lunedì 15 aprile 2013

Egitto – Crisi interna e internazionale per Mubarak (4)


Cablegate – #CABLE 06CAIRO493 –
Postato da  il 08-03-2012 alle ore 16:33:50


Classificato da Ambasciatore Francis Ricciardone, motivi 1.4 (b) and (d).
Direttore Mueller [Robert Swan Mueller – attuale direttore del Federal Bureau of Investigan USA (FBI) – n.d.t.],
1. (C) Grazie per aver riprogrammato la sua visita in Egitto. Gli egiziani la accoglieranno con calore ma lei deve essere consapevole di alcuni cambiamenti nel contesto politico e nell’atmosfera dei nostri rapporti con l’Egitto dall’ultimo nostro aggiornamento a Dicembre (rif.tel.).Diversi sviluppi interni delle scorse otto settimane hanno introdotto tensioni nei nostri collegamenti bilaterali anche se rimane solido il nucleo della nostra collaborazione nel campo delle forze dell’ordine e delle questioni della sicurezza reciproca.
2. (S) La sua visita offre un’opportunità di rivedere e di potenziare la nostra collaborazione con gli egiziani nel settore delle forze dell’ordine e dei servizi di informazione. La CIA ha rapporti forti e crescenti con il Servizio di Informazione Egiziano (EGIS). Crediamo che la sua visita possa aiutare l’FBI a creare una collaborazione analogamente robusta e produttiva con i Servizi Statali Investigativi di Sicurezza (SSIS). Anche se comprendono l’interesse nazionale del potenziamento della collaborazione nel settore delle forze dell’ordine, dirigenti come Omar Soliman, il Ministro degli Interni Adly, il Direttore del SSIS Abdel Rahman e specialmente il Presidente Mubarak – che contiamo lei incontrerà tutti – restano sospettosi circa le nostre intenzioni. Per parte nostra dovremmo essere pronti con proposte concrete per far progredire la collaborazione concreta con le forze dell’ordine. Lo scambio di dati di medicina legale e biometrici e i relativi potenziamenti di capacità egiziane in questo campo possono costituire un buon inizio.
3. (C) Tre sviluppi nelle scorse otto settimane hanno modificato il contesto politico. In primo luogo, irregolarità e violenze diffuse hanno guastato le elezioni parlamentari conclusesi l’8 dicembre, attirando critiche da settori sia interni sia internazionali, compresi gli Stati Uniti. In secondo luogo, la condanna e incarcerazione del leader dell’opposizione, Ayman Nour, il 24 dicembre, è stato un atto di repressione politica mascherato in modo non convincente. In terzo luogo, l’operazione del 29 dicembre delle forze di sicurezza del governo egiziano (che ricade sotto l’autorità del ministro degli interni Adly) per disperdere un vasto gruppo di rifugiati sudanesi che occupavano un parco centrale è finita male, con 27 morti sudanesi. Tutti e tre gli incidenti legati alla sicurezza hanno minato la credibilità di Mubarak in quanto leader per le riforme democratiche e ha danneggiato i nostri legami con l’Egitto. Le fondamenta dei nostri interessi strategici in Egitto, comunque, riguardano importanti come sempre.
4.(C) Dopo un lungo periodo di tranquillità, lo spettro del terrorismo si è ripresentato in Egitto a fine 2004. Il Ministro degli Interni Adly, e il Direttore della Sicurezza Statale Hassan Abdel Rahman sono ora in allarme per tre maggiori attentati terroristici:
– l’attentato dinamitardo a tre località turistiche nel Sinai dell’ottobre 2004; l’attentato dinamitardo a uno dei maggiori mercati turistici al Cairo dell’aprile 2005 e l’attacco dinamitardo a Sharm el-Sheikh del luglio 2005.
5. (C) Nonostante questi attacchi terroristici e il ruolo del Ministero dell’Interno nei problemi elettorali e nelle morti dei rifugiati sudanesi, il Ministro dell’Interno Adly ha mantenuto il suo posto nel rimpasto del gabinetto dello scorswo dicembre e rimarrà un interlocutore chiave per noi nel futuro prevedibile. Adly è un uomo della sicurezza della vecchia scuola, conservatore, estremamente scettico verso ogni forma di apertura politica che possa avere un impatto sulle procedure operative standard del Ministero dell’Interno. Ma è stato molto collaborativo con noi nella maggior parte delle aree della sicurezza e dei controlli.
