venerdì 19 aprile 2013

PUGNI E TENSIONE DURANTE IL PROCESSO ALLE BESTIE DI SATANA


VARESE - E' finita a pugni la quarta udienza in Corte d'Assise del processo alle Bestie di Satana. A venire alle mani sono stati il padre di una delle vittime, Chiara Marino, e quello di uno degli imputati, Nicola Sapone. Il primo ha colpito il secondo con un colpo al viso quanto si è sentito dire: 'Quanto c.... vuoi per tua figlia?'.

Il momento di tensione alle 13.05, dopo che il presidente della Corte, Anna Azzena, aveva chiuso l'udienza dando appuntamento al 20 settembre per la ripresa del processo. Paolo Sapone, padre di Nicola, uno delle cosidette Bestie di Satana, all'uscita del tribunale si è rivolto con quella fase a Savino Marino, padre di Chiara, uccisa sei anni fa insieme al fidanzato Fabio Tollis. Savino Marino, scioccato e turbato, si è lanciato contro Sapone tirandogli un pugno in volto. C'é stato qualche spintonamento poi i due sono stati divisi da parenti e legali.

L'avvocato della famiglia Marino, Vincenzo Gallo, ha detto: "Non possiamo sopportare queste ingiurie degli imputati e dei loro familiari, sentire queste frasi uccide una seconda volta le vittime". L'episodio è arrivato alla fine di un'udienza in cui l'ultimo testimone si era sentito male prima di entrare in aula e l'udienza era stata sospesa per un quarto d'ora.

Il testimone, Mirko L., 28 anni, artigiano orafo, nel '96-97 aveva frequentato le Bestie di Satana e poi ne era uscito. Oggi quando ha riviste gli imputati si e' sentito male. "Ho ancora tanta paura - ha detto nel corridoio - e mi sento male quando li rivedo". Il ragazzo ha raccontato del rito di iniziazione a cui era stato sottoposto e che consisteva nel dover bere due bottiglie di prosecco caldo e a camminare con le scarpe al contrario. Ha raccontato anche di un patto di sangue fatto al Parco Sempione in cui era stato costretto a bere del vino mescolato al suo sangue. E infine nel corso della testimonianza davanti ai giudici ha anche detto di aver ricevuto delle minacce circa un mese e mezzo fa.

L'artigiano nel dettagliare i due anni in cui ha frequentato le Bestie di Satana ha raccontato altri particolare. Come una gita a Ceriale, in Liguria, dove il gruppo era andato per fare un rito al castello. "In quell'occasione, Mario Maccione - ha ricordato riferendosi ad un altro imputato già condannato dal tribunale dei minorenni - sbavava, smascellava e si pompava i muscoli diventando più grande". Ha poi ricordato come una delle vittime, Fabio Tollis, fosse stato punito una volta da Paolo Leoni perché frequentava la sua ragazza. In quell'occasione Paolo Leoni lo aveva morsicato sul collo a sangue e gli altri del gruppo gli avevano spento delle sigarette sulle mani. "Io piangevo - ha riferito - e non spegnevo le sigarette perché non ne avevo il coraggio".

La pubblica accusa, rappresentata dal procuratore Antonio Pizzi, si è dichiarata soddisfatta per quanto emerso nel corso dell'udienza odierna e ha detto. "E' stato confermato da tutti i testimoni il quadro probatorio - ha detto - e si stanno ricostruendo le varie fasi della vita e del comportamento delle Bestie di Satana". 

(ANSA)

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