venerdì 12 aprile 2013

GOVERNO REGIONALE SICILIANO IN TUMULTO MENTRE LA MAFIA E’ INDEBOLITA



RIF: A) 08 NAPOLI 38, B) 08 NAPOLI 9, C) ROMA 600, D) NAPOLI 64
NAPOLI 00000069 001.2 DI 005
CLASSIFICATO DA: J. Patick Truhn, Console Generale, Consolato Generale Americano Napoli. MOTIVO: 1.4 (b), (d)
1. (C) Sommario: In qualità di ospite di un’importante base della Marina USA, sede di risorse di gas recentemente scoperte e domicilio di 17.000 cittadini USA, il futuro della Sicilia è chiaramente di interesse per gli Stati Uniti. Per ora le faide politiche hanno sostituito, nei titoli, la guerra al crimine organizzato: il Presidente della Regione Raffaele Lombardo ha sciolto il consiglio regionale il 25 maggio dopo mesi di tensione con i suoi partner di coalizione, il partito del Primo Ministro Berlusconi. I faticosi rapporti tra Palermo e Roma sono sfociati nel blocco, da parte di Berlusconi, di quattro miliardi di euro di fondi strutturali della UE per la regione. La politica, postasi in primo piano, ha bloccato l’anno scorso le operazioni americane di trivellazione di gas e minaccia almeno di ritardare un’importante sistema di comunicazione satellitare della Marina USA. Comunque il maggiore contrasto allo sviluppo economico rimane la Mafia, che può ben essere il principale beneficiario se il ponte sullo Stretto di Messina, di cui si parla da secoli, sarà alla fine costruito. Una varietà di interlocutori in numerose città siciliane ci ha detto, durante le nostre recenti visite, che la morsa del crimine organizzato si è allentata grazie a una combinazione di successi delle forze dell’ordine e di ribellioni della società civile contro Cosa Nostra. I procuratori antimafia sono ottimisti circa la prosecuzione dei progressi contro la criminalità, ma affermano che le restrizioni di bilancio e di personale in corso (particolarmente la difficoltà di ricoprire le posizione di magistrato) ostacolano la loro efficacia. L’unica eccezione al punto di vista ottimista che abbiamo ascoltato è di un giornalista sotto protezione da parte della polizia contro la criminalità, che ritiene che la maggior parte delle misure antimafia è stata superficiale e non si è radicata nella società. Fine sommario.
Crocevia del Mediterraneo
—–
2. (SBU) La Sicilia – l’isola più vasta del Mediterraneo e quarta nazione più popolosa d’Italia – è per certi aspetti un mondo a sé stante. Posta in un crocevia marittimo strategico, lungo la sua storia è stata conquistata e occupata virtualmente da ogni potenza mediterranea. La sua posizione geografica può aver contribuito a un senso storico di separazione psicologica dalla terraferma italiana, senso che oggi si manifesta in un solido dialetto locale e in un partito politico, pure locale, che ora detiene il potere al parlamento regionale, il Movimento per le Autonomie (MPA). E’ anche la regione del nostro distretto consolare che ha visto i maggiori successi della lotta al crimine organizzato (rif A), con numerosi arresti di mafiosi di alto livello negli ultimi 16 anni e un crescente numero di ONG antiestorsioni che ottengono i titoli di giornali. La Sicilia ha anche il più elevato tasso ufficiale di disoccupazione e quello più alto di povertà tra le regioni italiane. La sua importanza per gli Stati Uniti è chiara: la Sicilia ospita la base Aerea della Marina americana di Sigonella (la seconda stazione aerea militare in Europa per traffico); numerose aziende americane hanno sostanziosi investimenti diretti là, comprese la IBM, la Wyeth e la Exxon-Mobil e la regione ha vasti giacimenti di gas naturale.
