martedì 9 aprile 2013

Prendevano stipendio, ma non c'erano



Arrestati in 17 al Comune di Reggio. Denunciati dalla GdF altri 78 dipendenti dell'ente


 Assenteisti al Comune di Reggio, un fermo immagine tratto da un video della Guardia di Finanza

Sono complessivamente 95 (17 agli arresti domiciliari e 78 denunciati in stato di libertà) i dipendenti del Comune di Reggio Calabria accusati di truffa perché risultati assenteisti coinvolti nell'operazione "Torno subito" condotta dal Comando provinciale della Guardia di finanza. Dall'indagine condotta dai finanzieri, coordinata dal Procuratore della Repubblica facente funzioni, Ottavio Sferlazza, e dal sostituto Antonella Crisafulli, è emerso un sistema basato su favori tra dipendenti dell'ente attraverso scambi di badge personali per consentire l'allontanamento dal luogo di lavoro per diverse ore del giorno o per rendere possibile, ad alcuni, di non presentarsi per niente in Comune sebbene figurassero regolarmente in servizio.
E' stato sciolto dal Consiglio dei ministri "per contiguità mafiose" lo scorso 9 ottobre il Comune di Reggio Calabria, ente alle dipendenze del quale lavorano i 17 impiegati arrestati per assenteismo dalla Guardia di finanza. Il comune è attualmente governato da una commissione prefettizia della quale fanno parte il prefetto Vincenzo Panico, il vice prefetto Giuseppe Castaldo e Carmelo La Paglia che è subentrato dopo le dimissioni del precedente commissario, Dante Piazza.
IMPIEGATI A FARE SPESA O A SCUOLA FIGLI - Si allontanavano quotidianamente dal loro posto di lavoro per fare la spesa, concedersi lunghe pause caffé o per accompagnare e prelevare i figli a scuola e, in qualche caso, non si presentavano neppure in ufficio. E' quanto emerso dall'operazione "Torno subito" della Guardia di finanza di Reggio Calabria sui casi di assenteismo nel Comune di Reggio Calabria che ha portato all'arresto per truffa di 17 impiegati. I dipendenti, organizzati in gruppi e sottogruppi, con artifizi e raggiri e grazie ad un sistema collaudato, attestavano falsamente la propria presenza facendosi timbrare o timbrando per altri, i badge personali riuscendo ad eludere il controllo elettronico del lettore installato all'ingresso dell'ente. L'assenza dal posto di lavoro, grazie alla copertura da parte dei colleghi, variava da poche ore all'intera giornata lavorativa. I finanzieri, per oltre un mese, hanno filmato i movimenti delle persone coinvolte riuscendo ad acquisire elementi in grado di dimostrare la truffa.
(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento