martedì 9 aprile 2013

Passaparola - Nonino: una realta' italiana - Antonella Nonino



Nonino: una realta' italiana
(22:00)
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Nella piccola e media impresa c'è la necessità di diminuire i costi della politica, di migliorare tutto l’apparato burocratico, sono cose che si dicono da tanti anni, ma per le quali è stato fatto ancora molto poco.
Confrontando i dati, mi riferisco alla Comunità Europea, si vede come in Italia sono state aumentate tantissimo le tasse, questo vale per le imprese ma anche per le famiglie e il cittadino, in maniera smisurata e in realtà non sono state abbassate le spese. Se uno si rapporta a quelle che sono le spese in una azienda piuttosto che in una famiglia, la prima cosa che una persona di buonsenso fa, è ottimizzare le spese. Antonella Nonino
Il Passaparola di Antonella Nonino, imprenditrice dei distillatori Nonino

La salvaguardia della tradizione 
Buongiorno agli amici del blog di Beppe Grillo, sono Antonella Nonino e rappresento la quinta generazione della famiglia Nonino, che distilla grappa dal 1897. La grappa è sempre stato un prodotto tipicamente italiano, soprattutto delle regioni del nord Italia ed é legato alla civiltà contadina, perché non dimentichiamo che il Friuli ha fatto parte dell’impero austroungarico per tantissimi anni. Il distillato della frutta era per le classi più abbienti, mentre la vinaccia, il residuo della vinificazione veniva lasciato ai contadini o addirittura ai mezzadri e per loro diventava una fonte fondamentale di sussistenza. Non posso dimenticare le parole di Padre David Maria Turoldo: “La grappa era l’acqua di fuoco che ti dava la forza di dimenticare la fame e di andare avanti.
Quindi questo fa parte della tradizione della mia famiglia, ma i miei genitori Giannola e Benito Nonino sono stati capaci per la loro passione, per il rispetto che avevano del lavoro che stavano portando avanti e per la voglia di rivalsa nel senso buono, cioè di far apprezzare il frutto del loro lavoro, la grappa, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Hanno portato avanti per anni la sperimentazione fino a inventare una grappa molto più elegante, più apprezzata dal consumatore, la grappa monovitigno, questo succedeva nel 1973 e quest’ anno festeggiamo i 40 anni. E’ da allora che i miei genitori si sono sempre battuti per mantenersi fedeli alla tradizione, sempre cercando però di innovare nella qualità che è un esempio, io credo, di eccellenza del made Italy in tutto il mondo. Cristina, Elisabetta e io siamo cresciute in una famiglia di imprenditori artigiani con un grande senso del rigore, del rispetto della fatica che sta dietro a ogni prodotto che poi viene offerto sul mercato, ma che è frutto di una tradizione, a cui noi siamo assolutamente legati.
I miei genitori hanno istituito nel 1975, proprio per la loro passione verso le tradizioni della nostra regione Friuli, ma anche verso la civiltà contadina, il Premio Nonino Risit d'Âur, che vuole dire Barbatella d'oro, istituito perché volevano salvare i vitigni autoctoni friulani che stavano scomparendo.
Già allora nella cosiddetta comunità europea, che quella volta era la CEE, c’erano state delle leggi tra virgolette assurde, un censimento dei vitigni presenti sul territorio italiano, come negli altri Stati appunto della comunità europea.e In Friuli, come probabilmente in altre regioni, i vitigni autoctoni, cioè quelli che racchiudevano la storia della nostra terra e regione, non erano stati messi nell’elenco, per cui diventavano fuori legge, penso alloScoppiettino, al Pignolo, al Tazzelenghe e in parte anche alla Ribolla Gialla.
I miei genitori dopo avere distillato le vinacce dell’Uva Piccolit e avere creato la grappa monovitigno volevano distillare la Ribolla, andando alla ricerca delle vinacce di questo vitigno si accorsero che stavano scomparendo e da lì il loro desiderio di salvare le tradizioni della propria regione e cultura.
Negli anni il Premio Nonino è diventato poi un premio letterario, con l'apertura ad articoli legati alla civiltà contadina e poi il grande salto è stato fatto con Ermanno Olmi; venne premiato L’albero degli zoccoli, questo film straordinario, che ci dà l’idea di quello che poteva essere veramente la civiltà contadina, con tutte le sue luci e ombre, però. Io quando lo vedo ancora mi commuovo, perché mi rendo conto che veniamo da quella tradizione, la abbiamo dentro, nel nostro DNA, in Friuli,come in altre regioni italiane, dove la civiltà contadina è stata predominante. Non posso scordare neanche le parole cheLeonardo Sciascia disse quando venne a ricevere il premio Nonino, quando gli chiesero se la civiltà contadina ormai fosse destinata alla morte perché invasa dalla civiltà industriale, lui rispose: "Il giorno che morirà la civiltà contadina morirà l’uomo".