Procuratori con personale e fondi insufficienti
—-
3. (C) Nel corso di due recenti visite del Console Generale in Sicilia nel 2009, i procuratori antimafia di Palermo, Caltanissetta e Trapani – tre dei quattro distretti antimafia della regione – ci hanno detto di essere ottimisti quanto alla vittoria della lotta al crimine organizzato. Senza eccezione hanno espresso apprezzamento per la collaborazione con le forze dell’ordine USA, notando che ci sono ancora forti legami tra Cosa Nostra siciliane e i gruppi del crimine organizzato americani. Antonio Ingroia, procuratore a Palermo, ha riferito con gioia che le scuole siciliane ora stanno conducendo programmi di consapevolezza antimafia e che movimenti antiestorsioni (come la Confederazione degli Industriali e la NGO “Addio Pizzo!” – vedasi riferimento A) stanno avendo un effetto positivo. Ciò nonostante non sono tutte rose e fiori: come i loro colleghi di altre parti dell’Italia meridionale, i procuratori hanno lamentato di avere personale e fondi insufficienti. In effetti più di un quarto delle posizioni di magistrato antimafia sono vacanti a Palermo, e solo tre delle sette posizioni sono ricoperte a Catania. Il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, ha detto al Console Generale che 14 delle 64 posizioni complessive di procuratore (non soltanto antimafia) non sono coperte
NAPOLI 00000069 002.2 DI 005
e che la carenza di personale probabilmente continuerà per almeno quattro anni. Ingroia ha espresso il parere che la sua squadra sia vittima del suo stesso successo; il governo centrale, ritenendo che la magia siciliana non sia in grado di riprendersi da tanti arresti, ha tagliato il bilancio degli investigatori nell’area. Sergio Lari, il procuratore capo antimafia di Caltanissetta, ha detto che gli investigatori devono “pregare per avere la benzina” per i veicoli ufficiali. I procuratori sono anche profondamente preoccupati per le proposte del governo italiano di limitare le intercettazioni che ritengono essere una delle armi più importanti nella lotta al crimine organizzato.
Motivi per essere ottimisti …
—-
4. (SBU) Le principali attività della mafia siciliana sono il traffico di droga, le estorsioni, i brogli riguardanti i contratti pubblici e il traffico di esseri umani, anche la criminalità ha anche investito pesantemente in imprese legali nel campo delle costruzioni e delle industrie alimentari, e più recentemente, dell’energia eolica. In anni recenti, le autorità preposte all’applicazione della legge hanno spostato le loro priorità dal semplice arresto dei criminali all’esproprio dei loro beni, una strategia descritta da tutti i nostri contatti come uno strumento potente. I politici locali lamentano comunque che il tempo medio necessario per convertire i beni espropriati a utilizzi legali è di quindici anni; lo scorso novembre all’inaugurazione di un agriturismo e hotel in un’ex villa della Mafia, il ministro degli Interni Maroni si è impegnato a introdurre leggi per accelerare la procedura. Il gruppo dei procuratori antimafia di Palermo ora hanno un’unità speciale dedicata a indagare i reati economici e finanziari; se avrà successo, questa unità sperimentale può essere replicata in altre parti del paese. In aggiunta agli espropri dei beni, gli investigatori hanno dedicato più tempo che mai a seguire le tracce del riciclaggio di denaro sporco, che erano solitamente locale ma che ora è internazionale. Il procuratore capo di Palermo Messineo ha affermato che con la dirigenza di Cosa Nostra dietro le sbarre, i problemi economici dell’organizzazione sono tali che sta incontrando difficoltà a pagare il sostegno ai membri della famiglia.
5. (C) Un giovane attivista antimafia, Andrea Cottone, ci ha detto a Palermo che in Sicilia sta diventando adulta una generazione più coraggiosa. Gli spettacolari assassini pubblici di due procuratori antimafia nel 1992 ha lasciato la sua impronta su coloro che allora erano bambini e ora sono giovani adulti. Cottone è fermamente convinto che questa generazione dirigerà la ribellione contro le estorsioni. Il senatore nazionale Beppe Lumia del Partito Democratico (centrosinistra) che siede nel Comitato parlamentare antimafia, ha affermato che lo stato sta vincendo la guerra “militare” contro Cosa Nostra, ma deve fare un lavoro migliore sui fronti politico ed economico. Anch’egli era incoraggiato dai movimenti della società civile contro il crimine organizzato. Il procuratore capo Messineo che da due anni non ci sono omicidi collegati alla mafia accertati a Palermo, in confronto alla media di lunga data di 60 o 70 all’anno.
