martedì 9 aprile 2013

Il rogo della Moby Prince

VENT'ANNI FA IL DISASTRO DELLA MOBY PRINCE/ SPECIALE Il traghetto Moby Prince reduce dall'incendio a seguito di una collisione con la petroliera Agip Abruzzo
















































Aveva mollato gli ormeggi alle 22.03 dal porto di Livorno, mezz'ora più tardi era già una palla di fuoco alla deriva nella rada del porto toscano, una bara galleggiante.
Nessuno, però, per quasi un'ora si accorse di ciò che avveniva a bordo del Moby Prince, il traghetto della Navarma sul quale il 10 aprile 1991 morirono 140 persone. Alle 22.36 Renato Superina, comandante della petroliera Agip Abruzzo, contro la quale era finita la prua del Moby, lanciò l'allarme per un incendio a bordo dopo la collisione con una bettolina.
A Livorno, chi pensò al Moby, lo immaginò ormai diretto ad Olbia, con al timone il comandante Ugo Chessa, e i soccorsi si concentrarono sull'Agip.
Solo per caso alle 23.35 due ormeggiatori si avvicinarono al traghetto in fiamme e così venne scoperta quella che sarà la più grave tragedia della marina mercantile italiana dalla Seconda Guerra mondiale.
Un solo superstite, il mozzo Alessio Bertrand che, aggrappato al bordo del Moby fu salvato proprio dagli ormeggiatori che lo convinsero a gettarsi in acqua.
(ANSA)

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