6. (C) Speriamo che lei sottolineerà il nostro interesse ad estendere la collaborazione tecnica, in generale nel suo incontro con il presidente Mubarak e più specificamente nei suoi incontri con il Ministro dell’Interno e con Direttore della Sicurezza di Stato. L’Egitto, ad esempio, dovrebbe essere un candidato leader per l’iniziativa dell’FBI per potenziare la condivisione delle impronte digitali e di altri dati biometrici riguardanti sospetti terroristi e altri criminali. Ora che Washington ha identificato una fonte di finanziamento speriamo che lei sarà in grado di dire agli egiziani che siamo pronti a far avanzare questo progetto, il che includerebbe addestramento estensivo e potenziamenti dell’equipaggiamento del personale egiziano. Inoltre speriamo che lei inviterà il Direttore della Sicurezza di Stato Hassan Abdel Rahman a portare agli inizi di quest’anno una delegazione di alto livello a Washington a visitare il quartier generale dell’FBI e le strutture di addestramento di Quantico. Ci aspettiamo che quando egli constati quel che l’FBI può offrire e stabilisca qualche contatto personale, sarà più disponibile alla collaborazione dei servizi di informazione della sua parte. Nonostante i suoi sospetti, probabilmente gradirà un’offerta proveniente da lei di estendere le occasioni di addestramento all’Accademia dell’FBI per il personale egiziano.
7. (C) Fino a poco tempo fa il governo egiziano era riluttante a discutere pubblicamente il problema del traffico di esseri umani (TIP) che, come lei sa, ha assunto un profilo rilevante a Washington. Comunque il 23 gennaio la First Lady egiziana Suzanne Mubarak ha tenuto il discorso chiave a una conferenza internazionale sul TIP ad Atene, denunciando la pratica e sollecitando un maggiore coordinamento internazionale nel combatterlo. In particolare se lei incontra Mubarak può desiderare di congratularsi con l’Egitto e con la signora Mubarak in particolare per aver assunto un ruolo nuovo e inconsueto come franca sostenitrice della lotta al TIP e potrà desiderare di reiterare l’interesse del governo USA a collaborare con l’Egitto in questa campagna.
8. (C) Le elezioni parlamentari di novembre-dicembre sono sfociate in un aumento di cinque volte del numero di seggi detenuti da candidati indipendenti rappresentati i Fratelli Mussulmani, fuorilegge ma tollerati. Il governo egiziano ha una lunga storia di minacciarci con lo spauracchio della Fratellanza Mussulmana. Le sue controparti potranno cercare di suggerire che l’insistenza del Presidente su una maggiore democrazia in Egitto sia in qualche modo responsabile del successo elettorale dei Fratelli Mussulmani e possono anche cercare di sfruttare come esempio ammonitore la vittoria elettorale di Hamas del 25 gennaio. (Il governo egiziano vede Hamas, con buoni motivi, come generato dai Fratelli Mussulmani). Noi non accettiamo l’affermazione che le uniche scelte dell’Egitto siano un regime autoritario di lente riforme o uno islamico estremista; ne vediamo una maggior democrazia in Egitto come necessariamente sfociante in un governo dominato dalla Fratellanza Mussulmana. Il quadro di intimidazioni e frodi che è emerso dalle recenti elezioni favorisce gli estremisti islamici ai quali ci opponiamo entrambi. Il modo migliore per contrastare le politiche islamiche di vedute ristrette consiste nell’aprire il sistema. Se gli egiziani lo vogliono l’FBI potrebbe servire come risorsa e collaboratore, insieme con altre agenzie e programmi USA, per professionalizzare i servizi di sicurezza egiziani e modernizzarne le tecniche investigative. Ciò migliorerebbe la credibilità dell’apparato di sicurezza e toglierebbe una freccia all’arco degli islamici.
9. (C) Crediamo che gli egiziani accoglieranno volentieri la sua visita come sforzo serio di migliorare la collaborazione con le forze dell’ordine e un altro segnale – dopo sole tre settimane dalla visita del Vicepresidente Cheney – del riconoscimento da parte degli americani del valore della nostra più estesa collaborazione a tutto campo.
RICCIARDONE
“Traduzione a cura di Giuseppe Volpe

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