lunedì 22 aprile 2013

Lavoro: Ue, Italia prima per 'sfiduciati' che non lo cercano



Eurostat, in eurozona la meta' degli 'sfiduciati' e' italiana


Lavoro: Ue, Italia prima per 'sfiduciati' che non lo cercano

Ancora un record non proprio invidiabile per l'Italia: in ambito Ue e' il Paese che ha la quota maggiore - il 12,1% della forza lavoro complessiva - di cosiddetti 'sfiduciati', ovvero persone che potrebbero lavorare ma per motivi vari non cercano un'occupazione. Lo ha reso noto Eurostat su dati 2012. Nella fascia di eta' che va dai 15 ai 74 anni, gli italiani 'parcheggiati' sono 2,9 milioni, ovvero la meta' dei sei milioni registrati da Eurostat come forza lavoro potenziale nell'insieme dei 17 Paesi dell'eurozona.

L'Ufficio di statistica europeo ha pubblicato i dati sugli 'sfiduciati' italiani nell'ambito del rapporto dedicato a quel segmento del mercato del lavoro costituito dalle persone con occupazione part-time che vorrebbero poter essere impiegate nelle loro mansioni per un maggior numero di ore. Un fenomeno, sottolinea Eurostat, in continua crescita negli ultimi anni: da una quota del 18,5% nel 2008, quanti vogliono lavorare di piu' sono diventati nel 2012 il 21,4% (pari a 9,2 milioni) del totale degli occupati a tempo parziale (43 milioni). In Italia i lavoratori part-time rappresentano il 17% degli occupati (19,9 la media Ue) e la quota di chi vorrebbe lavorare di piu' si e' attestata lo scorso anno al 15,6%, pari a 605 mila lavoratori.

L'Italia primeggia invece per un altro aspetto preso in esame da Eurostat nel suo rapporto sul 2012, quello che analizza la forza lavoro potenziale addizionale, una realta' a cui appartengono, nell'insieme dei 27 Paesi Ue, circa 11 milioni di persone di eta' compresa tra i 15 e i 75 anni. Di questi, 8,8 milioni rientrano nella categoria dei cosiddetti 'sfiduciati', cioe' quelli che potrebbero lavorare ma non cercano un'occupazione (sono sei milioni nell'area dell'euro), mentre 2,3 vorrebbero trovare un lavoro ma al momento, per motivi vari, non sono disponibili.

E' attraverso la somma della consistenza 'nazionale' di queste due categorie che l'Italia si piazza di gran lunga al primo posto in Europa con una quota del 12,1% sulla forza lavoro totale rispetto a una media Ue del 4,6% e del 4,9 nei Paesi dell'eurozona. Nessun altro partner Ue registra un dato a due cifre, mentre quello che si avvicina di piu' al risultato italiano e' la Bulgaria con l'8,9%. In Italia comunque le persone che cercano lavoro ma non sono subito disponibili risultano essere appena 111 mila, una cifra inferiore a quella di tedeschi (508 mila), dei francesi (444 mila), degli inglesi (334 mila) e degli spagnolo (235 mila). A far 'vincere' all'Italia il primato europeo e' la consistenza del gruppo formato da chi invece potrebbe lavorare ma non cerca occupazione: ben 2,97 milioni contro gli 1,07 milioni del secondo classificato, la Spagna, i 774 mila della Gran Bretagna e i 6,05 milioni dell'insieme dei 17 Paesi dell'eurozona.

(ANSA)

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