Crescere in questo ambiente per le mie sorelle e me è stato un grandissimo privilegio, e questo ci permette di mantenere un rapporto vivissimo con la terra. Per cui il periodo della vendemmia, in Autunno, è dedicato alla distillazione, quindi alla produzione, noi selezioniamo la materia prima, la fermentiamo, abbiamo un metodo di produzione molto rigoroso e artigianale e poi la distilliamo in alambicco discontinuo a vapore. La cosa più emozionante è che poi andiamo a proporlo, perchè nella nostra azienda non ci sono direttori, siamo noi della famiglia che seguiamo tutto in prima persona. E' molto bello poi vedere le reazioni, quando le persone assaggiano, degustano, ricevere anche qualche critica, perché le critiche poi ti aiutano a crescere, a tornare a casa piena di idee nuove, con la voglia sempre di migliorare. Teniamo sempre presente il nostro padre, che è il classico uomo friulano, un pochino chiuso, ma molto rigoroso, anche un po’ burbero, ci dice sempre che abbiamo ancora almeno un 30% di margini di miglioramento e questo essendo considerati leader di qualità nel nostro settore, ci fa capire che il desiderio è tendere alla perfezione, tendere alla massima qualità e è con questo fine che noi tutti i giorni andiamo a lavorare.
Pensando all’azienda e alla famiglia non posso non fare una riflessione sul momento che l’Italia sta attraversando e ovviamente come media e piccola imprenditrice, ma anche come mamma e donna, io ho due figlie, una di 16 e una di 12 anni, sono proiettata al futuro, che mi auguro positivo per loro. Mi rendo conto delle difficoltà che ci sono oggi in Italia e in tutto il mondo, ho una fortuna, che sono una persona sempre positiva, so che cosa vuole dire la fatica, perché sono stata cresciuta con l’idea che il lavoro è rigore, con un grande senso del dovere, anche quando ero ragazzina e studiavo e bisognava dare una mano in quella che è la nostra attività. Nelle attività piccole – medio famigliari il lavoro entra nella famiglia ed è parte della vita della famiglia ogni giorno, però mi rendo conto che con fatica, con rigore, bisogna affrontare il futuro, inventarselo anche un pochino.
Ho il vantaggio anche di visitare più volte l’anno i Paesi che sono in via di sviluppo, penso in particolare alla Cina, che è comunque una dittatura, però ogni anno, quando vado vedo dei grandissimi miglioramenti. Negli occhi dei giovani e della gente che lavora con me o che vedo per strada, vedo una prospettiva più positiva, una speranza nel futuro e quindi torno a casa sempre con questo bagaglio positivo e con una grande voglia di impegnarmi.
Mi auguro pensando anche a tutte le forze che sono state elette nel nostro Parlamento, ai tanti giovani che oggi si trovano in questa nuova avventura, io credo e spero,che ci sia una grande voglia di fare, perché rendendoci conto che siamo un Paese straordinario, questo ce lo riconosce il mondo intero, il made in Italy, quando si parla di questo, del way of life dell’Italia, con tutti i nostri difetti e problemi, con il fatto che siamo persone egoiste, pensiamo sempre al piccolo, al personale, non abbiamo una grande idea del Paese nella sua totalità. Vivendo la vita in mezzo alla gente di tutti i giorni, con tutte le difficoltà che deve affrontare una piccola azienda e anche una famiglia, credo che ci siano anche tantissime persone molto positive e con la voglia di cambiamento.
Il fatto stesso che il MoVimento 5 Stelle abbia ottenuto questa grandissimo riscontro nei cittadini nel nostro Paese e ha dimostrato che l’Italia ha voglia di cambiamento e credo che sia arrivato il momento per avere una Italia diversa.
Mi rendo conto che non sia facile, però credo che in tutte le persone che oggi sono state elette e che si occupano di cosa pubblica ci sia un grande senso di responsabilità, perché si renderanno conto che abbiamo necessità di essere governati, e di necessità di cambiamento. nella piccola e media impresa c'è la necessità di diminuire i costi della politica, di migliorare tutto l’apparato burocratico, sono cose che si dicono da tanti anni, ma per le quali è stato fatto ancora molto poco.
