venerdì 26 aprile 2013

EROI ITALIANI DIMENTICATI


(06/07/2010)


Cesare Battisti, Petru Simone Cristofini, Fabio Filzi, Carmelo Borg Pisani, Nazario Sauro. Che differenza vi è tra loro? Fondalmentamente nessuna. il trentino Cesare Battisti, il corso Petru Simone Cristofini, l'istriano dell'interno Fabio Filzi, il maltese Carmelo Borg Pisani, l'istriano del litorale Nazario Sauro tutti e cinque furono impiccati o fucilati (Cristofini) per le loro attività irredentistiche, per la loro volontà di ricongiungere la loro piccola patria, occupata dallo straniero, alla grande PATRIA ITALIA. Purtroppo però mentre Battisti, Filzi e Sauro sono più o meno (sempre meno che più) ricordati ed onorati, Carmelo Borg Pisani, malgrado la sua Medaglia d'Oro, è conosciuto da pochi mentre Petru Simone Cristofini è praticamente sconosciuto. Completamente sconosciuti anche Luigi Missoni, medaglia d'oro per la guerra in Grecia ed irredentista di Ragusa e le altre sette medaglie d'oro di Dalmati. Certo dalla Repubblica Italiana nata, ideologicamente prima, dal sangue e dall'oro di Dongo e, materialmente poi, dai brogli del referendum istituzionale, cresciuta fra gli scandali e fra stragi rimaste misteriose non ci si può aspettare altro. Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi è la stupida frase delle nuove intelligenze e quindi si aboliscano gli eroi. Ma torniamo a PISANI E CRISTOFINI. Il primo nato a Malta nel 1915 e qui impiccato nel 1942, fu pittore ed allievo del grande Gioacchino Volpe, cresciuto nell'ambiente nazionalista maltese, in quegli anni decisamente orientato a liberarsi dalla dominazione inglese per unirsi all'Italia, venne a Roma per continuare i suoi studi. Malta aveva avuto un brevissimo periodo di autonomia, ma quando gli Inglesi si accorsero che il capo del governo autonomo, ENRICO MIZZI, era filoitaliano, nel 1931 abolirono l'autonomia appena concessa (Mizzi fu più tardi deportato assieme ad altri irredentisti nell'Uganda) e nel 1934 abolirono anche l'Italiano come lingua ufficiale introducendo al suo posto il dialetto Maltese. Allo scoppio della guerra CARMELO BORG PISANI restò in Italia e, malgrado le sue non perfette condizioni fisiche, riuscì dopo grosse difficoltà ad arruolarsi nella milizia. Nel 1942 in previsione dello sbarco italo-tedesco a Malta, volle tornarvi trasportato da un motoscafo silurante per svolgere attività di informazione. Purtroppo, il battellino con cui doveva raggiungere terra non resse al mare in burrasca cosicchè viveri e radio andarono persi. In cattive condizioni fu ricoverato in ospedale qui, un medico inglese suo compagno d'infanzia, lo riconobbe e lo denunciò alle autorità. Arrestato, processato, impiccato e sepolto in una fosse comune nel carcere di Corradino, lasciava scritto nella sua cella la seguente frase, naturalmente in lingua italiana: "I VILI E I SERVI NON SONO GRADITI A DIO". Nel maggio 1943 il re d'Italia gli conferiva la medaglia d'oro al valor militare. Altri Maltesi continuarono a tenere alta la bandiera italiana ma l'occasione perduta di occupare Malta (vincendo la guerra almeno nel Mediterraneo) fece svanire qualsiasi possibilità di unione all'Italia. Per breve inciso Mussolini il 9 giugno 1940 avrebbe dovuto far fucilare un po' di generali ed ammiragli e sicuramente la guerra, dichiarata il giorno dopo, avrebbe avuto un altro percorso. PETRU SIMONE CRISTOFINI nacque il 26 maggio 1903 a Calenzana (Calvi) e intraprese la carriera militare raggiungendo il grado di tenente colonello nell'esercito coloniale francese. Egli si schierò con gli innumerevoli irredentisti residenti in Corsica ed in Italia e fu anche ricevuto da Mussolini. Subito dopo l'8 settembre 1943 fu arrestato dai partigiani francesi. Il Comando italiano (badogliano) residente in Corsica avrebbe potuto salvarlo ma per non turbare i nuovi rapporti di "alleanza" (sic! vedi trattato di pace) con i francesi decise di sacrificarlo. Tradotto in Algeria Cristofini veniva condannato a morte dal tribunale militare. Orgogliosamente, tentò il suicidio buttandosi dalla finestra dell'aula che era al quarto piano dell'edificio. Poichè non era morto, fu fucilato, così, moribondo! La moglie, MARTA RANUCCI, fu condannata a cinque anni di carcere e tutti i loro beni vennero confiscati. Val la pena ricordare che, malgrado una continua persecuzione, la signora Marta Ranucci Cristofini (ex miss Corsica e giornalista) al prof. Vignoli che l'intervistava poco tempo prima della sua morte avvenuta nel 1977 diceva: "IO ERO PER L'ITALIA, ERO FASCISTA, SONO FASCISTA ANCHE ORA. SONO ED ERO PER IL DUCE". Gli ITALIANI DIMENTICATI, in realtà, sono infiniti e noi abbiamo il dovere di ricordare questi figli della NAZIONE ITALIANA anche se accidentalmente di cittadinanza straniera. Dobbiamo favorire, quando lo desiderino, la loro entrata nel territorio dello Stato concedendo loro la cittadinanza italiana. Aiutiamo prima i nostri fratelli e poi, se possibile, penseremo a slavi, arabi, negri (pardon colorati) ed asiatici vari. Dovremmo però anche aiutare gli Eritrei ed i Somali che ci furono fedeli ed adesso stanno malissimo. Anche i Libici combatterono bene al nostro fianco negli anni 1940/43 ma loro stanno bene e sembra che ci abbiano completamente dimenticati con il lavaggio del cervello di Gheddafi. Per conoscere bene gli ITALIANI fuori dai confini della Repubblica Italiana esistono due libri meravigliosi scritti dal prof Giulio Vignoli dell'Università di Genova per le edizioni Giuffrè di Milano. Il primo è "I territori italofoni non appartenenti alla Repubblica Italiana agraristica", in questo libro vengono esaminate le problematiche della Svizzera Italiana, Corsica, Nizzardo e Tendasco, Repubblica di San Marino, Principato di Monaco, Stato della Città del Vaticano, Malta, Istria, Quarnaro ed infine Dalmazia. Il secondo libro, giusto complemento del primo è "Gli Italiani dimenticati" in questo vengono studiati eroi italiani come i summenzionati Borg Pisani e Cristofini e molti altri irredentisti, vengono poi elencate le varie Comunità Italiane nell'EST EUROPEO. Comunità di Italiani autoctoni in Istria, Quarnero e Dalmazia o Comunità di Italiani che, tra l'ottocento ed il novecento, si stanziarono in Romania, Macedonia, Bosnia, Slovenia e Moslavina, Moldova, Ucraina, Russia e Kazachistan (in quest'ultima regione gli Italiani vi furono deportati , principalmente dalla Crimea, per ordine di Stalin). TUTTE QUESTE COMUNITA' HANNO DISPERATAMENTE BISOGNO DI AIUTO MATERIALE E SPIRITUALE.


http://www.ragazzidelmanfrei.it/eccidi.php?nws=28

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