lunedì 15 aprile 2013

Debito e inflazione, la coperta è troppo corta



Grilli (Mef) assicura: cassa integrazione e missioni sono già finanziate. Ma già il decreto sui debiti della PA sconvolgerà i conti. Monti a zero su Berlusconi: se tagliate l'Imu, servirà nuova manovra


Scritto da 
euro debito 300x198 Debito e inflazione, la coperta è troppo corta
Non abbiamo lasciato scoperto nulla: cassa integrazione e missioni sono finanziate. Il ministro dell’Economia Grilli cerca di difendere il lavoro del governo Monti, Bankitalia sembrerebbe sostenerlo: ildebito pubblico sarebbe sceso a febbraio di 5 miliardi di euro, prima controtendenza dopo anni di crescita. Ma la crisi c’è ed è reale: la spesa per consumi cambia, gli italiani spendono meno e low cost per farcela. La coperta è troppo corta.
La coperta troppo corta. Un anno di rigore ha dato i suoi frutti, giurano da via XX settembre. La cassa integrazione è coperta per il momento e per il prossimo futuro, le missioni all’estero sono finanziate. Quindi nessun allarme immediato, afferma Grilli. Ma la veritàsottesa è che la coperta arriva appena a finanziare le spese correnti. Il decreto sui debiti della Pubblica Amministrazione, ad esempio, farà uscire di cassa altri 40 miliardidi euro, e si torna a sforare. Siamo stati “bravi” a risparmiare e cancellare 5,2 miliardi di euro di debito pubblico – scendendo a febbraio da 2.022 a 2.017 miliardi (sarebbe il 128% del Pil) – ma ora per pagare le imprese torneremo al 130%. Sforzi inutili?
Imu, brutta ma inevitabile. Il rigore non è stata una scelta, l’anno scorso. L’emergenza finanziaria, come ha detto Monti da Fazio iersera, era enorme. Tutti i sacrifici sono serviti per fermare la spirale speculativa sul debito italiano, e averlo ora ridotto (anche se di poco) è un segnale importante. Ma se il prossimo governo taglierà l’Imu, allora sì cheservirà una nuova manovra economica e più tasse (o tagli). Parola di Monti, che avverte: l’emergenza reale è ancora in corso.
Inflazione in calo, ma non è una vittoria. A marzo rallenta il costo dei beni di consumo: rispetto a febbraio, siamo passati dall’1,9% all’1,6% di marzo. Grazie soprattutto al rallentamento del petrolio: ma per Coldiretti la verità è che l’italiano medio spende sempre meno, cambia menù e si accontenta di una spesa low cost, magari fatta al discount. Nulla che aiuti la ripresa, secondo gli imprenditori. Per gioire è ancora presto.





Nessun commento:

Posta un commento