domenica 21 aprile 2013

Io...



          Non sono tenebre ne luce, non sono il tempo, non sono lo spazio, non sono sogno, non sono illusione, non sono la vita, non sono la morte, nessuna esistenza umana sarà capace di raccontare lo sfogliare impetuoso e immortale della mia anima.
  Ma, se fossi solo la mia sorte, io giammai sarei qui tra la moltitudine del singolo o della pluralità siano essi di qualsiasi etnia o etica, capaci di far sognare ,di far illudere, di realizzare, di far morire, di sottrarre e nascondere l'amore immortale, di questa esistenza.
  Non è l'inconscia vertiggine dei sentimenti a farmi abbracciare
l'abbisso profondo dei miei pensieri ma la costante intelligente verità
che sconfina infinita in altre piccole verità.
   Mi fà silenzio, parola, ascolto, sentire, liberazione, continua
trasformazione, dove le acute debolezze lasciano agli argini le forze e non vi sono che assenti parole, pensieri ammutoliti e lusinghiere sensazioni.
  Il mondo non è tutto l'universo, il mondo è un insistente dualità divisa in tre parti:esseri stronzi, importanti, e deliquenti.
  Gli stronzi creano la nascita di quelli importanti e gli importanti creano la nascita dei deliquenti tutto nel modo più sottile per l'orgoglio   degli stronzi, degli importanti e quello dei deliquenti.
   Io che potrei essere stronza, apparire importante e recitare il delinquere, io che non mi sento ne di questo e ne dell'altro mondo
 io trovo assurda l'utopia.
   Ogni uno esprime la sua realtà suprema, l'aspetto del sì, del forse, del no, quindi capaci di tutto, di qualcosa o di niente.
   Io e il mio destino che non è il destino degli altri ma che incide  qualcosa nel destino altrui.
  Dove saranno mai coloro che non sono ne stronzi ne importanti ne deliquenti ma reale esistenza pura che forgia il mistero, il genio
 l'ignoranza di ciò che vien chiamato, vivo vegeto o morto?
   Io se non è il tuo è il mio, è il loro e lì resterà sempre perchè non si è spogliato con le sue mani a colmare tutti i silenzi i dolori e sentirne la fragrante delizia dei profumi che la gioia dona.
     Io sono qui con il mio respiro a togliermi la polvere di dosso come fa il vento con le foglie, sono qui che guardo agli occhi come l'acqua a specchiare l'immensità del cielo dentro la terra, sono qui viva e morta come fa il fuoco quando brucia, sono qui dentro la trama rigogliosa delle percezzioni a nutrire vibrazioni, sono nel qui della materia come fa l'ora, che muta la luce all'alba del suo centro, nel tramonto del suo dì.
 Io, contemporanea e antigua per fare dell'ovvietà ciò che resta
    del raggiungimento degli estremi per socchiudere nel baratro del falso la commedia del finito e dell'infinito dell'io non sono dunque passa, che io ho una casella tutta per me dove tutto li dentro c'è il mio sono con tutta la moltitudine nella sua routine.
Ma io anima conosco il bene che proverò, il male che proverò e
come automi senza origine e ne spirito si cadrà nel danno di qualche giudizio, di qualche richiesta, con qualche fortuna di risposta a fulminare gli eventi.
Io, senza nome a vincere la lontananza a distribuire dimenticata
il sorriso, il trastullo del così e del cos'ha, per ciò che resterà, a cancellare i ricordi grigio-perla, io e la mia grandezza che solo il cuore mi dà, che mi innammora, mi lega, mi unisce, mi eterna l'amore-vero quello generoso che mi concede la beatitudine sacra tra i gigli fioriti in terra.
 Io, che sono qui, tutta qui, nella legerezza di anima e corpo...fluttuo...Senia.p
       

          

 

 
  
 
  
  


 
  
  
  
  

 
      









































































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