lunedì 15 aprile 2013

OPPOSITORI LEGGE ITALIANA SU INTERNET DICONO CHE SOFFOCA LIBERTA’ ESPRESSIONE


#CABLE 10ROME125 –
Postato da  il 06-02-2012 alle ore 00:47:05


REF: 09 ROMA 0143
Classificato da: Classificato da Vice Capo Missione – Motivi: 1.4 (b) e (d)
1. (C) SOMMARIO: Gli oppositori a una nuova legge all’esame del parlamento italiano che regolamenterebbe ulteriormente Internet affermano che essa mette in pericolo la libertà di parola ed è una minaccia alla democrazia italiana.
La legge sembra anche favorire i servizi televisivi della Mediaset del primo ministro Berlusconi svantaggiando Sky, uno dei suoi maggiori concorrenti. Il governo italiano dichiara che intende mettere in atto una direttiva UE che armonizza la regolamentazione dei media e che le previsioni che vengono criticate sono intese a creare una maggiore protezione del materiale soggetto a diritti d’autore, a proteggere i bambini da trasmissioni inappropriate e a evitare che i consumatori paghino due volte essendo sottoposti a eccessiva pubblicità sui canali TV a pagamento. Gli oppositori affermano che la legge eccede di molto l’ambito e lo spirito della legge UE e limita gravemente la libera espressione su Internet. Vista la regolamentazione della pubblicità e del contenuto prevista dalla legge alcuni l’hanno interpretata come uno sforzo di dare a Berlusconi maggiore controllo sulle comunicazioni e di cacciare i concorrenti di Mediaset. L’entrata in vigore della legge è stata posposta rispetto alla sua originale data del 27 gennaio e il parlamento sta tenendo udienze in proposito. Il governo italiano pare aperto alla discussione del testo della legge. Mentre le reazioni alla legge sono state forti tra i politici dell’opposizione e i professionisti delle telecomunicazioni, l’argomento non è arrivato alle prime pagine dei giornali e così non c’è stata una forte reazione del pubblico. Nonostante le proteste del governo italiano la legge è problematica in quanto sembra essere stata scritta per dare al governo margini di manovra sufficienti per bloccare o censurare ogni contenuto Internet. FINE DEL SOMMARIO.
2. (SBU) Secondo il governo italiano la legge Romani (dal nome di Paolo Romani, Viceministro dello Sviluppo Economico che si occupa delle comunicazioni) è intesa a mettere in atto la Direttiva UE 2007/65CE, che mira ad armonizzare la regolamentazione dei media nella UE. Molti professionisti del settore delle telecomunicazioni, tuttavia, ritengono che la legge superi ampiamente la portata e lo spirito della legge UE. La legge è complessa ma ci sono tre principali aree di preoccupazione: limiti all’immissione in rete (uploading), tetti alla pubblicità televisiva e limiti al contenuto per adulti, che limiterebbero anche film valutati dal sistema di classificazione italiano come destinati ai maggiori di 14 anni o più. Ciò includerebbe probabilmente la larga maggioranza dei film, se non tutti, di produzione USA classificati PG-13 [vietato ai minori di 13 anni se non accompagnati da genitori, secondo la classificazione dell’organizzazione americana dei produttori cinematografici – n.d.t.].
- – - – - – - – - – - – - – - – - – -
RESPONSABILITA’ PER I VIDEO SU INTERNET
- – - – - – - – - – - – - – - – - – -
3. (U) Le previsioni contenute nella legge renderebbero i fornitori di servizi internet (provider – ISP), e i siti ospitanti come Blogspot e YouTube, responsabili dei contenuti allo stesso modo in cui lo è una stazione televisiva. Secondo l’interpretazione più stretta della legge, i siti e gli ISP dovrebbero controllare tutti i contenuti dei loro siti, contenuti che sono caricati da milioni di utenti singoli. La cosa è largamente considerata impossibile sia in termini pratici sia in termini economici. L’Autorità Italiana per le Comunicazioni (AGCOM) sarebbe responsabile delle supervisione della legge e alcuni hanno interpretato la legge come necessità di un permesso governativo prima di poter caricare un video.
4. (C) Antonello Busetto, direttore dei rapporti istituzionali di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, un’associazione imprenditoriale che rappresenta gli interessi delle società di tecnologia informatica (IT), ha affermato che la misura significherebbe “la morte di Internet in Italia”.
