martedì 9 aprile 2013

Corsa agli asteroidi in Europa



Allo studio in Europa la missione MarcoPolo-R


Rappresentazione artistica di asteroidi vicini alla Terra (fonte: MarcoPolo-R Mission)Rappresentazione artistica di asteroidi vicini alla Terra (fonte: MarcoPolo-R Mission)
L'Europa si prepara a raggiungere uno degli asteroidi vicini alla Terra per prelevarne un campione e riportarlo sul nostro pianeta per analizzarlo. E' questo l'obiettivo della missione MarcoPolo-R, allo studio dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e nella quale l'Italia riveste un ruolo importante. 
In questo momento la missione MarcoPolo-R, coordinata da Antonella Barucci, dell'Osservatorio di Parigi-Meudon, è nella fase di studio industriale e la selezione da parte dell'Esa è in programma nel 2014, ha spiegato uno dei ricercatori coinvolti nel progetto, l'astronomo John Robert Brucato, dell'Osservatorio di Arcetri dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Ne ha parrlato nel seminario sull'Astrobiologia organizzato tra Firenze e Livorno dall'Unione Giornalisti Scientifici Italiani (Ugis).

Se approvata,la missione MarcoPolo-R dovrebbe essere lanciata nel 2022 e arrivare a destinazione nel 2029. L'obiettivo sarà uno degli asteroidi che orbitano vicino alla Terra, chiamati Neo (Near Earth Asteroids), che provengono dalla fascia principale di asteroidi compresa fra Marte e Giove. Questi oggetti, ha spiegato Brucato, ''ci interessano perchè è in corrispondenza del grande bombardamento di asteroidi avvenuto fra 4 e 3,5 miliardi di anni fa che sulla Terra è comparso il primo polimero simile al Dna in grado di evolvere''. 

Gli asteroidi si sono formati in una regione del Sistema Solare più esterna rispetto alla Terra e nella quale vi erano sostanze volatili, fra cui l'acqua. 
Poi un disturbo gravitazionale causato dal gigante Giove e da Saturno ha provocato un effetto bowling nel Sistema Solare, strappando gli asteroidi dalle loro orbite originarie e scagliandoli nella fascia più interna del Sistema Solare. In questo modo gli asteroidi si sono avvicinati ai pianeti più interni, fra cui la Terra, bombardandoli e probabilmente portandoo l'acqua e i mattoni della vita. ''A noi interessa portare a Terra i campioni di quegli asteroidi molto fragili, ricchi di carbonio e i più interessanti per la ricerca di molecole organiche'', ha spiegato Brucato. Molti frammenti di asteroidi, i meteoriti, sono arrivati sulla Terra in seguito ad impatti con il nostro pianeta e quindi è possibile studiarli nei laboratori, quelli più fragili invece si disintegrano a contatto con l’atmosfera terrestre e senza missioni di questo tipo sono impossibili da studiare.

(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento