venerdì 19 aprile 2013

MICHELANGELO NON PENSO' MAI DI DISTRUGGERE LA PIETA'


Pieta'FIRENZE - Michelangelo Buonarroti (1475-1564), diversamente da quanto narrato dal Vasari, non volle mai distruggere, perche' insoddisfatto, la Pieta' custodita oggi nel museo dell' Opera del Duomo di Firenze e realizzata tra il 1547 e il 1555 per il suo monumento funerario.

A smentire l' aneddoto, secondo il quale l' artista una notte si mise a prendere a martellate l' opera raffigurante se stesso come Nicodemo che aiuta a deporre il Cristo tra le braccia della Madonna, e' lo storico dell' arte Jack Wassermann, della Temple University di Filadelfia, che ne ha parlato in una conferenza pubblica a Firenze. ''Michelangelo - ha affermato lo studioso - voleva modificare la statua ma mai penso' di distruggerla, anche perche' era proibito e lui stesso era devoto e molto osservante delle leggi''.

Come prova Wassermann ha ricordato due provvedimenti che all' epoca vennero presi contro chi danneggiava le opere sacre. Uno, del 1501, colpi' con l' impiccagione il nobile fiorentino Antonio Rinaldeschi, reo di aver imbrattato con escrementi di cavallo una ''Madonna con bambino'' dopo aver perso al gioco dei dadi una fortuna. L' altro, risalente al 1528, riguarda un Torrigiani che mori' in carcere per fame in Spagna dopo esservi stato rinchiuso per aver danneggiato un' opera. Di entrambi gli episodi Michelangelo quasi sicuramente era informato.

Secondo Wassermann la distruzione degli arti delle figure umane che compongono la Pieta' era avvenuta in modo razionale per rimuovere alcune parti e, quindi, di rifarle, cosi' come avvenne piu' o meno nella realizzazione della Pieta' Rondanini di Milano che venne rifatta piu' volte con colpi di scalpello sempre piu' profondi alla ricerca dell' essenza spirituale di Cristo. 

(ANSA)

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