… ma non troppo ottimisti
—-
6. (C) Altri interlocutori hanno messo in guardia contro valutazioni troppo ottimistiche. Pietro Vento, il direttore di Demopolis, la ben nota organizzazione siciliana di sondaggi, ci ha riferito che l’ottanta per cento delle imprese siciliane pagano ancora le estorsioni e che solo un pugno di imprenditori attualmente si oppongono alla mafia. (Egli afferma che la maggior parte delle imprese che non pagano lo fanno perché non viene chiesto loro il “pizzo”, non per un coraggioso atto di rifiuto.) Il procuratore capo di Trapani, Giacomo Bodero Maccabeo, ha detto al Console Generale che il contesto di “disoccupazione, paura e ignoranza” ha offerto un vasto terreno di coltura per il crimine organizzato. Secondo Maccabeo, le industrie del cemento e del calcestruzzo di Trapani sono dominate dalla mafia e che ha personalmente ordinato la confisca di sedici impianti produttivi. Ha detto al Console Generale che il crimine organizzato cerca di truccare tutti gli appalti di lavori pubblici e che la criminalità ha il monopolio virtuale della poca occupazione che c’è nell’area. Lirio Abbate, un giornalista di Palermo che ha denunciato le attività mafiose e vive sotto scorta della polizia dopo che le autorità hanno scoperto un complotto per ucciderlo, è stato ancora più pessimistico. Abbate è convinto che Cosa Nostra non sia
NAPOLI 00000069 003.2 DI 005
in declino e ha affermato che la ribellione della società civile sia molto ridotta ed abbia scarsa efficacia. Come esempio ha citato la Confederazione regionale degli Industriali che a settembre 2007 ha adottato la politica particolarmente pubblicizzata di espellere i membri che pagano estorsioni. Abbate ha affermato che, nonostante gli annunci del contrario, la Confederazione non ha espulso alcun membro, anche se c’erano prove che molti dei suoi membri stanno collaborando con la mafia. Ha aggiunto che gli incendi dolosi contro coloro che non pagano sono eventi quasi quotidiani, ma ricevono scarsa pubblicità. Abbate si è anche scagliato contro la corruzione dei politici siciliani, accusando tutti i partiti politici di avere legami con il crimine organizzato, un’osservazione cui hanno fatto eco i procuratori di Caltanissetta. Ci hanno detto che anche se Cosa Nostra controlla una percentuale relativamente piccola di voti è sufficiente per far pendere nella maggior parte dei casi le elezioni a favore dei candidati che preferisce. Nel gennaio 2008 l’allora presidente della regione Salvatore Cuffaro è stato condannato per aver aiutato la mafia e gli sono stati inflitti cinque anni di prigione; è stato anche escluso a vita dalle cariche pubbliche (rif. B). Cuffaro si è prontamente appellato, dopo una “celebrazione” molto pubblicizzata con un vassoio di cannoli, e in attesa della sentenza (tuttora pendente, un anno e mezzo dopo) è stato eletto al senato nazionale.
Tumulti politici
7. (C) Il successore di Cuffaro è il fondatore del Movimento per l’Autonomia (MPA), Raffaele Lombardo, nato a Catania, che numerosi contatti hanno descritto come un politico convenzionale che si basa efficacemente sul clientelismo. Il MPA, fondato nel 2005, cerca di dare alle regioni italiane maggiore autonomia e, in particolare, di “ripristinare” la Sicilia e il Sud nel loro “ruolo guida” dei paesi del Mediterraneo. Lombardo – che si considera la controparte meridionale di Umberto Boss della Lega Nord – in base a quanto viene riferito vuole espandere la sua sfera d’influenza fondando un nuovo partito chiamato Partito del Sud (PDS) ma non è probabile che ottenga il sostegno delle altre regioni del sud. Lombardo è salito al potere in coalizione con il PDL, ma la mancanza di un’ideologia o di interessi comuni ha portato presto a una rottura aperta tra loro. Il MPA si è opposto apertamente alle politiche anti-immigrazione di Roma (rif. C – D) e sta attualmente bloccando l’installazione del sistema di comunicazioni satellitari della Marina USA presso la cittadina di Niscemi approvato dal governo italiano. A quest’ultimo si opponeva un gruppo di sindaci locali che ha utilizzato con successo i media locali per diffondere congetture – non sostenute neppure dagli scienziati convocati dai sindaci come esperti – circa il fatto che l’installazione provochi gravi rischi di salute ambientale alla popolazione locale. (Nota: gli studi della Marina USA, che sono stati convalidati dal Ministero della Difesa italiano, chiariscono che le emissioni elettromagnetiche delle antenne proposte rientrano ben al di sotto di limiti italiani ed europei. Fine nota.) L’assessore regionale all’ambiente ha ritardato la concessione del permesso di operare in attesa di ulteriori analisi di impatto ambientale, ma il Consolato continua a esercitare pressioni per la delibera. La campagna di disinformazione dei sindaci locali è parallela a quella, vincente, di un anno fa per bloccare le trivellazioni di gas della Panther Eureka Gas, con sede in Texas, nella provincia di Ragusa dopo che il governo regionale aveva inizialmente approvato la valutazione d’impatto ambientale e concesso una licenza di esplorazione. I sindaci locali hanno bloccato le trivellazione mediante una serie di cause legali, prive di base ma vincenti, affermando che le trivellazioni avrebbero danneggiato l’eredità culturale dell’area; in conseguenza di ciò la Panther non ha potuto che interrompere le operazioni dopo che i ritardi sono costati alla società centinaia di migliaia di euro.