5. (U) Il commissario italiano alle comunicazioni Nicola D’Angelo è stato citato dalla stampa per aver affermato: “L’Italia sarà l’unico paese occidentale in cui è necessario avere un permesso preventivo del governo per gestire questo tipo di servizio … Questo aspetta rivela un rischio democratico, indipendentemente da chi accada che sia al potere.” Analogamente il presidente dell’AGCOM Corrado Calabrò ha affermato che l’Italia sarebbe unica in Occidente a imporre restrizioni a Internet fino ad ora imposte solo da governi autoritari.
6. (SBU) Il governo italiano afferma che la misura è finalizzata a proteggere il materiale coperto da diritti d’autore dall’essere caricato e scaricato
ROMA 00000125 002 DI 003
illegalmente e anche a controllare altre attività potenzialmente illegali su Internet. L’industria dei diritti d’autore ha espresso una certa limitata approvazione della legge. Enzo Mazza, presidente della Federazione dell’Industria Musicale Italiana, ha affermato che l’industria musicale è generalmente a favore di rendere gli ISP e i siti più responsabili della protezione del materiale soggetto a diritto d’autore, anche se ha aggiunto che l’analisi della legge da parte dell’industria è stato concentrato su questo aspetto e non su altre implicazioni.
7. (SBU) Poiché questo [la legge – n.d.t.] potrebbe rendere gli ISP e i siti di opinione incriminabili per diffamazione allo stesso modo delle trasmissioni televisive, alcuni vedono questo come uno sforzo di controllare le discussione politica su Internet. Altri vedono un’angolazione commerciale finalizzata a limitare i video e la TV disponibili su Internet mentre Mediaset si sta trasferendo al mercato della Televisione via Internet (Internet Protocol Television – IPTV). Alessandro Gilioli che gestisce un blog per il settimanale liberale Espresso ha scritto “E’ il metodo Berlusconi: uccidi i potenziali nemici fin che sono piccoli. E’ per questo che chiunque faccia TV sul Web – anche dal proprio attico di casa – deve ottenere l’approvazione ministeriale e adempiere a una moltitudine di altre formalità burocratiche.”
8. (SBU) AGCOM avrebbe l’autorità di applicare la legge. Tra i poteri dell’autorità ci sarebbe la capacità di bloccare il traffico verso l’Italia di siti i cui contenuti non siano conformi alle prescrizioni della legge. Ad esempio YouTube potrebbe essere bloccato perché il contenuto non è stato caricato con l’approvazione del governo. AGCOM sarebbe anche in grado di comminare sanzioni pecuniarie fino a 150.000 euro contro società straniere che violassero la legge. Anche se AGCOM è teoricamente un’agenzia indipendente, molti temono che non possa essere forte abbastanza da resistere alla pressione politica.
- – - – - – - – - – -
TETTI ALLA PUBBLICITA’
- – - – - – - – - – -
9. (C) La legge imporrebbe limiti che eccedono la direttiva UE alla pubblicità sui canali televisivi a pagamento. Ridurrebbe il tetto UE del 20% al 12% in Italia entro il 2012. La norma penalizzerebbe in particolare Sky. Alcuni sostengono che la misura sia intesa a favorire i canali in chiaro della Mediaset del primo ministro Berlusconi che non sarebbero soggetti al limite. I canali Mediaset a pagamento sarebbero soggetti al tetto pubblicitario ma i canali di Mediaset attualmente hanno meno del 12% di ogni ora dedicato agli annunci pubblicitari. Inoltre ridurre la possibilità complessiva di fare pubblicità sulle televisioni a pagamento, spingerebbe la pubblicità verso i canali liberi gestiti da Mediaset e dalla rete televisiva italiana di Stato RAI. Busetto ha affermato che ciò consentirebbe a Berlusconi di guadagnare di più e di esercitare un maggiore controllo sulla pubblica informazione.
- – - – - – - – -
CONTENUTO PER ADULTI
- – - – - – - – -
10. (SBU) La legge impone stringenti restrizioni temporali al cosiddetto “contenuto per adulti” vietandolo virtualmente tra le 7 del mattino e le 11 di sera. I canali a pagamento come quelli offerti da Sky sarebbero soggetti alle restrizioni; sembra che lo sarebbe anche il contenuto a pagamento (pay-per-view). Visto che ricavano una parte significativa delle loro entrate dal contenuto a pagamento per adulti, le TV a pagamento soffrirebbero finanziariamente da questa restrizione. La legge limiterebbe la trasmissione di qualsiasi film classificato per la visione sopra i 14 anni a dopo le 10.30 di sera. Un rapporto giornalistico afferma che ciò renderebbe indisponibili fino a tarda sera film come ‘La febbre del sabato sera’. Di nuovo, alcuni oppositori temono che l’obiettivo consista nel colpire la concorrenza di Mediaset.
- – - – - – - -
OPINIONE UE
- – - – - – - -
