venerdì 19 aprile 2013

SICCITA': DAL PO AI GRANDI LAGHI, LA MAPPA DELLA 'SETE' NEL NORD


 ROMA - E' siccita' e caldo in tutto il Nord Italia e la situazione delle risorse idriche e' critica sia nelle campagne sia nelle citta', tanto che si stima che le risorse immagazzinate negli invasi ammontino a non più del 50 per cento di quelle normali per il periodo in fiumi, laghi, invasi, nevai e bacini montani.

Secondo un monitoraggio della Coldiretti, nelle regioni del Nord Italia, la situazione e' difficile e che se non piovera' presto le conseguenze potrebbero essere ancora piu' gravi di quelle del 2003, anche in considerazione del fatto che la penuria di acqua si e' verificata con oltre un mese di anticipo rispetto al picco dell'estate. Il fiume Po e' ai minimi storici e il livello attuale consente ancora per poco l'approvvigionamento di acqua per l'irrigazione; un ulteriore abbassamento del livello - rileva la Coldiretti - comporterebbe l'impossibilita' di utilizzare acqua per irrigare i campi, nonostante che, vista la situazione di criticita', gli imprenditori agricoli si siano autolimitati del 25-30 per cento in tutti i comprensori. La situazione appare preoccupante in quanto il 70 per cento delle aree irrigue della pianura padana dipendono dal Po e dalla sua portata, che in questo momento è molto bassa. Si profila - avverte la Coldiretti - una crisi seria degli affluenti destra del Po del bacino alpino a causa delle ridotte nevicate invernali, aggravata nel torinese dalla scarsità di invasi esistenti.

In Piemonte a sud del canale Cavour, la situazione attuale vede una riduzione del 25 per cento circa del conferimento tradizionale di acqua ai campi. In preallarme i fiumi Parma, Taro, Baganza che scorrono dagli Appennini verso la pianura Padana. In Romagna, anche se per il momento il Canale Emiliano Romagnolo continua a portare acqua nella zona orientale della regione, c¿e' timore di quello che puo' succedere quest¿estate, con il rischio del blocco dell¿irrigazione a causa della bassa portata dei fiumi. In Veneto a preoccupare e' il progressivo abbassamento del livello dell¿Adige e degli altri fiumi che rischia di lasciare a secco campagne e citta' con effetti sugli approvvigionamenti energetici, come nel 2003.

Nella Bassa Padovana - secondo le rilevazioni della Coldiretti - a rischio l¿orticoltura per la poca acqua nei canali di irrigazione. Per la frutta e la vite attualmente le piante, che hanno radici profonde, riescono ancora a resistere alla siccita' ma occorre fare ricorso all'irrigazione, dove possibile. Ancora sotto controllo la situazione nei laghi di Piemonte, Lombardia e Veneto, ma c¿è preoccupazione - evidenzia la Coldiretti - in quanto i livelli calano progressivamente. Nel Lago di Como il livello e' 15 cm sotto lo zero idrometrico quando in questo periodo in genere e 100 cm sopra, l'erogazione e' al 60 per cento e potrebbe scendere al 50 per cento dalla prossima settimana, la riserva attuale garantisce irrigazione per 15 giorni e il consorzio dell'Adda, in questa difficile situazione, ha deciso di ridurre la quantita' di acqua in deflusso verso il lago per lasciarla negli invasi a monte per le centrali idroelettriche riducendo i canali di irrigazione a valle in situazione di deficit idrico.

Nel Lago di Garda l'erogazione e' al 68 per cento e puo' garantire ancora due settimane di irrigazione. Nel Lago d¿Iseo l'erogazione e' al 60 per cento, e l'irrigazione e' anche qui garantita per un paio di settimane. Nel Lago d¿Idro attualmente l'erogazione e' all'80 per cento e il lago cala di 7-8 cm al giorno ed entro la fine del mese si prevede il minimo storico. Nel Lago Maggiore l'erogazione e' al 95 per cento. L'irrigazione nei campi del Nord Italia e' quindi garantita per due settimane e oltre ai danni per la possibile perdita di produzioni aumentano dal 30 per cento al 60 per cento, con punte del 100 per cento, le spese energetiche a carico delle imprese agricole per il sollevamento di acqua dai pozzi. Le risaie nel novarese, nel vercellese e nel pavese, in asciutta per il periodo di diserbo, molto presto dovranno essere di nuovo allagate per consentire al riso di crescere, ed è chiaro come cio' determini maggiore fabbisogno d'acqua che e' attualmente difficile garantire.

(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento