domenica 21 aprile 2013

Capire le passioni per non esserne tormentati

editoriale
Capire le passioni per non esserne tormentati

La via della saggezza secondo Osho, il filosofo indiano che mediò tra le tradizioni di Oriente e Occidente
Osho, "I segreti della trasformazione", Bompiani, 428 pagine, 30.000 lire
Che fare se si riceve un insulto? Si può rispondere che la reazione dipende dalle circostanze. Ma c’è comunque un comportamento prudenziale che sarebbe bene tenere presente. Afferma infatti Osho in questo volume: "Se tu mi insultassi, invece di reagire, ti direi: Aspetta. Torna tra sette giorni. Considererò tutto ciò che mi hai detto. Mi metterò al tuo posto e mi osserverò; creerò una distanza. Potresti avere ragione, quindi lasciami guardare al fatto per ciò che è". Osho è uno dei maggiori mediatori tra la tradizione orientale e quella occidentale. Nato nel 1931 nel Pradesh, in India, laureatosi in filosofia, abbandonò nel 1966 la carriera universitaria a Jabalpur per fondare un "ashram", cioè una comunità spirituale prima a Bombay, poi a Pune. Trascorse lunghi periodi in America dove svolse intensa e fortunata opera di proselitismo, insegnando le tecniche dell'Illuminazione, da lui definita "l’istante in cui la goccia si fonde nell’oceano, nell’attimo stesso in cui l’oceano si riversa nella goccia". E spiegava che il suo nome era quello usato dagli antichi maestri dello Zen a indicare il "dissolversi nell’Oceano dell’esistenza". Egli stesso scrisse l’epigrafe per la sua morte, avvenuta nel 1990: "Osho. Mai nato e mai morto, ha solo visitato questo pianeta Terra".
Il suo insegnamento si basa sulla metafora della periferia e del centro. L’esistenza individuale, con le conseguenze che comporta in termini di azione, quindi di agitazione e sofferenza, costituisce la periferia, la vita della goccia. Il tutto dell’oceano costituisce il centro. L’Illuminazione si raggiunge attraverso la trasformazione, che richiede un lungo impegno spirituale. Il principio al quale si ispira il metodo è quello della "consapevolezza". In senso lato, indica la presa di coscienza della relazione tra la goccia e l’oceano, in senso concreto significa che di fronte a qualsiasi impulso è necessario riportarlo dalla periferia al centro, dove differenze e tensioni si annullano. Per giungere all’Illuminazione bisogna esercitarsi con un impegno continuo. Il primo errore da evitare, caratteristico dei principianti, è quello di ritenere di dover lottare con le passioni per reprimerle. Si tratta invece di "considerarle". Riportate dalla periferia al centro mediante l’acquisita consapevolezza, cessano di costituire un tormento e un impedimento per la vita spirituale. Per ottenere tale risultato bisogna esercitarsi a interrompere all’improvviso l’azione che si intende svolgere, allorché si è mossi da un desiderio. Non per reprimere il desiderio stesso, ma solo per favorire la consapevolezza. L’esempio dell’insulto indica l’acquisita metodologia della "considerazione".
A questo proposito, Osho fa una sorprendente osservazione circa la differenza di atteggiamento tra i giovani occidentali, dediti ad ogni sorta di sfogo pulsionale, ed i giovani orientali, abituati all’autocontrollo. Afferma che i primi sono più autentici nella loro animalità, rispetto agli altri, impegnati in un’opera di autocontrollo spiritualmente improduttivo. I risultati positivi che si possono ottenere con il metodo della "considerazione" sono due, di segno opposto tra loro. Quello di Buddha, che "abbandona e dimentica" il desiderio, e quello di Shiva che invece "accetta e dimentica". Due vie per giungere all’Assoluto, al di là delle contraddizioni.

http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/010923c.htm

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