venerdì 19 aprile 2013

IN UN SECOLO SCOPERTE 130 NUOVE SPECIE DI MAMMIFERI

ROMA - Non solo piccoli uccelli, come il picchio becco d'avorio, specie rarissima e ritenuta estinta in Arkansas e osservata di recente da un appassionato di birdwatching. Non solo invertebrati: centinaia scoperti ogni anno nelle foreste dell'Amazzonia o nelle zone tropicali dell'Africa. Gli ultimi anni sono ricchi di scoperte o ritrovamenti illustri per la fauna.

Circa 300 scienziati di 53 nazioni hanno avviato un censimento della biodiversita' dei mari che terminera' nel 2010: nei primi tre anni sono state ''scoperte'' tra le 150 e 200 specie di nuovi pesci e oltre 1.700 di nuovi animali e piante per ogni anno di ricerche. Gli scienziati e' il programma e' stato lanciato dall'Accademia nazionale delle scienze americana - stimano che nei mari vivano circa 2 milioni di specie, anche se la maggior parte sono di dimensioni microscopiche o piante unicellulari.

Per quanto riguarda i mammiferi si stima che nell'ultimo secolo siano state scoperte o ritrovate oltre 130 nuove specie, 35 delle quali nel decennio 1980-1990. Tra le piu' clamorose lo pseudorice, un'antilope di foresta scoperta nel 1992 in Vietnam e due anni dopo una nuova specie di cervo, sempre in Vietnam, cui e' stato dato il nome di muntjac gigante. Nel 2003 ricerche realizzate sul DNA dal Sabah Wildlife Department hanno dimostrato che gli elefanti pigmei scoperti nel Borneo malese erano una sottospecie distinta, con caratteristiche diverse dai loro cugini che vivono nel continente asiatico e a Sumatra.

Fra le specie descritte e classificate in questo secolo: nel 1901 è stata scoperta l'okapia del Congo, una specie di antilope zebrata divenuta poi il simbolo della Società Internazionale di Criptozoologia, la disciplina che indaga sugli animali misteriosi, la cui esistenza è fondata solo su testimonianze o prove insufficienti. Poi il varano di Komodo e il gorilla di montagna (1923), il pavone del Congo (1936), il pecari gigante (1974), lo squalo dalle grandi fauci o megamouth, pescato per la prima volta al largo delle Hawaii nel 1976.

Del resto anche il secolo scorso era stato ricco di scoperte zoologiche: basti citare le più rilevanti: il rinoceronte bianco, l'animale terrestre più grande dopo l'elefante, scoperto nel 1817, e il panda gigante, simbolo del WWF, venuto alla luce ''solo'' nel 1870. Di recente in Italia e' stata classificata ad esempio una nuova specie di pipistrello in Sardegna, mentre due nuovi invertebrati sono stati scoperti in Trentino: si tratta di un oligochete e un crostaceo (un piccolo gambero) individuati per la prima volta nel Parco nazionale dello Stelvio insieme a 12 specie di insetti nuove per la fauna italiana: piccoli moscerini.

Se le new entry delle liste zoologiche rappresentano eventi eccezionali, forse maggior sensazione hanno destato le numerose''riscoperte'' di questo secolo: animali ritenuti estinti e invece ritrovati miracolosamente in vita. Il caso piu' clamoroso di questi fossili viventi e' quello del celacanto, grosso pesce creduto estinto da oltre 70 milioni di anni il cui primo esemplare fu pescato nel 1939 sulla costa sudafricana, salvo poi scoprire che l'animale era ben noto ai pescatori indigeni delle Comore, nell'Oceano Indiano, che lo vendevano a basso prezzo nei loro mercati. Ma sono sicuramente di piu' gli animali che rischiamo di perdere: secondo l'ultima Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione pubblicata da IUCN (Unione Mondiale della Conservazione) sono 15.589 le specie di animali e piante che rischiano l¿estinzione nelle tre diverse categorie di minaccia: 7.266 animali e 8.323 vegetali, inclusi i licheni. Sono a rischio un anfibio su tre, quasi la metà delle tartarughe d¿acqua dolce e testuggini (41%), una specie di uccello su otto e un mammifero su quattro.

Le specie incluse nella Red List che si trovano in Italia sono 236. Di queste 4 sono vegetali e 232 animali, di cui 40 endemici, vivono cioe¿ solo da noi. Tra le specie in situazione critica ci sono l¿abete dei Nebrodi, lo storione cobice, la foca monaca, il chiurlottello. Tra quelle maggiormente minacciate le tartarughe marine, la balenottera comune, il geotritone del Supramonte e l¿euprotto, entrambi anfibi endemici della Sardegna, ma anche il cavalluccio marino, la cernia, lo squalo bianco.

Tra i mammiferi il topo quercino, il ghiro, la lontra, il muflone, camoscio appenninico. Anfibi come la raganella e rettili come la testuggine terrestre e quella palustre. A livello mondiale rischiamo di perdere, oltre a specie carismatiche come il panda gigante (circa 1.000 esemplari in Cina) il leopardo delle nevi e la tigre (non piu¿ di 7.000 esemplari), la grande balenottera azzurra (2.500-3.000 esemplari) la foca monaca del Mediterraneo o gli ultimi bisonti europei nella foresta polacca di Bielowieza.

(ANSA)

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