venerdì 19 aprile 2013

NEURONI IPERSENSIBILI ALLA BASE DI INSONNIA E OBESITA'


ArchivioROMA - Insonnia e associazione insonnia-obesita': la colpa e' di neuroni che peccano di eccesso di sensibilita' eccitandosi al minimo 'rumore', con variazioni individuali forse alla base del fatto che molti hanno il sonno leggero, altri no.

E' la scoperta di Tamas Horvath e Xiao-Bing Gao della Yale University School of Medicine riferita sulla rivista Cell Metabolism.
I neuroni troppo sensibili, scoperti pochi anni fa in studi sulla narcolessia di cui il loro mal funzionamento e' la causa, si trovano nell'ipotalamo e secernono ipocretina o orexina nel liquido cefalorachidiano.

In questo studio i ricercatori li hanno scoperti incapaci di distinguere i rumori di fondo dai segnali inviati da altri neuroni, cosa che li porta ad eccitarsi al primo imput ricevuto. Interferendo con questo loro modo insolito di funzionare secondo i ricercatori si potrebbe arrivare a nuove tattiche terapeutiche anti-insonnia. Inoltre la diversa sensibilita' individuale dei neuroni secernenti ipocretina potrebbe dar conto del fatto che non tutti abbiamo il sonno ugualmente pesante e, mentre alcuni si svegliano al minimo fruscio, altri continuano a dormire 'beati' anche nel bel mezzo di un terremoto.

Tutti i neuroni, dotati di un corpo cellulare e tante ramificazioni di contatto con i neuroni limitrofi con cui si scambiano messaggi sotto forma di segnali elettrici, hanno la capacita' di autoregolarsi filtrando i rumori di fondo (piccolissime correnti elettriche prive di significato) dai segnali veri e propri che gli giungono da altri neuroni. Si occupa di questo filtro dei messaggi in entrata il corpo cellulare dei neuroni stessi.

Quelli secernenti ipocretina invece, secondo quanto scoperto dai ricercatori Usa sulla base di studi in vitro e su topolini, hanno un meccanismo non ortodosso di funzionare in cui il corpo cellulare non ha piu' la funzione di filtro dei segnali in entrata, divenendone invece un ricettacolo, di conseguenza il neurone risponde a tutti i rumori di fondo che gli arrivano eccitandosi al minimo effetto di disturbo.

E' questo loro inconsueto modo di funzionare, ha spiegato Horvath, che li rende perfetti nel loro ruolo di dare l'allarme al minimo stimolo esterno per preparare il corpo ad eventuali reazioni immediate ed improvvise. Ed e' sempre per questa loro ipereccitabilita' che tali neuroni sono implicati nell'eccitamento e nello stimolo dell'appetito e che viceversa un deficit del loro funzionamento puo' causare la narcolessia in cui gli individui sono sorpresi da colpi di sonno improvvisi. Questa iper-eccitazione secondo Horvath e' alla base di disturbi del sonno e anche del legame, ancora orfano di una causa biologica, tra insonnia e obesita' da tempo rilevato. La congettura degli esperti e' che se questi neuroni si 'svegliano' nel bel mezzo della notte sono in grado di scaraventare giu' dal letto un individuo ed anche di indurlo al saccheggio notturno del frigorifero.
Imparando a controllare questa loro iper-sensibilita' tali eccessi potrebbero essere 'sedati'.
''Dal punto di vista evolutivo la risposta di questi neuroni al minimo stimolo doveva essere un meccanismo cruciale di sopravvivenza - ha concluso Horvath - ma oggi vivendo in un ambiente che e' continua fonte di stimoli questo circuito di allerta puo' essere ridondante e portare a disturbi del sonno e eccesso di appetito che causa l'obesita'. 

(ANSA)

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