8. (C) L’approccio di Lombardo, mettere la Sicilia al primo posto, si traduce nell’avere poco tempo per i funzionari stranieri; nella sua precedente posizione di presidente della Provincia di Catania ha concesso al Console Generale un incontro di cortesia di cinque minuti, e come Presidente della Regione ha rifiutato di ricevere sia l’ambasciatore Spogli sia l’attuale Incaricato in visita a Palermo, con imbarazzo dei collaboratori. La faida tra Lombardo e il PDL è anche alimentata da scontri di personalità tra Lombardo e il Presidente del Senato italiano Renato Schifani, il Ministro della Giustizia Angelino Alfano e il Presidente dell’Assemblea Regionale Francesco Cascio (tutti del PDL). Il 25 maggio, due settimane dopo le elezioni per il Parlamento Europeo, Lombardo
NAPOLI 00000069 004.2 DI 005
ha sciolto il suo gabinetto; secondo articoli di stampa, la mossa è stata una reazione a un’intervista di Berlusconi alla televisione siciliana che affermava che quattro miliardi di euro di fondi strutturali per la regione, che erano rimasti bloccati a Roma per cinque mesi, sarebbero stati trasferiti solo quando fosse stato certo che sarebbero stati impiegati per miglioramenti strutturali e non per spese correnti. Un concomitante sciopero degli addetti alla nettezza urbana è andato ad aggiungersi al tumulto politico; molte persone sono state arrestate agli inizi di giugno per aver incendiato i cumuli di immondizia ammucchiati nelle strade della città, e Berlusconi ha inviato nell’area il suo più alto dirigente della protezione civile per cercare di evitare un’emergenza sanitaria. Il sondaggista della Demopolis, Vento, ci ha detto che nonostante il cattivo sangue tra MPA e PDL, entrambi i partiti continuano a raccogliere forte consenso a spese del centrosinistra. Ci si aspetta che Lombardo rattoppi i suoi contrasti con Berlusconi nel prossimo futuro, ora che alle elezioni del Parlamento Europeo il MPA di Lombardo ha partecipato in coalizione con diversi partiti minori.
9. (C) Non tutti i politici siciliani sono immischiati nella controversia, ed alcuni si sono schierati pubblicamente contro la mafia. Il sindaco della cittadina di Gela, controllata dalla criminalità, e candidato (vincente) del PD al Parlamento Europeo, è sotto protezione della polizia dopo che la squadra le procuratore Lari ha scoperto un complotto di Cosa Nostra per ucciderlo. Antonino Iannazzo, sindaco PDL di Corleone, una cittadina il cui nome è sinonimo di mafia, sta anche lavorando per sradicare il flagello del crimine organizzato. Ci ha detto che le autorità addette all’applicazione della legge hanno avuto un grande successo negli anni recenti contro la famigerata mafia di Corleone, con stupore dei residenti più anziani che insistevano che il cambiamento era impossibile. Iannazzo promuove instancabilmente la legge e l’ordine nel suo territorio e ha formato un consorzio con i comuni vicine per fare l’uso migliore delle proprietà confiscate alla mafia. Case in precedenza appartenenti ai capi della mafia catturati Totò Riina e Bernardo Provenzano sono utilizzate come centri ricreativi per i giovani e i disabili e un’altra proprietà è ora una cooperativa che produce vino “esente da mafia”. Iannazzo sovrintende alla messa in atto di una delle proprie idee, la conversione di un ex abitazione di un boss in un “Museo della Legalità” la cui inaugurazione è prevista per l’autunno del 2009. Egli afferma anche di essere molto meticoloso nell’escludere i mafiosi o coloro che pagano le estorsioni dalle gare d’appalto pubbliche.