Confrontando i dati mi riferisco alla Comunità Europea, si vede come in Italia sono state aumentate tantissimo le tasse, questo vale per le imprese ma anche per le famiglie e il cittadino, in maniera smisurata e non sono state abbassate le spese. Se uno si rapporta a quelle che sono le spese in una azienda piuttosto che in una famiglia, la prima cosa che una persona di buonsenso fa è ottimizzare le spese e di diminuirle dove sia possibile.
Dentro la nostra azienda lo stiamo già facendo da alcuni anni, senza intaccare la ricerca, quindi tutto l’investimento va nella qualità, nella produzione, per produrre una grappa di alta qualità, quello non viene assolutamente toccato, dove si va a spendere? Dove si può, nell’organizzazione, lavorando di più noi della famiglia e cercando di ottimizzare il lavoro dentro l’ufficio piuttosto che nella produzione e quindi nell’imbottigliamento, nella organizzazione e distribuzione del prodotto. Si vede oggi purtroppo i consumi sono calati in maniera mostruosa, quindi si capisce che nelle famiglie questa è già diventata una legge pratica, perché necessaria, nelle aziende lo stesso, non si capisce perché il Paese non debba applicarlo in maniera ovviamente equa, cercando di continuare a sostenere le classi più bisognose. E noi siamo uno dei Paesi dove la scalata sociale è complicata e questo è uno degli indici, credo più tristi che il nostro Paese possa avere, perché ci deve essere la possibilità per i giovani di spendersi e crescere perché è una ricchezza per tutti, per la società intera.
La azienda Nonino oggi in Italia rappresenta sicuramente una eccellenza del made in Italy, nel settore enogastronomico, uno di quelli che sta avendo una maggiore crescita insieme ad altri distretti produttivi italiani, proprio perché legato al settore enogastronomico, il settore che più viene apprezzato a livello globale.
I problemi delle imprese italiane 
Il nostro Paese tutela relativamente la produzione enogastronomica, ci sono movimenti, come lo Slow food, che cercano di dare risposta alla tutela del nostro patrimonio enogastronomico, a tutelare quindi la qualità. In particolare penso alla grappa, purtroppo, non c’è una legge che la tuteli, se pensiamo che per il Whisky e per il Cognac esiste una regolamentazione della produzione, che è stata definita da tantissimi anni, addirittura l’Ouzo greco ha una sua regolamentazione di produzione, cosa che nel nostro settore non avviene. In Italia l’80% della grappa è industriale, non c' è l’obbligo di specificare in etichetta se il prodotto imbottigliato deriva da una produzione artigianale o industriale; il produttore serio come noi cerca di fare distinguo sull'etichetta, però sarebbe opinabile una maggiore attenzione alla qualità, perché oggi sappiamo che nel mondo globale il prodotto vincente è il prodotto di sempre maggiore qualità, relativo specificatamente al singolo Paese, perché in un mondo così ampio è ovvio che il prodotto cerca cose specifiche, che sono uniche, quindi legate all’Italia piuttosto che a altri Paesi e che siano di qualità.
Noi come azienda e famiglia lo perseguiamo da sempre e è il motivo per cui probabilmente i nostri genitori sono diventati così apprezzati in Italia. Mia mamma è stata una delle poche donne cavaliere del lavoro nella storia della Repubblica Italiana, per quello che è riuscita a fare per la grappa, non solo in Italia, ma nel mondo. però una maggiore attenzione da parte quindi dello Stato, del governo, e anche da parte della organizzazione burocratica. Pensiamo in Italia che c’è l’Ice, si dà da fare, ma si potrebbe fare molto di più, noi siamo un' azienda che ha sempre visto al mercato estero il 40% della nostra produzione viene esportata e penso però che ci sono tante piccole aziende nel nostro settore che magari non hanno avuto una Gianola Nonino che ha preso ed è partita vent'anni fa per fare conoscere la grappa negli Stati Uniti piuttosto che in tutta l’Europa. Quindi ci vorrebbe da parte anche di tutti gli apparati burocratici una maggiore propensione alla aggregazione delle piccole e medie imprese.
Per esempio un altro problema che io vivo, perché lo sento appunto muovendomi nel mio ambiente, la lingua inglese è sì conosciuta, ma non molto. Le persone che lavorano nel nostro settore non hanno così tanta dimestichezza, io stessa mi rendo conto che lo utilizzo, perché ne ho bisogno, però mi sento sempre un pochino manchevole, con la lingua.
E oggi conoscere le lingue straniere è fondamentale, questo non vuole dire dimenticare le peculiarità delle specifiche regioni, però nella nell’istruzione una maggiore attenzione alle lingue straniere secondo me andrebbe fatta, perché comunque ormai l’Italia fa parte dell’Europa, ma anche del mondo intero e quindi bisogna che le nuove generazioni, i giovani, quando vanno a cercare un impiego, devono avere una grande dimestichezza, ormai non possono più arrabattarsi come potevo fare io o le mio sorelle.
