sabato 13 aprile 2013

Pescara dice no alle trivelle, migliaia in piazza



Cittadini e associazioni ambientaliste contro la piattaforma petrolifera. Medoilgas Italia, il progetto e' sicuro


Un momento della manifestazione 'No Petrolio'Un momento della manifestazione 'No Petrolio'

Trivelle: migliaia in corteo a Pescara
di Lorenzo Dolce
Migliaia di persone - 40mila secondo i promotori, circa 10mila secondo la Questura - hanno partecipato a Pescara alla maximanifestazione 'No Petrolio', organizzata dalle associazioni ambientaliste contro il progetto 'Ombrina Mare' di Medoilgas che prevede la realizzazione di una piattaforma al largo delle coste abruzzesi e molisane. ''C'e' tutto l'Abruzzo in piazza'', ha detto soddisfatto il presidente regionale del Wwf, Luciano Di Tizio, che, insieme alle altre associazioni ambientaliste, ha promosso l'evento.
''Ci aspettavamo buoni risultati - ha aggiunto -, ma il successo ottenuto va oltre ogni aspettativa. Siamo qui non solo per dire no al petrolio, ma anche per dire si' a un Abruzzo diverso''. ''Da lunedi' - hanno sottolineato gli organizzatori - ci attiveremo affinche' politici e istituzioni si impegnino a evitare la deriva petrolifera. Nell'immediato e' necessario imporre il limite di 12 miglia per le piattaforme e in futuro bisogna bloccare definitivamente il petrolio in Adriatico. Oggi e' stata rappresentata la volonta' del popolo abruzzese e non si puo' non tenerne conto''.
Tranne Confindustria, che si e' detta favorevole al progetto, in piazza c'erano davvero tutti: dalla Regione alle Province di Pescara e Chieti, dal Comune piu' grande, Pescara, fino ai piu' piccoli, dal Movimento 5 Stelle al Pd e all'Udc, dalle associazioni di categoria, tra cui Cna, Confcommercio e Confesercenti, ai sindacati, dai comitati studenteschi ad associazioni di ogni tipo. Un fiume di persone, non solo abruzzesi, ma anche provenienti da altre regioni, tra striscioni, cori, musica, balli e fumogeni, in modo composto e pacifico, ha invaso le vie del capoluogo adriatico per dire no alla deriva petrolifera. Una manifestazione secondo i promotori destinata a entrare nella storia dell'Abruzzo, per numeri e imponenza: circa 180 soggetti, tra associazioni, sindacati e movimenti, 47 Comuni, 17 organizzazioni politiche, tre diocesi, tre parchi nazionali, un parco regionale e sette riserve regionali, per un totale di oltre 280 adesioni. In mare, poco distante dal punto di arrivo del corteo, c'era anche la barca a vela di Greenpeace; la stessa utilizzata per protestare in Sicilia, con scritto sulla randa in siciliano ''u mari nun si spirtusa''.
Presenti anche alcuni parlamentari abruzzesi. Gianluca Vacca (M5S), Gianni Melilla (Sel) e Giovanni Legnini (Pd) non hanno evitato critiche alla Regione Abruzzo e al presidente Gianni Chiodi, soprattutto in merito alla mancata istituzione del Parco della Costa Teatina, che dovrebbe sorgere nella stessa area interessata dal progetto. Il deputato del Movimento 5 Stelle ha inoltre assicurato che ''Ombrina mare non si fara'''. E nello stesso giorno della manifestazione, mentre il corteo sfilava per le vie di Pescara, e' tornata a parlare anche la Medoilgas Italia: ''Ombrina Mare e' un progetto sicuro - si legge in una nota della societa' -. Gli idrocarburi dell'Abruzzo sono una risorsa comune. Da Ombrina oltre un miliardo di euro per lo sviluppo. La 'petrolizzazione dell'Adriatico' e' uno slogan. Diminuiscono perforazione e produzione''. 

(ANSA)

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