venerdì 12 aprile 2013

Passeggiate d'arte a Padova



Visite rinascimentali nella citta' veneta per il ponte del 25 aprile


: la basilica di sant’Antonio di Padova, santuario visitato ogni anno da milioni di fedeli, pellegrini e curiosi: la basilica di sant’Antonio di Padova, santuario visitato ogni anno da milioni di fedeli, pellegrini e curiosi
il palazzo del Monte di Pietà di Padova ospita la mostra dedicata a Pietro Bembo che ha ispirato la nascita di itinerari alla ricerca di tesori rinascimentali nella città veneta
la cattedrale di Padova, capolavoro del Trecento, e l’adiacente battistero con preziosi affreschi
il palazzo della Ragione di Padova con le sue logge duecentesche
il celebre Teatro anatomico in legno di noce, composto da sei piani ellittici, all’interno dell’università di Padova
la grandiosa piazza settecentesca di Prato della Valle a Padova
(di Ida Bini)
Esplode la primavera e con le giornate più calde e lunghe torna la voglia di fare escursioni, di praticare sport all’aria aperta, di visitare le città d’arte o di rilassarsi alle terme. Il ponte del 25 aprile, magari unito alla festa del primo maggio, è un’occasione per piacevoli spostamenti o per una breve vacanza nel nostro Paese. Tante sono le opportunità, anche a budget ridotto, di scoprire i centri storici e ancor più numerosi sono gli appuntamenti, soprattutto quelli artistici, che invogliano a trascorrere qualche giorno lontano da casa. La città di Padova, per esempio, offre un po’ di tutto: mostre, passeggiate artistiche nel centro storico, escursioni enogastronomiche tra i Colli Euganei e le vicine e famose terme di Montegrotto e Abano, che in queste settimane offrono pacchetti di soggiorno e benessere davvero invitanti.

La città di sant’Antonio regala scorci e visite artistiche di grande valore, interessanti esposizioni e passeggiate guidate organizzate proprio per questi giorni di festa. Le mostre che meritano una visita sono: De Nittis a palazzo Zabarella, dove fino al 26 maggio si possono ammirare 120 capolavori del grande pittore dell’Ottocento, e Venetkens, Viaggio nella terra dei Veneti antichi a palazzo della Ragione, dove più di 2mila oggetti, documenti e filmati raccontano la storia e la cultura del popolo vissuto nel Nordest italiano nel I millennio a.C. Tuttavia l’esposizione che continua a richiamare un maggior numero di visitatori è Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento a palazzo del Monte di Pietà, in piazza del Duomo, fino al 19 maggio sono esposti i capolavori della collezione del grande letterato: dai dipinti di Bellini, Giorgione, Tiziano e Raffaello alle sculture antiche, dai manoscritti miniati alle monete rare. La mostra ha contribuito alla nascita di una serie di iniziative - concerti, visite e conferenze - che permettono di scoprire l’aspetto rinascimentale della città; in particolare sono stati organizzati itinerari guidati tra palazzi, basiliche e piazze (www.mostrabembo.it/itinerari-turistici). 

Si passeggia accompagnati da una guida nel centro storico facendo sosta nei più bei monumenti della città ed entrando nelle basiliche più rinomate. Il Cinquecento fu un periodo fiorente per la città veneta da un punto di vista artistico e culturale: tra gli illustri allievi della storica università cittadina, riconosciuta nel 1222, c’era anche il giovane studente Pietro Bembo, futuro collezionista, mecenate, cardinale e scrittore rinascimentale. Ripercorrere a piedi i suoi luoghi, dunque, significa scoprire il volto più ricco ed elegante di Padova: si parte dalla mostra nel palazzo del Monte di Pietà che ricostruisce una delle personalità più poliedriche e colte del Cinquecento italiano. Il magnifico edificio si trova nella centrale e ampia piazza del Duomo che ospita lacattedrale, capolavoro del Trecento, e l’adiacente battistero con i preziosi affreschi di Giusto de’ Menabuoi.  
Con pochi passi si arriva a piazza delle Erbe, dove sorge il palazzo della Ragione con le sue logge duecentesche e gli affreschi all’interno: era un tribunale e oggi ospita mostre e convegni mentre all’esterno, tra piazza delle Erbe e piazza della Frutta, si tiene tutti i giorni un rumoroso mercato. Poco più in là c’è un’altra tappa rinascimentale di Padova: palazzo del Bò, sede storica dell’ateneo e centro della vita intellettuale padovana, dove studiarono, oltre a Bembo, anche personaggi illustri come Galileo, Copernico, papa Sisto IV e Ippolito Nievo. Meritano una visita il cortile, le logge, l’atrio, le scale e il celebre Teatro anatomico in legno di noce, composto da sei piani ellittici e usato dagli studenti di medicina.
Da qui si cammina in direzione nord verso le mura cinquecentesche dove si trovano due residenze altolocate:palazzo Bembo, edificio austero del 1527 dove visse il cardinale e sede del museo della Terza armata con documenti e cimeli della Prima Guerra mondiale; e, poco più in là, palazzo Mantua Benavides, ricco di affreschi, che porta il nome del collezionista di antichità, strumenti musicali, stampe e dipinti.
Non fa parte dell’itinerario rinascimentale ma è d’obbligo fare pochi passi fino alla cappella degli Scrovegni, che ospita gli splendidi affreschi di Giotto; si entra da via degli Eremitani dove si trova l’omonima chiesa con i raffinati affreschi di Guariento.  

Tornando verso il centro e vicino alla sacra basilica di sant’Antonio si giunge all’altro teatro padovano, tappa dell’itinerario rinascimentale: Odeo e Loggia Cornaro. I due luoghi sono quel che resta di un grande complesso di giardini e palazzi dove il mecenate veneziano Alvise Cornaro diede vita a una scuola di recitazione e dove vennero rappresentate le opere del drammaturgo e attore Angelo Beolco, detto Ruzzante.
La ricca e preziosa basilica di sant’Antonio, introdotta dalla grandiosa piazza settecentesca di Prato della Valle, è il luogo sacro per eccellenza della città veneta e richiamo per fedeli e visitatori da tutto il mondo. Il santuario merita un’attenta e silenziosa visita così come l’adiacente Scoletta del Santo, altra tappa dell’itinerario alla scoperta della Padova del Cinquecento, che ospita la sala priorale dell’arciconfraternita di sant’Antonio e alcune opere giovanili di Tiziano.

Ultima tappa rinascimentale e gioiello datato 1575 è la pala d’altare con il martirio di santa Giustina dipinto da Paolo Veronese che si può ammirare nell’abbazia di santa Giustina, immersa nel verde e a ridosso della grande piazza della basilica.

(ANSA)

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