Oggi la possibilità di avere accesso a Internet, abbiamo visto che i giovani lo usano e è una cosa straordinaria, permette a molte più persone di connettersi con il mondo intero e quindi maggiore voglia anche di imparare le lingue straniere, però da parte anche del ministero dell’istruzione ci dovrebbe, secondo me, essere una maggiore attenzione anche a come vengono insegnate all’interno della scuola, fino dalla giovane età.
E poi come azienda sicuramente una diminuzione del costo del cuneo fiscale, perché in realtà siamo un Paese dove il costo del lavoro per le aziende è altissimo e in realtà poi al lavoratore arriva molto poco di quello che è il costo effettivo alla azienda stessa ed è questa una disparità, perché anche comparati a stipendi dei lavoratori negli altri paesi europei noi sappiamo che in Italia il potere di acquisto è veramente molto calato, siamo tornati indietro di tantissimi anni e la vita quotidiana delle persone dipendenti, è diventata sempre più difficile e pesante.
questa sarebbe una necessità che la categoria degli imprenditori chiede da tanto tempo e credo che sia giunto il momento di fare qualche cosa, perché si parla tanto ma poi in realtà è stato fatto molto poco!
Cercherò di seguirvi, io però lunedì sono in fiera al Vinitaly, cercherò di connettermi, perché là… ecco, per dire una cosa banale, ma anche in fiera, cioè in tutte le fiere del mondo c’è il Wi-Fi gratuito, lì se tu vuoi averlo ok, lo puoi fare con il tuo cellulare, etc., però dovrebbe essere un servizio e invece lo devi pagare, per cui ovviamente ci sono le aziende che lo fanno, noi per esempio siamo dei risparmiosi e non lo facciamo! Però dovrebbe essere un servizio che oggi come oggi è normale, abbastanza scontato! Ecco, queste cose qui, che sono piccole cose, però per esempio anche noi qui a Percoto, dove ci sono anche altre aziende che stanno riuscendo a tenere duro anche in un periodo come questo, noi dobbiamo pagarci la linea internet, perché non c’è! Noi abbiamo una linea privata a pagamento, e allora io penso, un giovane imprenditore, che mette su la sua aziendina e ha tutta già una serie di spese e deve anche pagarsi la connessione internet capisci che c’è uno squilibrio e una mancanza di pari opportunità, perché se uno lo apre a Milano o in provincia di Milano o in regione Lombardia queste cose le ha naturale, lo fa in Friuli e non ce le ha, e è una ingiustizia! Non voglio pensare a altre zone di Italia! Noi siamo anche il famoso nord est che dovrebbe essere moderno e al pari con la Germania, perché al livello produttivo in teoria lo sarebbe, di occupazione, di produttività, di riciclaggio rifiuti, etc., il nostro comune per esempio ha avuto il premio due anni fa, il sindaco è una persona molto seria, ha iniziato, ormai saranno passati un po’ di anni, non so, non so, della raccolta differenziata e abbiamo avuto anche il premio come comune virtuoso e siamo al pari con la Germania, come tanti altri, però voglio dire ci sono delle realtà molto positive e non solo pensando al nord Italia, perché con il nostro lavoro abbiamo spesso, ecco, una cosa per esempio molto bella, adesso andremo a Palermo a fare una degustazione di grappa e il catering verrà fatto da questo Nicola Latorre mi sembra, questo chef che ha uno dei più bei catering a Palermo e che qualche mese fa si è rifiutato di pagare il pizzo, adesso gira con la scorta, è un personaggio conosciuto, è stato invitato alle varie trasmissioni televisive a cucinare e quindi ci sono giovani che mettono a repentaglio, perché ovviamente questo adesso è nel mirino e come lui tantissimi altri.
Che stanno cercando di rinnovare la nostra società e farlo laggiù, cioè farlo qui può essere un merito, ma farlo laggiù è veramente una scelta di vita, perché metti a repentaglio la vita tua e di chi ti sta vicino.
Quindi ci sono dei segnali positivi e bisogna assolutamente fare in modo che tutto questo porti a qualche cosa di positivo per l’intero paese, non bisogna lasciare, noi, io mi auguro, adesso vedremo, anche il parlamentari del gruppo 5 Stelle che cosa decideranno di fare, io capisco che siano stati eletti e hanno determinate responsabilità, hanno preso impegni, però ci sarà qualche cosa che si può fare, nonostante questo Parlamento così eterogeneo, che non riesce a avere una maggioranza. 

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