Catania: il Selvaggio Est
—————————–
10. (C) Nella seconda città più grande e centro commerciale più affollato della Sicilia (nonché città più vicina alla Stazione Aerea Navale della Marina USA), Catania, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, generale Ignazio Gibilaro, ci ha detto che il crimine organizzato continua a prosperare nella parte orientale dell’isola. Catania è il capolinea della droga (che, ha detto, viene contrabbandata in Italia dalla ‘Ndrangheta attraverso lo stretto in Calabria e distribuita a Catania da Cosa Nostra), delle armi e del contrabbando. Il generale Gibilaro ha affermato che la mafia a Catania è meno gerarchica che nel resto della regione e così sono comuni nella provincia guerre tra le varie fazioni della mafia e le armi sono diventate più potenti e prevalenti negli anni recenti.
Frodi, appalti pubblici truccati e riciclaggio di denaro sono anch’esse attività lucrose a Catania. In effetti i reati sono aumentati così tanto che la Guardia di Finanza ha deciso di elevare il grado della posizione di comandante provinciale da colonnello a generale (Gibilaro, appena arrivato, è il primo generale a sovrintendere alla provincia). La Guardia di Finanza ha anche un gruppo di lavoro dedicato a tempo pieno a proteggere i diritti di proprietà intellettuale; negli anni scorsi questo gruppo è stato tra i più attivi e di maggiore successo nell’Italia meridionale nel confiscare materiali piratati e contraffatti, una larga percentuale dei quali sono marchi americani di abbigliamento e di calzature.
Il ponte verso ancor più crimine organizzato
——————————————–
11. (C) Berlusconi ha annunciato la sua intenzione di resuscitare il Ponte sullo Stretto di Messina, di cui si parla da lunga data, come principale progetto di lavori pubblici per creare occupazione e migliorare le infrastrutture della Sicilia. Anche se i sondaggi indicano che il progetto gode
NAPOLI 00000069 005.2 DI 005
di diffuso sostegno sia in Calabria sia in Sicilia, c’è un’enorme preoccupazione che gli appalti e i subappalti finiscano per arricchire le mafie su entrambe le sponde dello Stretto. Il prefetto di Reggio Calabria ha detto recentemente al Console Generale che la procedura della gara d’appalto dovrà essere “corazzata” ma che potrebbe essere mantenuta perfettamente pulita. Comunque, il prefetto di Messina ha riconosciuto che il ponte, che si presume colleghi la Sicilia “insulare” la terraferma “sviluppata”, potrebbe finire per avere l’effetto controproducente di portare la Sicilia, che ha fatto comparativamente meglio della Calabria nell’affrontare il crimine organizzato, fisicamente e psicologicamente più vicina alla ‘Ndrangheta, il sindacato del crimine organizzato più pericoloso d’Europa. Considerati gli infiniti ritardi che hanno afflitto la costruzione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, tuttora non terminata dopo diversi decenni, il ponte sullo Stretto non verrà costruito presto e sarà scarsamente utile senza massicci investimenti in infrastrutture stradali e ferroviarie sia in Sicilia sia in Calabria, entrambe al di sotto degli standard.
12. (C) Commento: I successi delle forze dell’ordine negli anni recenti contro Cosa Nostra sono stati cruciali per l’innegabile progresso della Sicilia. Vent’anni fa i politici non avrebbero mai osato opporsi alla mafia; la probabilità di essere assassinati sarebbe stata molto maggiore di quella di essere eletti. La capacità degli attivisti antimafia di aprire imprese “esenti da estorsioni” in Sicilia e l’esistenza di un dibattito pubblico sul modo di sconfiggere il crimine organizzato sono chiari segnali che la società siciliana sta cambiando. La situazione è migliorata ma è evidente che Cosa Nostra è lungi dall’essere sconfitta e in luoghi come Trapani ha ancora una stretta mortale sulla società locale. In aggiunta al crimine organizzato, la Sicilia soffre degli stessi problemi del resto dell’Italia meridionale: malgoverno, politici truffaldini, relativamente scarsa industria e una fuga di cervelli con i laureati che se ne vanno per cercare impiego in pascoli più verdi. La Sicilia ha fatto progressi sotto molti aspetti negli anni recenti, ma il cambiamento è chiaramente più un’evoluzione che una rivoluzione. Tutto sommato tendiamo a schierarci con gli ottimisti e a ritenere che sia negli interessi del governo USA appoggiare attivamente le iniziative della società civile contro il crimine organizzato e premere sul governo italiano per aumentare i finanziamenti alle indagini e ai processi antimafia.
TRUHN
“Traduzione a cura di Giuseppe Volpe“

Nessun commento:

Posta un commento