venerdì 19 aprile 2013

RIS DI PARMA INCASTRANO ASSASSINO DEL GATTO GRIGIONE

RisCASALE MONFERRATO (ALESSANDRIA) - Per incastrare il killer di Grigione, il gatto maschio della pensionata Anna Caprioglio, settantaduenne, sono intervenuti i carabinieri del Ris di Parma. E' stata proprio la prova balistica eseguita dagli specialisti dell'Arma a stabilire che a sparare con una carabina ad aria compressa e' stato il vicino di casa, Pietro Nebbia, 71 anni, condannato dal giudice a 30 giorni di reclusione.

L'episodio si e' verificato il 5 settembre 2003: la donna, tornando a casa, a Terruggia, trova il suo Grigione agonizzante sui gradini della scala. Non e' la prima volta che ad Anna Caprioglio accadono fatti come questo. In quindici anni le hanno gia' ammazzato dieci gatti e due cani, la maggior parte avvelenati, ma gia' una volta c'era stato un colpo d'arma da fuoco.

La pensionata, che finora non ha mai sporto denunce, questa volta decide di andare a fondo e porta Grigione, in una clinica per animali di Alessandria. Dal corpo viene estratto un proiettile calibro 4,5 sparato dall'alto, che ha colpito l'animale nella zona lombare, in corrispondenza dell'aorta addominale, uccidendolo. Con il piombino la donna si reca dai Carabinieri di Occimiano, ai quali spiega di avere dei fondati sospetti sul vicino di casa, nella cui abitazione sente spesso sparare. L'unica persona che dagli archivi risulta in possesso di una carabina ad aria compressa e di altre armi da caccia in quella zona e' proprio Pietro Nebbia, al quale viene sequestrata la carabina, una Weihrauch di fabbricazione tedesca dotata di cannocchiale di precisione, e tre scatole da 500 piombini, marca Diablo. Arma e proiettili vengono inviati ai Carabinieri del Ris di Parma che li sottopongono ad esame balistico, i cui risultati sono stati resi noti in aula dal militare che si occupa della perizia, citato come teste al processo dal pubblico ministero.

''La comparazione effettuata tra il piombino sparato nella galleria di tiro e quello recuperato dal corpo del gatto - ha riferito il militare al giudice - coincidono. Il microscopio ha evidenziato che le striature su entrambi i proiettili sono state provocate dalla stessa canna, vale a dire quella della carabina del Nebbia, l'arma che ha sparato''. 

(ANSA)

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