclito sofferente''.

Sull'ipotesi della paralisi le opinioni mediche sono due. ''Leonardo potrebbe essere stato colpito da una emiparesi con perdita parziale della mobilita' della muscolatura volontaria limitata ad una sola parte del corpo, magari in conseguenza di un ictus - continua Vezzosi - altra possibilita', lanciata dal professor Giuseppe Montanari di Gubbio, a lungo docente di Fisiologia dell'esercizio fisico all'Universita' di Chieti, e' che invece si trattasse della malattia di Dupuytren, una lesione cronica e progressiva che colpisce il palmo della mano e che, per la retrazione del mignolo e dell'anulare, ne provoca l'inabilita', nell'attitudine della 'mano benedicente'''.

La conclusione di Vezzosi e' che il ritratto veneziano rafforza la tesi della malattia paralizzante, la quale potrebbe aver avuto conseguenze sulla vita sull'attivita' pittorica del maestro. ''Negli ultimi anni di vita in Francia - conclude Vezzosi - Leonardo aveva con se' nel suo studio dipinti preziosi come Sant'anna e la Gioconda. Non si puo' escludere che la paralisi abbia impedito di fare gli ultimi ritocchi''.

(ANSA)

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