11. (U) L’opinione della Ue sembra essere contraddittoria. Secondo i resoconti della stampa, la UE sta minacciando di attivare una procedura d’infrazione contro l’Italia per aver mancato di recepire rapidamente la direttiva sui media. Al tempo stesso, altri resoconti della stampa affermano che le restrizioni della legge italiana probabilmente violerebbero la direttiva UE sul commercio.
- – - – - – -
ROME 00000125 003 DI 003
COMMENTO
- – - – - – -
12. (C) Nelle dichiarazioni ufficiali il governo insiste che la legge non è in alcun modo intesa a soffocare la libertà di espressione. Gli oppositori si fanno sentire e utilizzano un linguaggio allarmistico, ma fuori dalle industrie delle telecomunicazioni i loro numeri sembrano ridotti. Non c’è stata indignazione pubblica visibile e anche Beppe Grillo, una personalità pubblica solitamente senza peli sulla lingua riguardo alle regolamentazioni governative, specialmente quelle che riguardano Internet, ha detto pochissimo.
13. (C) Dopo che Berlusconi è stato attaccato a Milano a dicembre e una pagina di amici di Facebook a favore del suo attentatore ha rapidamente ammassato sostenitori, il governo italiano ha manifestato la necessità di regolare i siti di rete sociale (social networking). All’epoca, Romani ha affermato che il governo avrebbe collaborato con gli ISP e i siti per sviluppare un metodo di autoregolamentazione e che non ci sarebbero stati tentativi di regolare per legge i contenuti Internet. Nonostante le precedenti dichiarazioni di Romani, questa legge sembra essere stata scritta per dare al governo uno spazio di manovra sufficiente per bloccare o censurare qualsiasi contenuto Internet che ritenga diffamatorio o che possa incoraggiare attività criminali.
14. (C) Per anni il governo USA ha sollecitato il governo italiano ad assumere iniziative per proteggere il materiale soggetto a diritto d’autore su Internet, in particolare incoraggiando la creazione di procedure di ‘avviso e rimozione’ e la collaborazione tra i detentori di diritti e gli ISP per prevenire condivisione illegale di contenuti (filesharing). L’Italia ha fatto pochissimo. Ora questa legge scavalca la collaborazione e passa direttamente a una regolamentazione molto rigida. Alla luce della sua riluttanza del passato ad assumere iniziative su questo tema e anche considerati i molti vantaggi commerciali che questa legge sembra dare a Mediaset e alla TV di stato, la pretesa del governo italiano che le previsioni di questa legge riguardo ad Internet siano mirate solo alla protezione dei diritti d’autore è sospetta.
15. (C) In tutta probabilità, se questa proposta di legge dovesse diventare legge nella forma in cui è attualmente scritta, cambierebbe poco, nell’immediatezza, circa il modo in cui i siti Internet operano in Italia, e la media dei video, destinati ai minori di diciotto anni, caricati sui blog non sarebbe mai presa di mira per azioni legali. Fornirebbe, tuttavia, la base per azioni legali contro gestori di media che si dimostrino concorrenti politici o commerciali di figure governative. Nel corso degli ultimi tre anni abbiamo avuto diversi sforzi del governo italiano per esigere che i blogger ottengano dal governo italiano la licenza come giornalisti.
16. (C) I sostenitori della libertà di Internet ci hanno ripetutamente avvertito che le tradizionali elite italiane – su entrambi i lati dello schieramento politico – si sentono molto a disagio per la capacità di Internet di superare i media tradizionali che esse controllano. Poiché questa nuova legge sembra affrontare questo tipo di timori e poiché serve anche agli interessi imprenditoriali di Berlusconi, è pensabile che questa legislazione apparentemente improbabile potrebbe effettivamente entrare in vigore in Italia. Notiamo che i dirigenti di SKY ci hanno detto che il viceministro del governo italiano Romani (dal quale la legge ha preso il nome) abbia guidato gli sforzi all’interno del governo italiano per aiutare la Mediaset di Berlusconi a mettere SKY in svantaggio. Ciò rappresenta uno schema familiare: Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere del governo in questo modo sin dai tempi del primo ministro Bettino Craxi. Inoltre questa legge creerebbe un precedente che nazioni come la Cina potrebbero copiare o citare a giustificazione dei loro giri di vite contro la libertà di espressione.
THORNE
“Traduzione a cura di Giuseppe Volpe“

Nessun commento:

Posta un commento