sabato 6 aprile 2013

Sanguinetti, tagliare pubblicita' per dar voce a crisi settore auto



La proposta dell'a.d. Chevrolet Italia al nuovo presidente Unrae


Federico Sanguinetti, Ad di Chevrolet ItaliaFederico Sanguinetti, Ad di Chevrolet Italia
di Graziella Marino
ROMA - ''E' un momento drammatico'' per il mercato dell'auto in Italia. ''In due anni si sta perdendo il 40% delle immatricolazioni. E nel giro di 4 anni sono sparite oltre 500 mila vendite a privati''. ''Andra' bene se il 2013 chiudera' a 1,3 milioni''. E' molto preoccupato l'amministratore delegato di Chevrolet Italia Federico Sanguinetti che in un'intervista all'ANSA auspica che ''il nuovo Governo metta il tema dell'auto al centro della sua agenda'' e che il nuovo presidente dell'Unrae, che l'Associazione che riunisce le case estere presenti in Italia dovra' eleggere ad aprile, sia in grado di far accendere i riflettori sulla crisi profonda che attanaglia un settore trainante per l'economia e l'occupazione.

''Se necessario - sottolinea il numero uno di Chevrolet Italia - anche facendosi promotore di iniziative forti. Come per esempio l'interruzione da parte di tutti i costruttori degli investimenti pubblicitari contemporaneamente su tutti i mezzi di comunicazione di massa per due settimane. Sarebbe certamente una mossa in grado di attirare l'attenzione di tutti i media di massa, ed in particolare delle televisioni, sul momento tragico che il settore automotive sta attraversando in Italia e sulla necessita' di agire in fretta''. Un'altra forte azione di pressione ''potrebbe essere uno sciopero dei concessionari''.

''Certo, non sono cose facili da realizzare e soprattutto - precisa Sanguinetti - hanno bisogno di una forte coesione tra tutti i componenti della filiera''. Per questo tra le priorita' del nuovo numero uno dell'Unrae dovra' esserci, ''oltre che la ricerca di una solida unita' d'intenti all'interno dell' Associazione, che rappresenta 40 costruttori con anime diverse ed obiettivi non sempre comuni, anche la promozione di un'azione di coordinamento con le altre associazioni del settore, come Anfia e Federauto, perche' l'unione fa la forza. Anche loro pero' - sottolinea Sanguinetti - dovranno porsi in termini collaborativi e non antagonistici come spesso e' accaduto''. Ma ora la situazione e' molto diversa dal passato. ''Per continuare a sopravvivere e' urgente ricostruire quel tradizionale rapporto fra gli italiani e l'automobile, che ormai viene vissuta invece quasi come un problema'', tale e' il carico fiscale che pesa sulle quattro ruote e sui carburanti. ''Un tema che dovra' essere subito affrontato dal nuovo esecutivo''. ''Non vogliamo incentivi e non vogliamo vivere di sussidi - precisa Sanguinetti - ma essere solo messi in condizione di poter ristabilire una connessione con i nostri clienti''. E questo e' possibile solo rilanciando i consumi e restituendo fiducia.

''Chi puo' acquistare una nuova auto - si chiede Sanguinetti - in un Paese dove c'e' il 40% di disoccupazione giovanile? Le vendite di auto nuove ai giovani sotto i 25 anni ormai in Italia sono appena il 6-7% e ci sono degli studi che indicano come il 70% delle famiglie abbia un reddito appena sufficiente a coprire le spese per le necessita' primarie del mese. E infatti 9 persone su 10 dichiarano di non avere nessuna intenzione di acquistare una nuova auto nei prossimi 12 mesi''. Tutto questo, puntualizza Sanguinetti, ha un impatto devastante sul settore automotive in Italia e sull'occupazione, ''sta chiudendo un concessionario al giorno e anche piu' e l'indotto e' in ginocchio''. Finora pero' Chevrolet Italia sta resistendo bene. Il brand della General Motors lo scorso anno ha raggiunto in Italia una quota di mercato del 2,2% ''e nel 2013, crisi permettendo, l'obiettivo - precisa Sanguinetti - e' di superarla di qualche punto percentuale, grazie soprattutto all' inedito suv compatto Trax presentato al salone dell'auto di Ginevra''.

(ANSA)

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