sabato 20 aprile 2013

Strage delfini: la moria e' in calo



Ministero, trend potrebbe esaurirsi a breve




ROMA - Frena bruscamente la strage di cetacei nei mari italiani, che ha colpito in particolare dall'inizio dell'anno i delfini lungo le coste del mar Tirreno.

E si rafforza l'ipotesi che a causare la moria sia stato il morbillivirus del delfino, riscontrato nel 30-40% dei corpi analizzati, che avrebbe aperto la strada all'azione di infezioni ed altre malattie. Lo rende noto il ministero dell'Ambiente, che cita il nuovo rapporto elaborato dalla Banca dati spiaggiamenti.

''Il tasso di mortalita' appare bruscamente calato - si legge nel rapporto - e mantenendosi questo trend potrebbe esaurirsi a breve''. Si avviano cosi' a conclusione le complesse ricerche degli scienziati della Rete nazionale spiaggiamenti mammiferi marini nata dalla collaborazione del ministero dell'Ambiente con il ministero della Salute.

Ai ricercatori e' affidata la responsabilita' di trovare risposte alla moria di delfini della specie stenella striata (stenella coeruleoalba) che ha colpito le coste del mar Tirreno con un'incidenza straordinaria da inizio anno. L'epizoozia (epidemia animale) di questi mesi, si legge nella nota, ha interessato una popolazione di stenelle giovani, con eta' inferiore ai 15-20 anni, cioe' animali nati dopo la moria del 1990-92 determinata da morbillo e quindi sprovvisti di anticorpi specifici per difendersi da questa malattia. Secondo gli scienziati, i cetacei erano fortemente indeboliti dal virus del morbillo e le loro difese immunitarie erano ridotte. Cio' avrebbe aperto la strada all'azione di infezioni e altre malattie (come photobacterium damselae e virus dell'herpes), responsabili effettivi della morte degli animali. 

ESPERTO MIN.AMBIENTE,ANCHE INDAGINI GENETICHE 
E' "in via di risoluzione la moria di delfini", causata dal virus del morbillo, ma si stanno facendo "ulteriori indagini diagnostiche, anche di tipo genetico", oltre che su un'eventuale "mutazione del ceppo". A dirlo Paolo Galoppini, esperto per la tutela e la conservazione dei cetacei del ministero dell'Ambiente, che osserva come ad esser colpiti siano stati "soggetti sensibili" e in una "fascia di età compresa tra 15 e 20 anni". "I risultati delle analisi congiunte, ministero dell'Ambiente e ministero della Salute - spiega Galoppini - parlano di circa 130 cetacei colpiti, di cui 101 sono stenelle. Al momento il fenomeno è forte regressione" e un "40%" degli esemplari sono "risultati positivi al virus del morbillo", che somiglia un po' "al cimurro per i cani", e a cui si sono "sommati altri fattori; a questo bisogna aggiungere che erano tutti immunodepressi". Inoltre, "il quadro che ne emerge mette in evidenza come la quasi totalità, circa l'85%, si trovi in una fascia d'età molto precisa, tra i 15 e i 20 anni, a parte un gruppetino più giovane". Questo vuol dire che sono nate dopo l'epidemia del '90-'92 e "non sono immunizzate". 

"Il fenomeno acuto - rileva l'esperto del ministero - è in via di risoluzione spontanea, anche se probabilmente ci sarà una coda; si tratta di un fenomeno che infatti dura 2 o 3 mesi, come già successo 2 anni fa in Spagna e anche nel 2008". La situazione però nel Mediterraneo è in "recidiva": è già successo nel '90-'92 in tutta l'area, nel 2008, nel 2011. Si è anche cercato di capire se nel caso specifico si potesse trattare di un'unica popolazione ma dagli studi fatti emerge che riguarda "un'ampio ventaglio che va dal canale di Sicilia a sotto l'Isola d'Elba, e che perciò ha colpito più popolazioni".

(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento