martedì 9 aprile 2013

Cia, cresce vino bio, acquistato da 19% famiglie



In 2012 +7,3% spesa


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ROMA - Cresce la domanda del vino bio acquistato nel 2012 dal 19% delle famiglie italiane e aumenta la superficie dedicata che supera ormai i 52 mila ettari. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in occasione del 'Vinitaly', sottolineando che nel 2012, in piena crisi dei consumi convenzionali, il segmento del bio ha fatto segnare un incremento complessivo di spesa del 7,3%. Se è vero che il consumo pro capite di vino è in calo costante (da 100 litri di vino l'anno pro capite negli anni '70 ai 37,9 di oggi), ricorda la Cia, e' altrettanto vero che gli stili di vita salutisti, le nuove abitudini alimentari e di costume orientate alla sostenibilità, stanno contribuendo al successo delle bottiglie 'bio'. 

Non è un caso che oggi già un 4,5% di consumatori metta tra i criteri che più orientano la scelta della bottiglia, la 'caratteristica biologica', oltre al primo posto (46%) la denominazione d'origine e la presenza di una certificazione di qualità. Quanto alla produzione, le regioni più vocate, secondo i dati Sinab, sono Sicilia, Puglia e Toscana. Si tratta anche di una chance per l'export, visto che il mercato del vino bio è in crescita in Germania, Regno Unito, Usa, Cina e Giappone, senza contare la Francia, prima nella classifica europea per la domanda con un fatturato di 322 milioni di euro, il 10% dell'intero segmento "bio" nazionale e la Danimarca, secondo Paese al mondo per la spesa biologica pro capite.

(ANSA)

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